MAFIA #6

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Lidia guardò Don Attilio. "Mio padre era stato un pugile da giovane. Nona livello professionale. Praticava lo sport, ma per sopravvivere. Mia madre è morta quando avevo tre anni e così mio padre ha cercato di crescermi come riteneva meglio. Diceva che dovevo imparare a difendermi. E' morto poco prima che conoscessi Sonny...". Don Attilio sorrise in silenzio, facendo un cenno a Lidia di continuare a parlare. "Tutto quello che so l'ho imparato da lui... il resto osservando voi". Don Attilio alzò lo sguardo guardandosi attorno. Spense il sigaro e rimase fermo a pensare, incrociando le mani. Sembrava perplesso, poi tese la mano e Billy gli passò qualcosa.Quando Don Attilio aprì la mano verso Lidia, le chiese se riconosceva l'oggetto. Lidia lo osservò e senza indugiare, fece cenno di si con la testa. "Billy lo ha trovato nel magazzino di acciaio a Est della città, quello lungo il fiume" disse come se la cosa fosse ovvia. "Mi ha detto che è stato aggredito alle spalle e che nel difendersi si era ustionato la mano. Gli avevano scagliato contro un ferro incandescente. Mi ha anche detto che era riuscito a fermare l'aggressore e che la sua mano dolorante e il suo anello bollente lo avevano ferito, ma questo non era bastato. La luce era poco, ma gli era parso di aver visto la nostra divisa... ha pensato di aver aggredito Sonny, insomma, in tutto quel caos era possibile, ma poi si è ritrovato solo... dopo aver strappato all'aggressore un brandello di stoffa e con quel brandello gli è rimasto in mano questo orecchino. Lo ricordo bene quell'orecchino Lidia e so che appartiene a te, ma avevo bisogno di sentirtelo dire. Don Attilio ora sembrava furioso. "Si, è il mio orecchino. E si, io ho aggredito Billy. Non era mia intenzione farlo, ma solamente liberarmi di lui. Adire il vero non sapevo che cosa ci facesse lì..." disse guardandolo con aria di sfida. "A dire il vero, Lidia, io non so che cosa ci facessi tu lì...". 

Calò nuovamente il silenzio. Lidia non distoglieva lo sguardo dal padrino e lui faceva lo stesso."Lidia, perché eri lì?". La ragazza rimaneva in silenzio, ma ora era diversa. Sembrava sicura di sé, quasi strafottente. "Posso avere una sigaretta per favore?" chiese guardando dritto negli occhi il padrino. L'uomo portò le mani al mento, quasi stesse riflettendo su quella richiesta, poi disse a Billy di liberarle una mano e di darle la sigaretta. "Se tenti ancora di scappare, sappi che ti taglierò il braccio. Lo sai che non mento". Lidia sorrise compiaciuta. Prese la sigaretta, aspirando forte, poi iniziò a parlare. "Ero li per portare a termine la trasferta" disse con tono serio. "Che cosa?". Lidia lo ripete scandendo le parole con tono supponente, come se per Don Attilio dovesse essere ovvia la cosa. "Dove era Santino?" chiese. Silenzio. Don Attilio si sporse in avanti, ripetendo la domanda. Silenzio. Questa volta si alzò, sbattendo forte il pugno sulla scrivania e urlando, sputando schizzi di saliva sulla scrivania senza volerlo, ripetendo la stessa domanda. "Era in auto! Era nella sua fottutissima auto!" gridò Lidia, sgranando gli occhi. Sentendo quelle parole, Don Attilio tornò lentamente a sedersi, esterrefatto, gli occhi spalancati e colmi di dolore per la terribile scoperta. Osservò Lidia. Lui era il padrino. L'uomo forte e saggio che tutti dovevano temere, ma ora a lui pareva che la situazione si fosse ribaltata. Ai suoi occhi Lidia era la persona che ora doveva temere. Una persona che pensava di conoscere e che ora si rivelava per quella che non era...

CONTINUA...

New Wattys 2017 - MAFIA INSIDE - Lazzarina SohlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora