12. Una difficile giornata.

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"NO! Io da qui non mi muovo" dissi.
Ero disperata, davvero !
Non volevo. Chi me l'ha fatto sognare di sposarmi?
Uscì dalla cucina e mi incamminai verso il soggiorno dove erano seduti tutti quanti. Presi un respiro enorme ed entrai.
"Salam " dissi pianissimo, dubitando della mia stessa voce.
"Salam Alaykum figlia mia "
Gli guardai giusto un momento, e subito dopo abbassai lo sguardo. Uscì da quella stanza sentendo tutti gli sguardi bruciarmi la schiena. Andai in cucina e dissi a mia madre che non sarei più uscita da lì. "Mamma io non me la sento. Non oggi, dirò di no!" mi confidai con lei.
"Come vuoi tesoro, è la tua vita, nessuno ti obbliga"
Passarono un paio di ore, e mio padre mi chiamò di nuovo.
"Benti Mariam, io sono venuto oggi, per chiederti la mano a mio figlio. Accetti sposarlo! ?" Disse il signore.
Lo guardai attentamente.
"Mio figlio lavora, ha la macchina e la casa. E adesso vuole anche una famiglia " aggiunse l'uomo.
Aggrottai la fronte.
Io non voglio questo, non voglio i soldi, voglio l'amore e lui non è in grado di darmelo.
"Io ... " guardai mio padre, sospirai. "Io per il momento non penso al matrimonio. Vorrei poter concludere tutti i miei obiettivi lavorativi, finire gli studi e magari iniziare il master. Io ... mi dispiace ma non sono ancora pronta" dissi.
Okay! Metà di quello che ho detto sono cavolate. Del tipo, si voglio sposarmi subito, anche domani, non ho nessun obiettivo lavorativo , non dal momento in cui ho uno studio bellissimo con l'orario che mi fa comodo. e il Master è un'altra balla. Perché penso che lo farò molto più tardi o mai, dato che sono messa molto bene nel mio studio e con la specializzazione che sto ancora finendo. Eppure tutto questo perché sento che lui non è l'uomo adatto per me.
"Scusate! " mi alzai e gli lasciai li a parlare ancora un po.
Andai nella mia stanza e dopo un quarto d'ora gli sentì salutare.
Se ne andarono.
Mi cambiai in fretta e mi misi sotto le coperte.
Dopo un po guardai lo schermo del cellulare erano le 22.39.
Non riuscivo a dormire!
Decisi di chiamare Tarek!

Tarek
Oggi secondo giorno di lavoro in azienda.
E anche la prima riunione.
Presentai tutti i miei piani innovativi. Solo che su 6 piani, ne venne considerato uno soltanto.
Era tutta colpa di mio padre. Non la smetteva di trovare e criticare ogni piccolo dettaglio; e io a mia volta, non vedevo l'ora del termine della riunione.
Alle 20.00 ero a casa, mangiai e salì in camera.
Ero al buio con soltanto la luce della lampada accesa. Stavo riflettendo su mio padre. Il perché del suo comportamento rigido e soprattutto quelle critiche.
Quando ero ormai al termine della mia riflessione mi arrivò una chiamata.
Presi il cellulare in mano : Mariam.
Risposi.

Call
M: ciao!
T: ciao!
M: come stai?
T: tutto bene, te?
M: Hamdulillah
T: meno male, avevi bisogno?
M: ... volevo solo chiederti com'è andata oggi?
T: credo bene ! -risposi senza rendermene conto - ... anzi per niente bene - dissi dopo un momento.
M: come mai?
T: oggi gli ho presentato tutti i 6 piani, ne ha accettato uno! Uno! Ti rendi conto? E gli altri non ha fatto nient'altro che commentarli in modo troppo dispregiativo. E a me ha dato fastidio sinceramente. Perché quando gli ho chiesto di vederli prima insieme, ha rifiutato dicendo presentarli direttamente alla riunione... E insomma è stata una giornata orribile.
M: mi dispiace! Forse vuole provare a farti lavorare sotto pressione, così vede quanto ci tieni e quanto sei capace. Vuole metterti in difficoltà, ma per il tuo bene.
T: lo spero !
M: anche la mia giornata è stata orribile , se ti consola saperlo.
T: come mai?
...

#SpazioMe
Scusatemi tanto se sono scomparsa per tanto tempo, (avevo rotto il telefono) ma ecco a voi un capitolo per una lunga ripresa InchAllah ... spero vi piaccia 😊 al prossimo.

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