- RightNow. -

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6.00 PM

Mi stringe forte  a se, mentre continua a guardare verso il sole, non capisco cos'abbia.. ma non l'ho mai visto così.

Sembra pensieroso, preoccupato. Mi giro verso di lui sorridendogli in modo dolce, all' improvviso mi prende tra le braccia, come se ne avesse bisogno, sembrava fragile in quel momento, eppure non è il tipo. Ricambio un po' stranita da ciò. Mi lascia un bacio sulla guancia e mi lascia.

T: Grazie

K: Ehi, grazie di cosa?

Non mi rispose e mi prese la mano tirandomi leggermente per  farmi alzare.

T: Ti porto in un posto.

Annuii e lo seguii per un bel po. Mentre camminavamo iniziammo a dire cose a caso, come battute o frasi senza senso, era divertente stare con lui. Prese il cellulare e mise canzoni a caso e iniziò a ballare come uno stupido, magari lo è. Ero sorpresa da questo suo lato.. dolce?            Non me lo sarei mai  aspettato.

Arrivammo su una collina, enorme, dove si poteva guardare tutto il posto, il tramonto sembrava  a pochi centimetri da noi. Era stupendo. Ci sedemmo lì per un po a parlare , mentre  mise in mezzo un argomento strano.

T: Sai, non sono mai stato così bene con una persona. E qui non ci ho mai portato nessuno, era il mio posto, ci venivo da piccolo sai? Quando ero triste o quando volevo stare solo. Mettevo le cuffiette e mi rilassavo. Non dire a nessuno che ti ho portata qui, ti prego, non voglio che ci rubino il posto.

Rimasi sorpresa quando mise in mezzo anche me, insomma, era lui, era una cosa sua. Era il suo posto. Il suo "rifugio".

T: Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?

K: N-no. Figurati. - Arrossii leggermente. Mi stava guardando fissa negli occhi. Ero imbarazzata per qualche strano motivo. Non nego che con lui provo qualcosa, qualcosa di strano. Non è amore. Ma nemmeno si può dire che mi piaccia. E' altro.

Mi prese sulle spalle come un sacco di patate, iniziò a correre, come se fosse impazzito.  Rideva, era così dolce. Non potevo far a meno stare al gioco, cercai di liberarmi con tutte le forze ma mi teneva troppo stretta.

T: Dai su piccoletta, prova a scappare. - Disse ridendo.

K: Lasciami brutto gigante, non ho fatto nientee.  - Gli risposi in tono ironico.

T: Oh si che hai fatto piccola donzella. E' mio dovere punirti e portarti nelle segrete della torre. - Urlò con voce profonda.

K: Torre?? Segrete?? MA COSA STAI DICENDO SCEMO. Hai dei problemi seri tu. -

Iniziò a ridere rumorosamente, arrivò a un albero poco lontano e mi mise dietro "legandomi" con la sua felpa, rimanendo in maglietta. Smisi di ridere quando notai le vene sulle braccia. Ok. Sono una fissa. Sono stupende.

T: Cosa c'è?

Abbassai d'impulso lo sguardo facendo finta di niente.

T: Ti piacciono le vene? - Disse sospettoso.

K: Come cavolo hai fatto ad accorgertene?

Si avvicinò vantandosi delle sue vene con un sorriso malizioso. Girai il viso disinvolta senza dargli soddisfazione.

K: Beh non sono di certo le più sexy. Altri ne hanno ben  più belle.

Fece finta di arrabbiarsi e inizio a parlare nuovamente  con quella voce orribile. Stava facendo lo stupido e devo dire funzionava. Era troppo divertente. Poco dopo imitò un drago e fece finta di sputare fuoco attaccandomi.

K: Mi spieghi che problemi hai?? Ti droghi per caso?

Iniziò a ridere mentre continuava la "scenetta", da drago passò ad essere un "forte cavaliere" come si definì lui. A me sembrava solo un piccolo psicopatico. Uccise finalmente il "possente drago" e mi liberò.

Per sciogliere la felpa era così vicino, sentivo il suo respiro sulla mia spalla ormai scoperta grazie alla felpa enorme, le sue mani sfioravano i miei polsi, erano lisce. Sentivo il suo dolce profumo al collo, arrossii senza nemmeno accorgermene, d'un tratto si fermò. Girò il viso verso di me ,era impossibile, continuava solo a fissarmi con le mani accanto alle mie, avvicinò la sua guancia alla mia fino a farle sfiorare. Non ci posso credere che lo stia facendo. E' un idiota e basta, ma non posso negare che non mi dispiaccia. Proprio adesso doveva avvicinarsi a me in questo modo, non col viso, col contatto, ma con le parole, le sensazioni. Non riesco ancora a capire cosa provo con lui. Un giorno lo odio e l'altro non riesco a dirgli di fermarsi.

Continuò a guardarmi con quegli occhi marroni e il ciuffo scompigliato dal vento, il suo profumo mi inondava il viso, persi il senno di cosa stava accadendo. Non ci capii più niente.

*Spazio Autrice*

Hellooooo, scusate il ritardo di un giorno, ma non sto molto bene ç_ç tempo di merda.           Vedo che  state continuando a seguire la storia. ADORO. Grazie mille.

Bacettini a todos.♥

Between hell and heaven I chose your smile. ♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora