Harry si sentiva a disagio: avrebbe voluto correre, scappare lontano, piuttosto che rimanere lì fermo, con Ginny davanti a sé che lo guardava negli occhi.
Ci volle parecchio impegno da parte di Harry per sostenere lo sguardo e in quello di Ginny vi leggeva tristezza e... delusione.
Ma certo che è delusa, si disse Harry, come poteva non esserlo? Era stata lasciata davanti alla tomba di Silente, con una spiegazione che lasciava comunque uno spiraglio al loro futuro, eppure lei giustamente aspettava da parte di Harry una reazione, ora che era tutto finito.
Lui invece non si era mosso: stava aspettando invano un momento che non era ancora arrivato, ma aspettando, i mesi erano passati e forse quel momento non sarebbe mai arrivato, se Harry avesse continuato ad evitare di incrociare Ginny, di parlarle e di rimanere solo con lei.
Harry non sapeva cosa dire, ogni scusa sembrava stupida ed incoerente, nella sua testa, vedere la ragazza per cui provava dei sentimenti, stare lì di fronte a lui, in attesa di una spiegazione a questo suo comportamento, lo faceva sentire piccolo e lo rendeva nervoso come non mai.
<<Ginny, perdonami, io non pensavo che le cose stessero così, credevo che avessi bisogno di tempo prima di affrontare e che avessi bisogno di spazio>> disse Harry in tono tetro, gli bastò vedere la reazione di Ginny per capire che aveva sbagliato la scelta delle parole infatti, in quel momento, Ginny mise le mani sui fianchi, aggrottò la fronte ed assomigliò più che mai alla signora Weasley.
<<E quindi anziché cercare di capire parlandone con me, hai preferito agire di testa tua. Come hai fatto a non vedere la palese differenza che c'è tra me e Ron? Lui sembra rinato, al fianco di Hermione, io invece sono settimane che sembro un Inferius: vago senza meta, faccio continui incubi, non mi riprendo>> disse lei con rabbia.
Harry fece un passo in avanti, voleva rassicurarla, dirle che ci sarebbe stato per lei d'ora in avanti, eppure aveva paura che lei avesse cambiato idea e che fosse venuta lì per dirgli addio, quindi esitò e scelse con cura le parole da dire successivamente.
Poi, improvvisamente, quando tutto stava per crollare, prima che potesse aprire nuovamente bocca, ad Harry venne in mente un folle pensiero che fino ad allora non lo aveva minimamente toccato e un sorriso spontaneo salì alle sue labbra, anche se lui lo represse: lei era lì, dopo tutto ciò che Harry aveva fatto, dopo quanto l'avesse fatta attendere, dopo tutta la delusione, Ginny era lì e, a meno che non si sbagliasse di grosso, lei era lì per un motivo ed Harry era abbastanza sicuro di sapere quale fosse, così, preso da un attacco di ispirazione, come se avesse bevuto una sorsata di Felix Felicis, Harry prese a parlare non per spiegarsi, ma per capire.
<<Ginny, esattamente, perché sei qui?>> chiese lui, si sentiva euforico, sapeva la risposta ma aspettò a festeggiare e cercò di assumere un'aria neutra.
<<Te l'ho detto, Harry, volevo parlarti>> aggiunse lei in tono confuso, come se la risposta fosse ovvia.
<<Si, ho capito, ma perché tutto questo disturbo? Insomma, ti sei presa la briga di venire qui, ad aspettarmi, senza avere la certezza che sarei venuto, come mai?>> chiese in un tono che lasciasse trasparire i suoi sospetti.
Ginny evidentemente capì le ciò che aveva pensato Harry, perché gli parve di vedere un lieve rossore apparire sulle sue guance e cominciò a balbettare in tono esitante: <<Non... Cosa c'entra ora? Non...>> ma questa volta fu il turno di Harry di interromperla: <<C'entra tutto, dimmi, perché sei qui?>> chiese con un leggero sorriso che cominciava ad allargarsi sul suo volto.
Ginny non la prese molto sul ridere, al contrario sembrò non apprezzare di essere stata messa all'angolo da Harry ed iniziò ad arrabbiarsi: <<Vuoi che ti dica che sto ancora aspettando? Vuoi che ti dica che provo ancora qualcosa per te? Cosa credi? Che se ti confesso ciò che provo ce ne andremmo insieme felici? Cos'avevi in mente? Non ci tieni più come prima? Hai cambiato idea riguardo noi? Non...>>.
<<Ginny no, niente di tutto questo. Senti, non sto cercando di sfuggire alle mie colpe, ho sbagliato, ok? Ti chiedo scusa, non so cos'altro dire, credevo di agire per il tuo bene ed invece ho solo fatto danni, ma tu... Tu mi fai stare bene, io sto bene con te e ho paura che quello che ho fatto possa cambiare tutto tra di noi>> così dicendo Harry si avvicinò e le strinse la mano, guardandola speranzoso.
Lei inizialmente non strinse la stretta, ma poi alzò gli occhi alla ricerca di quelli di Harry, facendoli incontrare, li scrutò con volto inespressivo e ad Harry parve di sostenere un esame: cercò di comunicarle con lo sguardo quanto fosse dispiaciuto e, proprio quando fu sul punto di dirle qualcosa, lei in un attimo ricambiò la stretta, gli fece un rapido sorriso e si lanciò verso di lui, abbracciandolo.
Harry, colto di sorpresa, inizialmente non fece niente, poi, mentre il sollievo si impossessava della sua anima, ricambiò l'abbraccio e la strinse forte cercando di imprimere le scuse a fuoco nella sua pelle.
<<Sono un idiota, vero?>> chiese lui con un mezzo sorriso tenendola ancora stretta a sé, come se lasciandola andare potesse sparire.
<<Precisamente. E non pensare che non sia più arrabbiata con te solo perché ti sto abbracciando>> rispose lei, senza lasciarlo, entrambi si stavano godendo un abbraccio che mancava da troppo tempo.
Harry non disse niente, ma sorrise a quelle parole: sapeva fin troppo bene che almeno la parte più grossa del lavoro era stata fatta, se Ginny lo stava abbracciando così; quindi, quel pomeriggio, Harry e Ginny, davanti alla tomba di James e Lily, fecero la pace.
STAI LEGGENDO
Harry e Ginny: Ritorno ad Hogwarts (HINNY)
FanfictionHo scelto di scrivere questa fanfiction su Harry e Ginny perché secondo me sono la coppia più bella di Hogwarts, oltre che essere la mia ship... spero vi piaccia, commentate se avete consigli per migliorare la storia, ciao belli.