3 Quei due mocciosi...

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Levi si alzò con il mal di testa, fortunatamente era domenica, quindi poteva riposare senza problemi. Stava andando a fare colazione e vide Mikasa con un cesto di panni sporchi che usciva dall'appartamento.

- La colazione la preparo io? – chiese Levi dirigendosi verso il frigo con l'intenzione di mangiare qualunque cosa ci fosse dentro.

- No, vieni con me, facciamo colazione a casa di Eren...- rispose la corvina uscendo dalla porta, Levi la guardò per poi seguirla nell'appartamento accanto al loro.

- Giorno...- disse Levi entrando con Mikasa. Il corvino fu salutato dalla chittarista che aveva visto suonare la sera prima. Aveva addosso un pigiama rosa con le bretelle, e tanti fiocchetti qua e la, anche le ciabbatte erano rosa, qualcosa in quella ragazza gli ricordava una bambola, una di quelle belle bambole di porcellana, con quei bei vestitini colorati pieni di decorazioni e quei grossi cappelli.

- Ciao Mikasa e...- si bloccò guardandomi, ah giusto, non si era ancora presentato. Fu in quel momento che entrò anche Eren, anche lui in pigiama, si vedeva lontano tre continenti che stava ancora dormendo.

- Giorno...- disse non accorgendosi minimamente della presenza dei due corvini. Mikasa posò il cestino a terra e andò a preparare un po' di caffè e un po' di thè, poi mise in una pentola anche delle uova per la colazione. I due ragazzi bruni mi guardarono in modo strano, come se stessero cercando di riconoscermi.

- Lui è Levi, mio cugino...- disse Mikasa appoggiando delle tazze e dei piatti sul tavolo, poi prese il cestino di panni sporchi e andò nel bagno dei due ragazzi.

- cosi voi siete...?- chiese Levi voltandosi a guardare i due ragazzi che gli sorrisero con dolcezza. Levi dovette iniziare a guardare il pavimento, perché cavolo erano troppo carini quei due mocciosi quando sorridevano.

- Io sono Eren, lei invece è mia sorella gemella Luna – disse il ragazzo indicando anche sua sorella, dopo le presentazioni si sentì un boato provenire da fuori la porta d'entrata.

- JAEGEEEEER!! - gridò con tutto il fiato che aveva in gola Jean entrando nell'appartamento seguito in ordine cronoligico da: Marco, Petra, Oruo, Erd, Gunther, Hanji, Annie, Armin, Reiner, Berthold, Ymir, Christa, Mina, Thomas, Sasha e Connie.

- JEAN, CALMATI! – gridò Marco tenendo il braccio dell'amico che era nero di rabbia.

- Jeager, spero per te che tu abbia una buona scusa! – disse Jean puntando un cazzoto verso la gola del moro, nemmeno Eren aveva capito a cosa si riferiva faccia da cavallo.

- Dai Jean calmati, non sei l'unico in questa situazione, non lo sapeva nessuno della classe! – disse Armin cercando di calmare il ragazzo mentre aiutava Marco tenendo l'altro braccio di Jean.

-Di cosa state parlando? – chiese Mikasa affaciandosi dalla porta del bagno guardando male Jean. La faccia da cavallo arrossi leggermente vedendo Mikasa entrare in stanza, come sempre era bellissima anche senza trucco. Era la ragazza più popolare e bella della scuola in fin dei conti.

- E-Ecco...Lunedi mattina c'è la verifica di geometria e nessuno in classe lo sapeva....- disse balbettando per l'imbarazzo Jean, mentre Marco lo guardava con aria un pochino triste. Era chiarissimo che lui era innamorato di quel cavallo, l'unico che non lo capiva era Jean, troppo stupido per riuscire a rendersene conto.

- in pratica doveva essere una verifica a sorpresa, ma nessuno lo sapeva, eccetto Isabel...- continuò Marco sorridendo

- ....la quale ci ha detto di averlo detto a Jaeger....- concluse Armin sbuccando da dietro le spalle di Jean, il quale è dieci volte più alto di lui.

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