Cos'è l'amore?

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Le dita passavano lente su uno dei bicchieri di vetro del locale, gocciolava dai bordi, ma ormai erano minuti interi che sprecavo ad asciugare sempre lo stesso punto.
Poteva sembrare qualcosa di stupido, ma non riuscivo a pensare ad altro se non al discorso di ieri sera fatto da Kuroo.

Io ero innamorato del capo Haiba? Davvero?
Ero sicuro di non volerle le sue attenzioni, quando arrivavo cercavo sempre di evitarlo, di parlarci il meno possibile; ma quando riusciva a fermarmi, in effetti, il mio cuore andava così veloce, sembrava scalpitare e minacciare di uscire dal mio petto. Faceva male.


"Devi sentire il tuo cuore che HUGYAHHH!!! Capisci, Kenma?"

Questo è quello che mi aveva detto Hinata, ma sinceramente non capivo una parola di quello che cercava di comunicare.
Cos'era poi il "hugyahh"? Siamo sicuri sia un'emozione?
Gli volevo bene, era il mio migliore amico, ma ero anche sicuro che non fosse molto utile su determinati argomenti e questa ne era assolutamente la prova.

"hugyaah", mi ripetei mentalmente, sentendomi ancora più stupido. Perché dovevo sentirmi io in imbarazzo per una stupidaggine che aveva detto qualcun altro?!
Forse perché ci stavo pensando troppo.
Sospirai.
Però la relazione che avevano Hinata e Kageyama sembrava così genuina, così dolce.
Spesso mi chiedo se anch'io potrei mai essere così felice e a mio agio con qualcuno in quel modo.
Tenere per mano la persona per cui si provano dei forti sentimenti, lanciarsi occhiate complici, sorrisi teneri e baci soffici.
Se pensassi a me e al signor Lev baciarci mi sentirei un po' a disagio, ma in fondo al mio cuore so anche che non mi dispiacerebbe.

Forse è questo l'amore?
Insomma, se non mi piacesse mi farebbe schifo pensarci, giusto?
Cosa è l'amore?
Perché è così complicato da capire e da spiegare?


<< Kenma >>


L'amore è davvero un sentimento potente, giusto? Quando si è innamorati non si fa altro che pensare a quella persona e sperare di rivederla anche il giorno dopo, e quello dopo ancora.
E io ci spero?
Chi spero di vedere?
Non mi viene nessuno. Forse semplicemente non sono predisposto per...questo amore?


<< Kenma! >>


Una mano mi tolse il bicchiere dalle dita, poi lo posò sul bancone della cucina e mi sfiorò la guancia con il dorso della mano.


<< micino, tutto bene? >>


I miei pensieri vennero archiviati velocemente nella mia mente, lasciando spazio anche alla realtà.
Se andava bene?
No che non andava bene.
Avrei voluto vivere per sempre senza mai chiedermi cosa fosse l'amore, senza mai volerlo trovare.
Probabilmente l'amore era quello che io avevo per i videogiochi.
Il corvino mi stava guardando da testa a piedi, la sua presa sul mio zigomo si fece più stabile, più decisa.


<< Sto bene.>>


Risposi semplicemente, scacciando le sue dita dal mio viso.
Tutto quel contatto, come se fossimo amici intimi, chi gliene dava il permesso? Che fastidio.

Mi aspettavo una qualche risposta da parte sua, ma si limitò ad alzare le spalle e dirigersi verso i tavoli per sparecchiare le ultime posate e piattini.
Mi sentii strano per qualche secondo.
Non mi aveva detto nulla?
Pensavo avrebbe instito , o comunque che se ne sarebbe uscito con qualche sua stupida frase, invece girò subito i tacchi.
Mi girai anch'io, come per andare in cucina per aiutare Yamamoto a pulire tutto, ma subito finii col sbattere il muso contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Lev Haiba.
Un sorriso smagliante si fece spazio sul suo bellissimo e perfetto volto, allungando una mano sul mio capo per sistemare una ciocca dietro il mio orecchio.



<< Ti sei fatto male, Kenma? >>


Avevo sbattuto contro il suo busto, sembrava pietra. Chissà che muscoli aveva lì sotto.
Mi sentivo un po' a disagio ad essere l'unico con una muscolatura decisamente penosa.
Ero un sollevatore di joystick, che potevo farci? Preferivo impiegare il mio tempo in altri modi.

Scossi il capo, abbassando subito lo sguardo verso il terreno.
Mi metteva a disagio il suo sguardo.
Era così penetrante, come se potesse leggere i miei pensieri, anche quelli più oscuri /anche il fatto che ho pensato a noi mentre ci biaciamo/. Questo ultimo pensiero mi fece arrossire e di certo non sfuggì allo sguardo attento di Lev, che si piegò appena verso di me.
Stavolta aveva un sorriso più ambiguo, poco rassicurante.


<< Sicuro...Kenma? >>



Chiese, mentre le sue dita perfettamente curate sfioravano il mio collo e percorrevano la traiettoria per arrivare al mento e successivamente alle mie labbra.
Fu un istante in cui i nostri occhi si incrociarono, poi la voce di Kuroo ruppe quell'atmosfera.



<< KENMA CI SERVE UNA MANO. MUOVI IL CULO.>>


Mi ripresi immediatamente, scostai con gentilezza la mano di Hiba, feci un leggero inchino e cercai di allontanarmi per raggiungere Kuroo, ma prima che potessi andarmene, lui mi prese per il polso, fermandomi.


<< Aspetta Kenma, scusami, volevo solo chiederti una cosa.
Ti andrebbe di cenare fuori insieme, una volta? >>


Il suo sorriso disarmante non mi fece ragionare appieno, annuii e basta, senza nemmeno pensare alle conseguenze di quel gesto.
Il suo viso si fece molto più radioso, sembrava ancora più bello .Ma era possibile una cosa simile?
Rimasi incantato a guardarlo, mentre lui mi diceva solo "allora dopodomani, dopo il tuo turno".

Quando mi lasciò, le gambe si mossero da sole verso Kuroo, che subito mi mollò un recipiente pieno di piatti e tovaglioli, chiedendomi.


<< Che ti ha detto? >>

Ero ancora un po' sotto shock, quindi non risposi subito, mi limitai ad andare verso le cucine, seguito dallo sguardo gelido del corvino.
Lavai tutto per bene, buttai ciò che c'era da buttare e, mentre posava una mano sulla mia spalla, mi ricordai della domanda posta da Kuroo.


<<... mi ha chiesto di cenare insieme.>>


Potei vedere ben tre stadi del viso di Kuroo: stupore, irritazione e rassegnazione.


<< Cos'hai risposto? >>


La sua mano abbandonò la mia spalla, ma il suo sguardo continuò ad essere inchiodato al mio.
Com'era snervante.


<< Ho detto di sì. Credo...>>


Era ancora confuso, non ricordo bene, ma credo di aver detto di sì.
Lui liberò un sospiro che sembrò più un ringhio frustrato, stringendo la mano a pugno.


<< Allora esci anche con me. Domani. Ceniamo insieme.>>

<< Noi abbiamo già cenato insieme, proprio ieri.>>

Ribattei, alzando per un istante gli occhi al cielo.

<< No, non è la stessa cosa. E poi ti sei spolverato tutto tu. Io non ho toccato cibo.>>


Disse con un mezzo sorriso, trattenendo perfino una risata divertita.
Trasalii alle sue parole, sentendomi un po' in colpa.
Avevo così tanta fame da essermi dimenticato le buone maniere.
Storsi appena le labbra e sospirai, declinando la sua offerta.


<< No.>>

Risposi.
Inizia a scendere il primo scalino che portava allo spogliatoio/scantinato/casa dei mochi e degli scarafaggi.
Nemmeno il tempo di fare un primo passo, che venni fermato dalla sua mano prepotente. Niente a che vedere col tocco delicato e misurato di Lev.
Era così aggressivo.

<< Kenma! Perché no? Perché col damerino sì e con me no?! >>

Quanto era fastidioso!
Volevo avere del tempo per me, del tempo per pensare alla stupidaggine che avevo fatto accettando di uscire con il "damerino".


<< Voglio un giorno per giocare ai videogames.>>


Era la verità.
Ero stanco di tutta quella vita movimentata che non mi apparteneva, di tutte quelle persone che mi chiedevano di uscire, dei pensieri che si accumulavano, di domandarmi cos'era l'amore.
Ero stanco.

<< Allora usciamo stasera.>>

Rispose subito Kuroo, che sembrava proprio non volersi arrendere.
Era così noioso.


<< No.>>


<< Kenma!... Per favore... solo questa sera...>>

Il suo tono sembrava...disperato?
Mi sentii in colpa, sinceramente non pensavo che potesse assumere davvero quell'espressione pietosa.
Ero troppo buono.


<< Stasera. Non voglio fare tardi, domani ho scuola.>>

Il suo volto si illuminò e per la prima volta, forse fece un sorriso normale.

Un sorriso genuino, che sembrava splendere come il sole.

Sentii il cuore fermarsi per degli attimi interminabili. Non sembrava voler ripartire. Il respiro si era del tutto arrestato.
Che sensazione... strana.

Quel tipo non mi piace... (Kuroken)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora