Capitolo 5

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Continuiamo a ballare finché non inciampo sulle mie dannate scarpe slacciate.
Cado sopra di lui che cade a sua volta sul divano e ci ritroviamo entrambi sul pavimento l'una sopra l'altro.

Sono fortunata ad essere io quella sopra sennò mi avrebbe schiacciata.
Infatti non mi faccio male.
Ma lui geme dal dolore. Si vede che si è fatto male alla schiena.

Fanculo a me stessa!

Resto per un attimo a fissarlo grazie alla luce del televisore che gli illumina il volto. Ha delle labbra rosee. Il labbro inferiore più carnoso del superiore, mi sta sorridendo nonostante il dolore, mostrandomi i suoi denti ben allineati e bianchi.
Poi mi immergo ancora di più sui suoi occhi castani...

Mai avuta questa sensazione di felicità, gioia... Amore.

Ma che sto dicendo? Io la parola amore non la conoscevo.
Chiaramente solo verso un ragazzo, perché io amavo e amo tutt'ora mia mamma.
Non me la scorderò mai.

Mi alzo imbarazzata e accendo la luce, proprio in quel momento il mio telefono suona.
Melany.
Chi poteva essere sennò.

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- "Che c'è?"
- "Fatima, volevo dirti solo che tuo padre vuole parlare con te"
-"Parlami prima dell' uomo che gli ha sparato"
-"Ehm... Ma io non ne so niente"
-"Come? Prima volevi parlarmi proprio di quell' uomo!
Poi ho dovuto riattaccare perché suonavano alla porta"
- "A proposito chi era?" Ops...
- "Era solo la mia vicina di casa"
- "Ah"
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Il dawn vicino a me scoppia a ridere come un matto.

Menomale che Melany non si è accorta di niente, sennò erano guai seri.
La saluto chiudendo la chiamata.

"Che hai da ridere?"

"No niente, solo che avrei voglia di conoscere la tua VICINA di casa e se è carinca quanto te un pensierino ce lo farei..."
Wow, io carina. Arrossisco, ma non per il complimento, bensì per la rabbia.

"Ma mi stai prendendo per il culo?"
Prendo il cuscino e gliela tiro in pieno volto coprendoli il sorriso a trentadue denti.

Ormai erano le 20:00 e io devo mangiare qualcosa.

"Sai se c'è qualche ristorante qui vicino?"

"Si, ce n' é uno alla fine della strada"

"Bene... "
Come gli chiedo di uscire da casa mia?

"Bhe' io vado che è già tardi" Almeno ha il cervello per capire le cose dasolo.

"OK allora ci vediamo domani all' università?"

"Ma anche un po' prima no?" Che pervertito.

Esce lasciandomi senza parole.
Giuro che sto tizio è strano.

Vado a guardarmi allo specchio e mi dirigo verso il ristorante.

Quando entro il profuno di carne mi invade le narici, allora ordino un panino.

Quando arriva la mia ordinazione inizio a mangiare e nello stesso tempo guardare le foto che mi aveva mandato Agatha dall' Italia.

Sono concentrata ad esaminare una foto quando sento la sedia davanti a me spostarsi e qualcuno sedervi sopra.

Alzo lo sguardo e i nostri occhi si incrociano.

"Che ci fai qui?"

"Ti avevo detto che ci saremmo incontrati prima di domani"

"In effetti..."

Arriva la cameriera alta che prima mi aveva servito e stavolta si rivolge a lui.

"Ehi ciao Tony, cosa posso servirti?"
Ho l' impressione che si conoscano da molto.

Ecco come si chiama.

"Un panino con gli hamburger, Emma"

"Ai suoi ordini!" Fa l' occhiolino al suo amico se non ragazzo e se ne va sculettando.

"E quella chi è ?" domando curiosa.

Lui si appoggia allo schienale della sedia e guardandomi mi dice "Una delle mie tante ex"

Non mi stupisco del fatto che lui abbia avuto tante ragazze. Comunque l' importante è che a me non può fare lo stesso gioco.
Io non sono e non sarò mai una ragazza da una botta e via.
Non permetterò a nessuno di usarmi.

" Non avevo dubbi al riguardo" confesso.

"Allora perché me lo hai chiesto?" Mi coglie alla sprovvista.
Non saprei la risposta, forse speravo che mi dicesse che la ragazza fosse solo una semplice amica.
Anche se dal comportamento di quella sgualdrina non si direbbe.
Aspetta, ma perché sto pensando a tutto questo?
Fortunatamente non rispondo perché le nostre ordinazioni arrivano.
Mi affretto a mangiare per avere la bocca piena. Mentre mangiamo tra di noi c'è un' atmosfera di imbarazzo.
Non so bene il motivo ma so di non essermi pentita di aver cenato con lui.

Mi alzo per dirigermi verso la cassa per pagare quando lui allunga la sua gamba per fermarmi.
Se non mi fossi fermata prima sarei inciampata.

Lo gardo ma non lo rimprovero, sarebbe veramente inutile.

"Ho già pagato io per entrambi prima quando sono appena entrato" Mi informa

"Non dovevi..." Mi sorprende con questo gesto dolce.

"Dovevo se volevo vedere Beth" Spiega e a me viene un nodo al cuore non allo stomaco.
Per un momento ho veramente pensato che potesse essere gentile.
Mi illudo.

"Ah..." È tutto quello che riesco a dire.

Anche di questa cosa non avevi dubbi? Mi chiede con un sorriso che solo lui può fare.

"Sì" Non è vero.

"Bene, ciò vuoldire che saremmo degli ottimi amici visto che ci capiamo"

E tu cosa capisci di me? Domado.

"Capisco molto di te" Dice sicuro di sé stesso.

"Ad esempio?" Oso chiedere.

"Ad esempio il fatto che ti piace stare con me"

Non ho parole.
Come fa a saperlo?
Una cosa è certa, lui riesce a capirmi e farmi divertire come nessuno ha mai fatto. È un ragazzo speciale.

Pazza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora