I'm not a Hero,I'm Survivor||Maze Runner||

3

Mi svegliai di soprassalto.
Thomas.
Thomas.
Thomas.
<<Thomas....mio fratello si chiamava Thomas....>>
Poi mi riaddormentai.
                              ***
Aveva 14 anni.
Capelli neri,lentiggini e un libro in mano.
Camminava per i corridoi della scuola con gli occhi fissi sulle pagine di un libro.
L'ora di pranzo era già iniziata ma lei non aveva voglia di mangiare.
Si sentiva strana.
Suo fratello era già andato in cortile,ma lei non aveva voluto seguirlo.
Preferiva leggere;nessuno dei suoi compagni le era mai stato simpatico.
Solo uno di loro riusciva a capirla veramente,il suo nome era Marck.
Continuava a camminare con gli occhi fissi sulle pagine del libro e proprio per questo non riuscì a vedere la persona contro cui stava andando addosso.
Marck,il suo migliore amico.
<<Ehy,attenta!>>
<<Scusa Marck....ero distratta...>>
<<Perché non sei a pranzo?>>
<<Non ho fame. Però ho bisogno di parlarti.>>
I due si sedettero sugli scalini che portavano al piano di sopra.
<<Sai Marck,sei la prima persona a cui racconto questa cosa ma è un periodo che,mi sento strana,il Mondo è strano,qualcosa sta cambiando in noi.
Nel nostro modo di pensare,di agire...ma non so come né perché.>>
<<Io lo so il perché Hannah.
Le eruzioni solari si fanno sempre più intense,se andremo di questo passo non riusciremo a sopravvivere più di tre anni.
Le centrali ci dicono che si sta espandendo un virus,L'Eruzione, che ti penetra il cervello e te lo risucchia,dopodiché non sei più te stesso,impazzisci,picchi,UCCIDI...
Alcune persone nel sud del Messico comiciano già a manifestare i primi sintomi.
Se si procede così la malattia si espanderà,ci catturerà tutti e addio sanità mentale>>
Dopo aver detto le ultime parole al ragazzo scappò un risolino sommesso.
<<Grazie,sei stato molto d'aiuto Marck...>> disse sarcastica la ragazzina.
<<Scusa Hannah.>>
                             ***
Marck.
Marck.
Marck.
Thomas.
Thomas.
Thomas.
Quei nomi mi rimbombavano nella testa,non riuscivo a togliermeli dalla mente.
Eruzioni solari.
Virus.
Pazzie.
Cosa stava succedendo?
È tutto frutto della mia mente oppure quello che ho sognato sta ed è accaduto veramente?

Queste furono le domande che mi posi nei giorni seguenti.
Volevo dirlo a qualcuno ma allo stesso tempo non volevo dirlo a nessuno.
Volevo uscire da lì ma non volevo.
Volevo sapere ma non volevo sapere fino in fondo.
L'unica cosa di cui ero pienamente sicura era che volevo ritrovare mio fratello.
Che fosse morto o no, l'avrei ritrovato.
Morirò nella battaglia contro la malattia. Vivrò nella battaglia contro me stessa.
Mio fratello è vivo? Lo porto via con me.
Mio fratello è morto? Piangerò sulla sua tomba.
E se morirò lungo il percorso insanguinato di corpi innocenti la mia morte avrà avuto un senso.
Sarò deceduta con la speranza,
sarò vissuta con la volontà.