3: I was his life and in two seconds i took it away from him
Russia - Mosca / 1780Siamo arrivati al punto dove la mia vita finì del tutto.. finì in un secondo..
Una sera ero uscita con delle mie amiche del lavoro, ci volevamo godere una serata diversa dal solito, andammo al nostro posto preferito, era vicino ad un laghetto, ci sedemmo sulle panchine li vicino e iniziammo a chiacchierare del più e del meno.L'ultima ad andarsene ero proprio io e un'altra che viveva più o meno vicino a me.
Andate le altre ci incamminammo verso casa, ci salutammo e io proseguì verso casa mia.Qui tutto bene penserai.. ma pensi male, molto male.
Quella volta era davvero tardi ed ero molto stanca, così chiesi indicazioni per una strada più veloce ad una coppia che passava di li, mi indicarono una via ma me la sconsigliarono, io risposi che non c'era da preoccuparsi, dovevo dar retta a quella parole, ma non lo feci, pensavo solo a quanta stanchezza avessi in quello momento e alla voglia di arrivare a casa prima per buttarmi a letto e farmi una bella dormita, ringraziai e come una stupida mi diressi verso quella via.
Dopo un po che camminavo mi resi conto che forse dovevo dare retta alle parole di quella coppia, probabilmente anche preoccupata per me, era terrificante, sembrava non finire mai, non c'era anima viva, le case erano vecchie, tutte mal ridotte e alcune abbandonate, il terreno era pieno di buche, pozzanghere, faceva ribrezzo, c'era qualche topo e spazzatura qui e là.
A quella vista aumentai il passo e cercai di non distrarmi più, guardai solo dritto e non vedevo l'ora di arrivare alla fine della via e arrivare a casa.
Ero talmente concentrata a ricordare le indicazioni e a cercare di non farmi distrarre dal posto che non mi resi conto di essere seguita da qualcuno o meglio, qualcosa.La coppia mi disse che c'era una leggenda su quella via, si diceva che dopo la mezza notte, passeggiava sempre "un'uomo" in nero, cappello nero, che copriva metà del suo viso con l'ombra, un mantello, sempre di colore nero lungo fino alle caviglie, camicia e pantaloni neri e un bastone, anch'esso nero, faceva rabbrividire.
La gente era spaventata, ecco perchè molti avevano abbandonato la propria casa, alcuni invece, i più coraggiosi, rimanevano svegli per guardarlo passare, ma lui faceva di tutto per non essere visto e così rinunciarono. Ma quando lui vede qualcuno passare di li, non se lo fa sfuggire.Non è ne un' assassino ne uno stupratore se è questo che stai pensando..be..forse un po assassino si..
Mi si avvicinò con passo veloce ma silenzioso, come se non ci fosse, sentì una stretta al braccio e l'altra al collo e mi tirò a se nell'ombra, avvicinando il mio collo al suo viso, non riuscì a vedere nemmeno il suo volto e nemmeno a capire cosa stesse succedendo, una questione di secondi e mi ritrovai atterra, svenuta e col sangue che usciva dal collo, mentre "quell'uomo" era già sparito.
Nessuno mi aiutò, neanche la gente che magari era rimasta sveglia per vederlo in azione ma senza risultati.
Si fece l'alba quando mi svegliai, il morso di "quell'uomo" si era cicatrizzato, si vedeva appena e il sangue sul mio collo era ormai secco.
Un'anziana signora passò di li e..poveretta, ripensandoci mi viene da star male..Mi si avvicinò per chiedermi se stessi bene e mi aiutò a mettermi seduta, io ero ancora spaesata e non capivo cosa fosse successo e dove mi trovassi, ma quando vide il sangue sul mio collo e mi guardò negli occhi, andò nel panico..
In quel momento non so cosa mi sia preso, non ero in me, non ero cosciente, sentivo solo il suo battito aumentare, il suo respiro affannoso e il suo sangue caldo che circolava velocemente.
Mi avvicinai a lei e di scatto mi ci scaraventai contro, la prosciugai, avevo sete, non ragionavo, non riuscivo a controllarmi e ormai il cuore dell'anziana non batteva più, l'avevo uccisa e fu dopo che ripresi conoscenza.
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➫Vanessa Ivanov〖▶️〗
FanfictionSTATUS: In pausa▶️ {Aggiornamenti molto lenti} || Mi sento il cuore esplodere, ho i brividi e ho la sensazione di mettermi a piangere. Ha ragione, ha fottutamente ragione, ho tutte queste paure e lui lo ha capito. Mi stringo a lui, come se avessi pa...