Lettera numero novantacinque

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Lo scorrere delle dita

In una mattina silenziosa,
mi sveglierò.
Sorprenderò il mondo scorrere come suo solito.
Ad una velocità immobile
che aspetta.
Sarai a pochi centimetri da me.
I capelli scompigliati,
il respiro calmo
come se non ci fosse nulla da temere.
Farò scorrere le dita sulla tua pelle
delicata ma potente.
Farò scorrere le dita anche tra i tuoi capelli,
illuminati già dai flebili raggi di sole
che oltrepassano le fessure della nostra finestra.
Sorriderò felice di vederti così.
Accanto a me.
E ringrazierò il Signore per averti mandato.
Perché uno come te, può essere opera solo di un miracolo.
Ti sveglierai piano
e vedrò i tuoi occhi.
Quegli occhi che un giorno scelsero me.
Imperfetta come sono.
Con briciole di cuore sparse qua e là.
Mi bacerai.
Ti bacerò.
Perché a volte non c'è nulla da dire
il silenzio può bastare.
La stanza si riempirà di amore.
Di quel tipo d'amore che tanto si legge nei libri.
E per cui ci si commuove davanti ad un film.
E resteremo così, semplicemente, a scambiarci la pelle.
E gli occhi.
E le labbra.

E non ci sarà più l'odore della tristezza.
E le mattina non sapranno più di malinconia per qualcosa che avevo paura, non vivere mai.
E sarò ubriaca di te.

Che chissà dove sei ora.
Se mi starai pensando anche tu.
Se hai iniziato già a cercarmi come sto facendo io.
Tu aspettami.
Arriverò presto.
Ed anche tu.

Ci aspetteremo nel nostro posto preferito,
senza alcuna ansia.
Con il cuore in fervore
e l'anima in fiamme.

Le cento lettere di me e di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora