"See You Soon, Baby"

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*Dovrei ammazzarti, ma non ho voglia di andare in galera, quindi ti farò solo tanto male*


*Ah si? Fatti sotto allora*

*Hai fatto un grande errore a toccarla, perché vedi, vado matto per quel faccino*


*A me invece non dice proprio nulla quel viso da puttana*


-Lucy, ma cosa stai guardando?- Natsu parve sincronizzarsi di nuovo sul pianeta terra solo dopo aver colto quell'aspro scambio di battute provenire dalla tv, seguite poi da forti lamenti di dolore e schiocchi tipici di una scazzottata, contornate dalle grasse risate della bionda in panciolle sul suo divano.

Giorni erano passati e se all'inizio Lucy tendeva a reclinare spesso gli inviti di Natsu e passare le serate con lui, cause dal più banale "devo studiare" al più profondo senso di colpa che logorava Lucy nel non aver ancora confessato il suo stato interessante né al padre né tanto meno alla sua migliore amica Juvia, adesso il piccolo appartamento del rosato era diventato un'accogliente rifugio lontano da ogni cattivo pensiero o dovere accademico.

Il calore di luglio era intriso nell'aria e se ormai Lucy era diventata bravissima a mascherare il prominente pancino da terzo mese sotto larghe camicette piene di volant, era solo a casa di Natsu che poteva liberamente indossare le sue amate canottiere, aderenti sì, ma particolarmente ottime per combattere il caldo appiccicoso di quel mese estivo. Sdraiata su un fianco sul comodo divano del rosato, con un cuscino fra le gambe e un altro a sorreggerle la pancia, lo zapping di programmi serali era improvvisamente diventato una montagna russa di emozioni, l'unica trasmissione che non le procurava lacrime o rabbia era proprio quella per cui il rosato pareva tanto sorpreso

-Non lo so, ma è troppo divertente!- comunicò la ragazza fra le risate, tenendosi con una mano la pancia come per contenere le fragorose risa. Natsu ondeggiò lo sguardo dallo schermo da cui schizzi di sangue e grugniti lamentosi la facevano da padrone, per poi tornare sulla ragazza così paradossalmente divertita da riuscire a malapena a respirare. Sorridendo dello strambo siparietto, avanzò di qualche passo dimenticando quelle cornici di legno da lucidare, portate a casa dalla bottega, a più tardi, lasciandosi cadere sul divano accanto a Lucy, adagiandosi i piedi della giovane sulle gambe e cominciando ad applicare leggere carezze su di essi, che sapeva esser diventati per lei fonte di intorpidimento a causa del lieve gonfiore, dovuto alla gravidanza, che lei definiva ripugnante ma che per non lui erano altro che un ennesimo effetto del portare in grembo suo figlio. Quelle carezze si trasformarono presto in un vero e proprio massaggio, applicando pressione sulla pianta indolenzita e sul gonfio dorso, godendosi la sensazione della loro pelle a contatto, anche il più flebile sfioramento generava scintille nel cuore di Natsu. Piccoli sbuffi d'apprezzamento fuoriuscirono dalle labbra di Lucy che cominciò a contorcersi come un vermicello arricciando piacevolmente le dita dei piedi, un sorriso si dipinse sul suo bel volto prima di tirarsi faticosamente a sedere fronteggiando lo sguardo di Natsu


-Grazie- sussurrò flebilmente la bionda, posandosi automaticamente una mano sul sodo e pronunciato pancino, gli occhi le brillavano anche in quella penombra data dal crepuscolo che filtrava dalle finestre del salotto. Così profondi e caldi, così grandi da aver una presenza fisica propria più che essere definita una comune parte del suo grazioso volto, rappresentavano un diretto portale della sua anima, miele e cannella si mischiavano in quelle iridi screziate che ad uno sguardo superficiale sarebbero sembrati di un banale marrone, ma non per Natsu, che ormai aveva fatto di quei grandi occhi una sua ragione di vita


-Quando vuoi- rispose il giovane, mostrandole quello spicchio di luna che era il suo sorriso

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 11, 2017 ⏰

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