capitolo 1

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L'aereo non è il posto in cui vorrei stare in questo preciso momento, preferire volare dall'Italia a New york invece che stare su un fottuta casa con colei che ha rovinato la mia vita.
Dall'autoparlante sento una voce che dice di mettere le cinture e io mi affretto a darle ascolto.
Sono terrorizzata.
L'hostess passa ad assicurarsi che i passeggeri siano apposto.
Per non lasciarmi trascinare dalla paura mi metto le cuffie.
Con mia grande fortuna la musica mi rilassa alla grande.
Spero che da questo aereo cada il mio passato e anneghi in un oceano  profondo.
Non è stato facile sopportare la perdita di mia madre, lei e mio padre erano tutto per me e io ero il loro angelo visto che sono figlia unica.
O almeno per adesso lo sono, mio padre dopo la morte di mia mamma ha sposato la sua collega.
Sono molto arrabbiata con lui perchè ha permesso a Melany di prendere il posto della mia mammina.
L'unica cosa di cui mi devo preoccupare per adesso è il mio futuro.
Secondo i miei progetti, finita l'American University  farò uno stage nella casa editrice più vicina al mio nuovo appartamento.
Sento una mano che mi squote delicatamente la spalla e quando apro gli occhi l'hostess di prima mi informa che siamo arrivati.
Non ci credo sono arrivata finalmente alla città dei miei sogni!
Recuperata la mia valigia esco dall'aeroporto e prendo il primo taxi che vedo.
Faccio vedere al tassista il foglio in cui c'era scritto l'indirizzo del mio appartamento.
Sono in vantaggio perché in Italia ho frequentato il liceo linguistico e sono bravissima a parlare inglese, francese e spagnolo e. Dati che  mia mamma era di origini arabe, prima che morisse mi ha insegnato a parlare e scrivere l'arabo.
In California ovviamente si parla inglese quindi credo che ce la farei.
Mamma sarebbe molto fiera di me in questo momento.
Mi appoggio al finestrino e guardo gli infiniti grattacieli che passano davanti ai miei occhi per non pensare a lei.
Mi arriva un messaggio e prendo il
mio Iphon dalla borsa
Quando vedo che è Melany metto via il telefono senza leggere il suo messaggio.
Mi arrendo subito quando sento altri 3 squilli che mi avvisano all'arrivo di tre messaggi.
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"Ciao Fatima. Sei arrivata?"
"Volevo dirti che poche ore fa ho fatto un' ecografia e ho scoperto il sesso del bambino"
"È un maschio"
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Possibile che questa stronza non mi lasci in pace?
Non ha ancora capito che non mi interessa niente cazzo?
Mi manca l'aria al pensiero di avere un fratellastro.
Non so se chiedere all'autista di aprire la finestra.
Mi affretto subito a decidere.
"Can you open the window pleas?"
Chiedo pregando che risponda di sì anche se fuori è freddo.
Lui mi sorride in modo comprensibile e abbassa il finestrino.
Sono stanca e l' unica cosa a cui sto pensando adesso è un letto morbido in cui mi posso riposare e perfino dormire.
"Bene" Rispondo al messaggio della mia matrigna.
Vorrei insultarla, prenderla a calci e pugni per poi gettarla nel fuoco.
Ma papà si arrabbierebbe con me.
Lui non vuole che io mi comporti male  la sua 'moglie'.
Melany riferisce sempre a papà ogni insulto che io le dico.
Quindi ora penso bene prima di risponderle.
Non voglio perdere l'amore di mio padre solo per colpa sua.
Non glielo permetterò per niente al mondo.
È l'unico che mi è rimasto.
Metto via il telefono e prima di scendere pago il tassista e lo saluto con un "thank you".
L'aria mi colpisce in piena faccia e sembrerà strano ma mi sento sollevata.
Prendo la mia valigia e mi guardo intorno per cercare il mio appartamento che fino ad ora ho visto solo sulle foto.
Il tassista scende dal taxi e mi dice che il mio appartamento è proprio dietro di me.
Che figura di merda!
Quando entro mi precipito al terzo piano con la valigia in mano. Riconosco subito la porta del mio appartamento.
È il numero 5.
La mia nuova casa è bellissima, accogliente ma sopratutto calda.
Dalla terrazza si vedono i grattacieli che brillano nonostante fosse sera.
È un panorama mozzafiato.
Qualcuno mi chiama al telefono e vado a rispondere.
Sul display mi compare il nome : il mio mandarino. Sorrido e rispondo alla mia migliore amica Sabrina.
L'ho sempre chiamata il mio mandarino perchè ha i capelli arancioni.
Ci conosciamo dalle superiori e abbiamo litigato poco.
"Hey Agatha come stai? "Domando.
"Bene tu? Com'è andato il viaggio? Non ti sei presa un infarto al cuore durante il volo?" Chiede con tono scherzoso.
"Il viaggio è durato una decina di ore, ho dormito ascoltando la musica" Dico
"E comunque no, l'infarto al cuore non mi è venuto. Chissà magari mi verrà' al viaggio di ritorno"  Scoppiamo entrambi a ridere come delle matte.
Meno male che sono al terzo piano e la gente non mi ascolta da quassu'.
Saluto la mia amica con la scusa di voler andare a dormire.
Ma in realtà non avevo sonno.
Decido di ordinare una pizza perche la cucina per adesso è vuota, domani andrò a fare la spesa in qualche supermercato.
Intanto che aspetto l'ordinazione decido di accendere la tv e distrarmi dal fatto che mi sto annoiando.
La mattina seguente mi risveglio nel divano con la scatola della pizza fra le braccia.
Vado in bagno a truccarmi e pettinarmi i capelli neri ormai ondulati grazie alle treccine tenute per l'intera notte.
Sento il telefono suonare dal salotto e corro per rispondere.
Sul display non mi compare il nome,ciò voldire che il numero a me è sconosciuto.
Ma dal prefisso riconosco che proviene dall'Italia.
"Pronto" Rispondo.
"Buongiorno lei è la figlia del signor Mauro Giordano?" Domanda la voce a me estranea.
"Si, perche?" Chiedo.
Sto andando nel panico.
Sara' successa qualcosa a papa?
"Bene, io sono il dottor Rami, volevo comunicarle che suo padre si trova in ospedale ed è in coma" Mi avvisa.

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