𝐗𝐈 ー 𝐃𝐄𝐀𝐑, 𝐇𝐀𝐓𝐄𝐅𝐔𝐋 𝐋𝐎𝐕𝐄

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𝐬𝐞𝐨𝐤𝐣𝐢𝐧


Quella stessa sera.

Le sue mani si muovevano veloci su quei tasti laccati di nero ed incisi col bianco, creando nello spazio circostante un leggero suono simile al ticchettio di un orologio, mentre il suo sguardo, fisso sullo schermo al suo dinanzi, non osava levar la propria attenzione da esso se non per controllare l'orario di tanto in tanto. Era tardi, tremendamente tardi e il cielo all'infuori delle vetrate di quell'enorme spazio da lavoro si presentava a lui in tutto il suo splendido panneggio blu scuro, illuminato dalle poche stelle visibili ad occhio nudo - date le forti luci della città - e dalla luna che quella sera era paragonabile ad uno spicchio di mandarino; uno dei suoi frutti preferiti per l'aggiunta.

Stanco, inarcò in una curva la propria spina dorsale, portando entrambi i palmi al proprio bacino e stringendo piano la presa con le dita, facendo sì che essa schioccasse, lasciandogli in quel modo una piccola sensazione di sollievo che lo portò a sospirare rilassato ed al chiudere le palpebre stanche - stato condizionato anche dalle luci soffuse dell'impianto al soffitto. Le riaprì dopo un po', aggrottando la propria colonna vertebrale e poggiando il capo al proprio piano da lavoro, sollevandosi tempo dopo coi palmi poggiati sulle ginocchia e restando fisso a leggere lo scritto sul desktop del suo computer personale.

Arricciò per tale motivo le labbra carnose, sentendo in qualche modo di star sbagliando. Non era proprio il genere di articolo al quale era abituato e questo il suo datore di lavoro, Namjoon, lo sapeva anche fin troppo bene. Ripensò a quello stesso giorno nel quale l'aveva convocato nel suo ufficio dall'aroma di caffè e sigarette, stringendo i denti e lasciando che una piccola vena di irritazione gli attraversasse il corpo. Gli aveva affidato l'ennesimo lavoro che l'avrebbe portato a restare l'unico in ufficio fino a tarda notte e non l'aveva proprio mandata giù.

Per quanto potesse essere colui che gli era più vicino, rispetto ad altri suoi colleghi, Kim non aveva mai mostrato un particolare interesse per la sua vita privata, o quanto meno, al voler entrare a farne parte. E per quanto potesse essere umiliante, Seokjin vi ci era ormai abituato, facendosi bastare quel poco di tempo che l'altro gli concedeva per stargli accanto, quando lo richiamava nel suo ufficio. O forse, la sua era solo una triste convinzione. Guardò al di fuori, immaginandosi - come spesso si ritrovava a fare -  un giorno, magari non troppo lontano, in viaggio da qualche parte col proprio amato che finalmente lo ricambiava. Intelligente, bello e perché no, anche spiritoso quando desiderava esserlo, Kim Namjoon era l'uomo che da sempre - dalla sua adolescenza a quel momento - aveva sognato di avere accanto a se, ma il fato, o per meglio dire il destino, non sembrava essere affatto dalla sua parte.

Tirò su col naso, issando piano il busto e rimanendo dritto con la schiena, mentre piegando leggermente il capo verso il basso, ebbe modo di notare come le sue palpebre irritate avessero acconsentito a lasciar fuoriuscire da esse piccole perle salate che, piano, graffiavano il suo viso perlaceo e privo di imperfezioni. Portò le maniche del suo maglione color rosa cipria a ricoprirgli le mani, conducendole alle proprie guance ed asciugandole col materiale caldo che lo costituiva, tastando in seguito gli occhi e fregandosene del velo di make-up che era solito prepararsi prima di uscire per le giornate lavorative.

Nello stesso istante nel quale alzò il capo dalle ciocche rosate dalla propria postazione, notò le porte scorrevoli al suo di dietro aprirsi in contemporanea, lasciando entrare nel proprio campo visivo la slanciata ed alta figura che rappresentava l'altra metà di quel suo dannato amore a senso unico. Si affrettò per tale motivo al rendersi presentabile ai suoi occhi, tirando su col naso un'ultima volta e tastandosi il sottopalpebra, liberandosi dai residui di trucco e tentando di nascondere nel buio il suo imbarazzo nell'esser stato trovato in un momento di simile fragilità.

𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐎𝐍 𝐘𝐎𝐔 [ 𝐓𝐀𝐄𝐊𝐎𝐎𝐊 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora