Capitolo 4: Freedom

339 21 11
                                    

Premessa: il capitolo è breve, ma considerato che volevo abbandonare la storia è già un miracolo che mi sia tornata l'ispirazione. Tornerò presto ad aggiornare.

È successo tutto in un istante: l'attimo prima sono ancora rinchiuso tra le quattro mura della prigione, quello dopo percepisco l'aria fresca che porta con sé il profumo della libertà.
Finalmente mi hanno scarcerato, anche se prima di portarmi fuori si sono premurati di legarmi come un salame e coprirmi gli occhi e il corpo con una serie di sigilli: come se fossi tanto stupido da tentare qualcosa contro il villaggio proprio adesso che sono a un passo dalla meta.
D'altronde quello era il modo in cui avrei dovuto trascorrere questi mesi di prigionia, solo che Naruto e Sakura hanno tirato giù il finimondo per permettermi di passare quel tempo di espiazione in modo per lo meno dignitoso, almeno di nascosto dal resto del villaggio. 
Quando mi tolgono di dosso tutti quegli assurdi orpelli, vedo Kakashi, ormai neo-hokage fare cenno di farsi da parte ai due uomini che insieme a lui mi hanno portato fuori e due figure buttarsi a capofitto su di me, mandandomi a terra.
"Non vi sembra di esagerare?" sbotto, cercando di non rimanerci secco in quell'abbraccio soffocante.
"Sasuke-kun!"
"Teme! Finalmente sei fuori! Cominciavo a pensare che volessero farti fare la muffa là dentro."
"Dobe, evita di dire stupidaggini come tuo solito e staccati!" rantolo, ormai prossimo all'ipossia.
A malincuore i miei due assalitori si staccano da me e mi ritrovo a fissare due sorrisi luminosi e pieni di gioia a cui non posso fare a meno di rispondere con un leggero piegamento all'insù delle labbra.
Facendo leva sull'unico braccio mi rialzo e noto la folta schiera di persone che ci squadrano tra l'esasperato e il divertito: la Yamanaka che ride come suo solito, il Nara con la sua aria perennemente scocciata, l'Akimichi che come suo solito sgranocchia patatine, l'Aburame impenetrabile dietro le sue solite lenti scure, l'Onizuka con quel montone che definisce cane, la Hyuga che sorride timidamente e il sostituto, quel Sai con cui ho avuto modo di parlare solo la prima volta che Sakura e Naruto erano riusciti a scovare uno dei covi di Orochimaru.
"Bentornato Sasuke-kun!"
"Ci si rivede Uchiha!"
"Che hai intenzione di fare adesso?"
"Com'era il cibo della prigione?"
Dire che sono sorpreso è dire poco, non mi erano sembrati entusiasti quando sono arrivato in loro soccorso durante la guerra - non che non avessero ragione visti i miei secondi fini - quindi non mi sarei mai aspettato di ritrovarmeli tutti davanti come se niente fosse.
"Non sommergetelo di domande, fatelo respirare!" li interrompe Sakura e non posso fare a meno di sghignazzare tra me e me visto che poco prima era stata lei a togliermi il respiro. Mi era sembrata più posata e timida in prigione, evidentemente stare in mezzo ad una folla la rende più sicura.
Cerco di mantenere un certo contegno, mentre vedo, poco distanti dal gruppo tre persone che non mi aspettavo di vedere: Jugo, Karin e Suigetsu.
"Ehi, capo! Era ora che ti facessero uscire!" urla lo spadaccino, avvicinandosi, seguito dai due.
Mi aspetto da un momento all'altro di essere aggredito da Karin, ormai abituato ai suoi modi appiccicosi che mi facevano e fanno ancora accapponare la pelle, invece la vedo fare un cenno a Sakura e limitarsi a sorridermi.

Che diavolo è successo in questi mesi?

Ho saputo, grazie a Naruto, che Orochimaru, dato il suo contributo in guerra, non è stato condannato a morte, ma trattato come un sorvegliato speciale e perennemente controllato da anbu del villaggio; Kabuto invece è stato del tutto cambiato dalla tecnica di Itachi e per questo è stato reintegrato nel villaggio ed ha preso ad occuparsi dell'orfanotrofio insieme al ritrovato fratello adottivo.
Riguardo l'ex team Taka mi hanno detto solo che sono stati tutti e tre interrogati e poi rilasciati. Mi stupisce non poco vederli qui.
"E voi che ci fate qui?"
"Siamo passati per un saluto veloce, stiamo per raggiungere Orochimaru in uno dei suoi covi, ma prima volevamo vederti."
"Tornate da lui?" chiesi incredulo. Dopo tutto quello che avevano passato per colpa sua ero sorpreso da questa loro decisione.
"Non mi sento a mio agio qui" intervenne Juugo,"Orochimaru mi ha promesso una cura per il mio problema, quindi andrò da lui. È più sicuro per tutti."
"Tutti e tre siamo ninja traditori e non abbiamo intenzione di tornare indietro, comunque accetteremo lavori e missioni da parte dei kage, è stata la condizione per la nostra libertà" aggiunge Karin. 
"Non mi libererò mai di questa arpia, povero me!" aggiunse a sproposito Suigetsu, beccandosi un manrovescio ben meritato dalla suddetta ragazza.
"Questo dovrei dirlo io, dannato pesce andato a male!" urlò Karin, per poi aggiungere, rivolto a me: "Quando sarai ufficialmente libero potresti passare a trovarci!"
A quel punto il corteo di benvenuto cominciò a sciogliersi.
I tre del team Hebi si diressero verso i cancelli del villaggio e gli altri, con una scusa o l'altra, - un invito a cena, una missione, un impegno in ospedale, una riunione con gli anbu, ecc.- se ne andarono, lasciandomi con Sakura e Naruto.
Sconvolto, li fisso entrambi.
"Sapevamo che non avresti apprezzato una festa in tuo onore" disse lei.

Infatti, non credo di poter sopportare tanto chiasso dopo la prigionia.

"Quindi li ho convinti a rimandare, anche se volevano assolutamente farti sapere che sei ancora uno di noi."
Non ne sono sicuro, posso davvero ritenermi uno di loro dopo quanto è successo? Ho lasciato il villaggio più di quattro anni fa, troncando ogni vincolo con loro e questo posto. Come possono accogliermi come niente fosse? Come se non ci fossero stati questi anni pieni di sangue e morte?
Non lo trovo giusto. È stata vita anche quella. Frutto di decisioni tutt'altro che giuste, ma comunque vita.
"Non sono passati sopra ai tuoi peccati come niente fosse. Non potrebbero. Non dopo aver riflettuto sul fatto di ucciderti dopo che ti sei unito all'Akatsuki o dopo aver saputo della tua idea di assoggettarci tutti. Quindi aspettati che Kiba prima o poi ti sfidi a combattere e qualche battuta sagace da Shikamaru, direi che è il minimo. In ogni modo tu fai parte del villaggio e del team sette. Ten ten e Rock Lee torneranno domani da una missione, per questo oggi non erano qui."
"Io non ho chiesto nessuna spiegazione" 
Detesto essere prevedibile e lei dovrebbe saperlo bene.
"Certo, teme, però adesso che ne dite di andare a festeggiare tra noi al chiosco di Teuchi!"
"Idiota! È mai possibile che pensi solo a riempire il tuo stomaco?" lo rimprovera Sakura.
"Ma dovrà pur mangiare, no?"
"Ci sono cose più importanti da fare al momento. Prima di tutto accompagniamolo al suo nuovo appartamento."
Alzo un sopracciglio per chiedere spiegazioni riguardo questo nuovo appartamento. 
"Pain ha distrutto tutto col suo attacco, ovviamente anche il vecchio appartamento in cui vivevi da solo e l'intero quartiere Uchiha. Alcune case sono ancora in piedi, ma sono pericolanti e prive di tetti" mi dice, cercando di scorgere qualcosa nei miei occhi.
Mi si stringe il cuore nel sentire che persino i ricordi materiali della mia famiglia sono stati spazzati via, ma d'altronde a cosa servivano quelle abitazioni ormai vuote da tempo?
"Domani potremo andare lì e cercare di trovare qualcosa di ancora integro, poi Kakashi farà demolire l'area per cominciare la ricostruzione. Non sarà più un quartiere a parte, potrà viverci chiunque."
"In ogni caso sono l'unico Uchiha rimasto, non avrei certo potuto vivere in un intero quartiere. Tanto spazio inutilizzato sarebbe stato uno spreco" rispondo, vedendo il suo sguardo preoccupato.
La vita va avanti, bisogna lasciare andare il passato e forse questo può essere un primo passo verso la mia redenzione. 
Mi guardo attorno senza riconoscere più le vie. L'ambiente è familiare eppure tutti quei cambiamenti lo fanno sembrare un altro luogo, un altro villaggio.
Non appena Naruto col suo solito entusiasmo apre la porta di un appartamento al secondo piano di una palazzina vicina all'ufficio dello hokage, scruto le pareti chiare in cerca di speranza, di un segno che mi indichi che la mia vitasta subendo una svolta, un nuovo inizio, ma non trovo risposte tra quelle quattro pareti, come non ne ho trovate tra le pietre della prigione.
Non potrò allontanarmi dal villaggio per altre tre mesi. Kakashi mi ha detto chiaramente che sarò ancora sorvegliato sotto richiesta dei kage, solo tre mesi... e poi potrò partire e cercare delle risposte. 
Guardando i miei due amici che allegramente riempiono la dispensa con la spesa fatta prima di venire a prendermi e mi indicano dove trovare il futon e le altre cose, mi sento di nuovo un traditore perché so che li lascerò di nuovo soli dopo tutto quello che hanno fatto per riportarmi a casa con loro.
Riusciranno a perdonarmi per il mio egoismo?

When Love Is PatientDove le storie prendono vita. Scoprilo ora