𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐎𝐍 𝐘𝐎𝐔 [ 𝐓𝐀𝐄𝐊𝐎𝐎𝐊 ]

𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐔𝐄

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Quella sera la città di Seoul sembrava essere ancor più caotica di quanto già non fosse durante le ore diurne. Le sue strade principali si mostravano ai passanti illuminate dalle luci dei grattacieli e dai fari di lussuose limousine dalle quali fuoriuscivano le celebrità più acclamate e conosciute del momento, sotto i continui flash dei fotografi e le domande da parte dei giornalisti. L'evento che stava per avere inizio rappresentava, probabilmente, una delle più importanti ed attese sfilate di quell'anno, poiché sotto il mastodontico nome del marchio GUCCI.

Presenti nell'edificio allestito per l'occasione, c'erano tra i più ricchi ospiti e stilisti che non aspettavano altro di poter finalmente ammirare da vicino la vera ragione per la quale non avevano rifiutato l'invito di partecipazione a quella serata - vestiti dal tocco eccentrico, a parte. Erano lì, seduti ed in attesa del bellissimo modello sud-coreano che da anni era divenuto il viso, per quanto riguardasse il pubblico orientale, di quella casa di moda che trasudava stile da ogni suo poro.

Un unico nome: Kim Taehyung, modello famoso per il suo sguardo glaciale e per i lineamenti, da alcuni studi approvati, perfetti. Nessuno poteva avvicinarsi a lui, poiché egli stesso tendeva ad allontanare le persone da se più che volentieri. Nessuno aveva mai avuto l'occasione, o grande interesse nel farlo. Era un ragazzo solitario, cresciuto sin dalla tenera età in quel mondo ricolmo di attenzioni spesso non richieste e in particolare modo, da sguardi giudicatori e sprezzanti.

Viveva di un solo pensiero e vi rimaneva costantemente attaccato. Era vero, molta gente lo ammirava, ma ai suoi occhi quelle persone apparivano diversamente, come fossero dei mostri pronti a divorarlo, a trascinarlo giù in un oblio senza fondo. Applaudivano al suo passaggio, gli sorridevano, ma di quei sorrisi chissà quanti si chiedeva fossero, effettivamente, reali. Per quel motivo finì con l'essere solo. Per quel motivo, si teneva lontano da chiunque lo approcciasse. Per quel motivo, quella, divenne la sua cruda realtà ancor prima che riuscisse a rendersene conto.

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