13. All'università

668 32 8
                                    

Mariam
M: anche la mia giornata è stata orribile , se ti consola saperlo.
T: come mai?

Non sapevo se dirlo o meno!

M: oggi ... un amico di mio padre è venuto a chiedermi la mano per il figlio...
T: ... ah ...
M: È stata una giornata orribile. Intanto però ho rifiutato. Ci mancava solo dire di si a un uomo che non conoscevo.
T: I tuoi non se l'hanno presa?
M: no assolutamente. Non mi farebbero mai sposare un uomo che non volessi.
Ma oggi è stato davvero brutto. Mi ero vestita tutta di nero, gli ho fatto un discorso sul fatto che non volessi sposarmi perché vorrei ancora sistemarmi bene col lavoro, finire gli studi e cavolate simili. Sembravo una tipa tutta complicata e depressa... non mi avrebbe mai sposata.
T: menomale ...

Menomale ???!! Cosa intendeva??!

M: già.
T: qualcosa di positivo?
M: io niente, te ?
T: pure! Ascolta, domani mattina lavoro, poi il pomeriggio sono libero, posso passare da te?
M: in realtà, io domani non lavoro, ho lezione la mattina, e dopo pensavo di stare a casa!
T: ah ...okay!
M: se vuoi passa all'università, ho un'ora buca tra le prime due ore e le ultime due.
T: Dipende, a che ora?
M: 11.20 ?
T: abbastanza difficile, al massimo ti chiamo per farti sapere.
M: okay, perfetto!
T: quindi a domani InchAllah!
M: InchAllah. Buonanotte!
T: Buonanotte!

End call

Giorno dopo.

Ero all'università, prime due ore economia politica.
Non so quanti fogli di appunti ho scritto. Credo che se li pubblicassi diventerebbero il Best Seller del anno. Ero concentrata a scrivere quando mi vibró il telefono in tasca.

Nuovo messaggio
Tarek : sono lì per le 11.30
Io: ok

Terminata la lezione scesi alle macchinette presi due barrette di cioccolato, un pacchetto di patatine e una bottiglietta d'acqua.
Uscì camminando verso le panchine , quando mi arrivò un altro messaggio.
Misi la bottiglia sotto il braccio, il bordo del pacchetto delle patatine tra i denti e le barrette sotto il cellulare.
Messaggio
Tarek : dove sei?
Io : al parco dove ci sono le panchine.

Mentre stavo ancora digitando, sentii qualcuno dietro di me.

"Oh eccoti " mi girai era Tarek.
Si fermò un attimo a guardarmi e poi scoppiò a ridere.
Mi tolse il pacchetto tra i denti.
"Ciao! " mi salutò sorridendo.
Io lo guardavo con la bocca ancora leggermente aperta, poiché mi aveva preso il pacchetto da sotto i denti.
"che c'è da ridere? " commentai.
In realtà lo stavo fissando, era vestito giacca nera e camicia bianca, un vero uomo d'affari !
"Niente, tieni ..." disse sorridendo e porgendomi le patatine.
Le presi e sorrisi a mia volta.
"Scusa, se dovevo rispondere al tuo messaggio dovevo pur metterli da qualche parte, no ?" Mi giustificai.
"Eh già! " rise ancora.
Ci sedemmo sulla panchina, e lui buttò la testa all'indietro.
"Che succede? " chiesi.
" abbiamo litigato stamattina. Papà vuole chiudere il conto in Inghilterra e trasferire tutto qua. Io gli ho detto di no perché ci può ancora guadagnare. O comunque può vendere le azioni e guadagnarci qualcosa in più, e lui non mi ascolta neanche "
"Queste rimangono decisioni d'azienda, e non posso intromettermi, al massimo ti consiglio di parlargli in un momento di tranquillità, magari quando siete a casa. "
"Ci proverò! " disse togliendosi la giacca e rimanendo in camicia.
Gli stavo guardando il fisico scolpito che si intravedeva dalla stoffa bianca quando sollevai lo sguardo e incontrai il suo.
Mi sorrise.
Ricambiai e abbassai lo sguardo.
Cibo , cibo , cibo.
In quel momento mangiare era la mia salvezza, perché stavo morendo dall'imbarazzo.
"Vuoi? " chiesi tendendogli una barretta.
"... se non ti dispiace, grazie " mi sorrise.
Iniziammo a mangiare in silenzio.
Dopo le barrette aprì il famoso pacchetto di patatine. Lo misi in mezzo e iniziammo a mangiare anche quello.
"Non ti immaginavo una mangia schifezze. Sembravi il tipo cibo sano, dieta e sport. " rise.
" non è vero! Le apparenze non sono sempre vere. Adoro mangiare tanto, e adoro mangiare schifezze " risi a mia volta.
" dici? Intanto sono ancora convinto che mangi cibo sano, che dopo andrai a correre e che oggi è solo un'eccezione " disse.
"Che autoconvalida! Vediamo ... se ti dico che la mia vita è fatta di Pizza & Sushi, ora che ne pensi? " dissi.
"Continuo a ... "
Le nostre mani si scontrano dentro al pacchetto, in realtà lui teneva la mia. Lasciai la manciata di patatine cadere dentro e sfilai la mia mano dalla sua.
" scusami!" Disse.
Pulì le mani sui jeans e rimasi a guardare le mie scarpe.
"Mariam ..."
"Dicevi? " riuscì a risollevare lo sguardo.
Lui mi guardò confuso.
"Stavi dicendo che continui a pensare che mangio sano? " chiesi sorridendo.
"Sì! " mi sorrise leggermente.
"Non che non lo faccio mai. Ma le schifezze sono anche buone." Affermai.
Lui mi sorrise e si alzò a buttare la carta.
"Dovresti provare a mangiare sushi e pizza insieme" disse.
"Che schifo farà ?" Chiesi
"Non chiedere a me" si mise a ridere "un giorno ti farò conoscere mia sorella, andrete molto d'accordo" aggiunse.
"Sicuro!" Risi "basta che non mi faccia mangiare certe cose".
"È capace di farlo, fidati" disse.
" Immagino!" Risi. "Non per fare la guastafeste ma ... dovrei rientrare a lezione! " aggiunsi guardando l'orologio.
"Posso venire con te ?" Mi chiese. Rimasi sorpresa dalla richiesta.
To be continued.

Il mio futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora