Capitolo 14

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[Third Person POV]

«Non posso sopravvivere all’idea di averti lontano»

Taehyung iniziò a lasciare brevi leggeri baci lungo la pelle della coscia di Jimin, ammirandone la perfezione e la forma definita. Era come una droga, più le sue labbra toccavano ogni centimetro del corpo dell’amico, più il giovane voleva approfittarne e costringerlo a rimanere tutta la notte con lui. Ma Taehyung sapeva bene che non si trattava solo di quello: la sua vista si rivelò offuscata quando decise di alzare lo sguardo e incrociare gli occhi di Jimin. Lo osservò, lo fissò, si perse nel suo viso e l’audacia che fino a quel momento gli aveva permesso di agire in modo così spavaldo e determinato si trasformò in affezione e desiderio.

Jimin lo stava guardando attraverso ciglia umide e un’espressione distrutta; poggiando il palmo di una mano su una delle due guance rosee, Taehyung si sentì stringere il cuore da un sentimento di possessività e amore tale da frenarlo dal fare altro. Ritrovandosi faccia a faccia con Jimin, rimase immobile, lasciando che i loro sguardi si sussurrassero segretamente quanto entrambi non volessero far altro che l’amore.

«Baciam-»

Bastò la prima sillaba per riattivare l’istinto feroce di Taehyung, che quasi con rabbia si abbatté sulla bocca di Jimin. Il tono dell’amico gli era parso stanco e ferito, e a quel punto era solo questione di secondi prima che Jimin cadesse a pezzi davanti ai suoi occhi.

Nonostante l’ardore e la passione, Taehyung mantenne il bacio dolce e innocente, ritirandosi da esso solo dopo essersi convinto di poter trattenere lacrime. Mordendo lentamente il labbro inferiore dell’amico, riprese la parola e abbassò lo sguardo sul collo di Jimin.

«Mi é mancato il tuo sapore»

Nonostante le parole inusuali, che comunemente avrebbero scatenato risate e battute, Jimin comprese ciò a cui si stava riferendo l’amico, guardandolo scendere con la bocca lungo il suo corpo coperto solo da un maglione e i boxer, due indumenti che Taehyung non si sentì in colpa a spostare per poter baciare ogni centimetro di pelle nascosta.

«E la tua pelle»

Massaggiandogli i fianchi, Taehyung fermò i propri baci sulla pelle appena sopra l’orlo dei boxer di Jimin, esplorandone le curve e i muscoli. Alzò lo sguardo solo per ammirare l’amico da una prospettiva diversa, meravigliato per l’atteggiamento rilassato e sempre più accondiscente di Jimin. Notò solo in quel momento la scelta del maglione, diverso dal precedente che il ragazzo aveva indossato quella sera a cena, e mentì a se stesso quando pensò che la visione davanti ai suoi occhi (il suo regalo di compleanno sopra un corpo così attraente e la possibilità che Jimin lo usasse come pigiama) non avrebbe mai influenzato la sua lucidità. «Sei perfetto, Jimin-ah.»

L’unica risposta che ricevette dall’amico fu la presenza di una mano lungo la sua spalla, completamente ferma, segno di consenso da parte di Jimin riguardo qualsiasi cosa lui progettasse di fare. Ma Taehyung si perse nel suo discorso, respirando a pochi centimetri dalla pelle più sensibile di Jimin e facendo scivolare le proprie dita sotto il materiale dei boxer, curvandole attorno alla pelle morbida del fondoschiena dell’amico. «Perchè devi sempre essere così duro con te stesso?»

Facendo scivolare le proprie mani lungo le cosce di Jimin pochi secondi dopo, Taehyung si ritrovò davanti ad un angelo, un angelo perfetto, che non si lamentò, che non gli ordinò di fermarsi, limitandosi al solo gesto di mordersi il labbro. Perse il respiro per l’ennesima volta: il suo, perfetto,migliore amico, che non battè ciglio nemmeno quando Taehyung, alzandosi dal futon per spogliarsi completamente, decise di tornare da lui con quello che Jimin sapeva bene essere del lubrificante. Nonostante sapesse a cosa le azioni dell’amico avrebbero portato, Jimin rimase a guardare Taehyung, concentrato, seguendo con occhi impazienti ma sereni ogni suo movimento.

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