𝐈 ー 𝐕𝐎𝐆𝐔𝐄

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𝐭𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠


Luci. Se c'era qualcosa che odiava dal profondo del suo cuore, quelle, erano le fastidiose ed abbaglianti luci che puntualmente aveva riflesse sul viso, le stesse che spesso lo costringevano ad assottigliare le palpebre per dare qualche attimo di sollievo ai suoi poveri occhi dai toni del castano scuro. Trattenne uno sbadiglio annoiato, guardandosi in giro, notando come tutti attorno a lui sembrassero avere qualcosa da fare: chi già vestito si lasciava sistemare il make-up, chi di fronte allo specchio preparava l'espressione a cui avrebbe dato vita in passerella e chi come lui, invece, era sotto i riflettori di una troupe di giornalisti pronti ai loro soliti interrogatori da riviste da quattro soldi che, probabilmente, molte ragazzine avrebbero comprato soltanto grazie alla presenza di una sua foto. Lui,  Kim Taehyung, o come tutti lo definivano: il più brillante e giovane ambassador della casa di moda GUCCI. Che si trattasse di persone interessate o meno alla moda, il suo viso era noto a chiunque lo avesse visto anche solo una volta su un qualche cartellone pubblicitario e questo, in realtà, non sapeva ancora se definirlo un bene o un male.

Che seccatura, pensò, dopo una manciata di minuti passati a starsene seduto su di una comoda poltrona in pelle nera, di fronte a ben cinque telecamere di cui, quattro rivolte verso di lui ed una verso l'uomo alla sua destra.

ー Per essere così famoso questo ragazzo è davvero giovane, non pensa? ー chiese una donna sulla quarantina dai capelli biondi e corti, mentre reggendo tra le dita di una mano un microfono porse quest'ultimo verso il direttore incaricato per quella serata.

ー È giovane, questo è vero, ma sappiamo tutti molto bene che in campi lavorativi come il nostro i giovani sono il futuro ー le ripose questo, prendendo l'oggetto dalle mani della reporter. ー e per il poco che ho conosciuto di questo ragazzo, posso confermare che sia una persona piena d'energia e  voglia di farsi valere! ー

ー Certamente è come dice lei, anche se a dirla tutta a me non sembra poi così tanto "pieno d'energia", sa? ー ridacchiò, accompagnata da leggere risatine provenienti da chi dietro le telecamere stava registrando il tutto ー Posso chiederl- ー cercò di dire, ma fu costretta a mangiarsi ogni sua prossima parola, poiché raggelata dallo sguardo quasi glaciale che le rimandò. Come molti ormai sapevano, era capace di lasciar percepire il gelo che albergava dentro di sé, sia con i suoi occhi - altrimenti bellissimi - sia con le sue parole che non risparmiavano nessuno.

ー Scusi, stava dicendo? Non credo aver capito. ー prese poi parola, accavallando una gamba su di un'altra, mentre con un sorriso strafottente guardava la reporter riprendere coscienza poco a poco.

ー E-ecco, ー balbettò quest'ultima che con mano ormai tremante, teneva stretto ad essa il microfono ー i-il tempo a nostra disposizione è quasi finito e di domande ne abbiamo fatte molte, penso di avere abbastanza materiale per poter scrivere un buon articolo, quindi direi di proseguire con un ultima domanda. ー cercò di sorridere, sospirando per il batticuore che l'ansia le aveva procurato e ringraziando di non essere andata nel panico, dopo un piccolo momento di défaillance iniziale.

Finalmente, pensò, sospirando stanco di quella situazione e pensando già a come si sarebbe presto rilassato nel suo camerino personale prima che la sfilata iniziasse. Solo, non si sarebbe aspettato che le seccature non fossero affatto terminate come sperava. 

ー Con quello sguardo che si ritrova, non ha paura di ferire qualcuno che lo incrocia? ー gli fu chiesto, sotto lo sguardo interrogatorio di tutti i presenti che si ritrovarono a riflettere sul senso logico di quella domanda; dal canto suo, la reporter ridacchiava fra se e se, sicura d'averlo messo in qualche modo in difficoltà. Cosa che, però, non era affatto riuscita ad ottenere.

𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐎𝐍 𝐘𝐎𝐔 [ 𝐓𝐀𝐄𝐊𝐎𝐎𝐊 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora