Matrimonio

Delegazione

DELEGAZIONE

RIASSUNTO

Merlino viene scoperto ad usare la magia per salvare Artù, durante il processo Morgana, per salvare l'amico, rivela davanti a tutti di essere una strega e da dimostrazione dei suoi poteri (essendosi allenata insieme a Merlino li sa controllare meglio), Uther rimanda il processo. Il giorno dopo il processo continua, finisce con Merlino che viene liberato dall'accusa di stregoneria (si elimina il divieto). Dopo un po' che è tornato nelle sue stanze, gli viene a far visita Gwen, che l'ho avverte che Artù si sta per sposare, successivamente (grazie a Morgana, visto che non può più avvicinarsi ad Artù e che e stato licenziato dal Re, non da Artù perché quest'ultimo sapeva della sua magia) si scopre che è Emrys, arriva una delegazione druida e...

P.V. Esterno

La delegazione arrivo proprio mentre Merlino aveva fatto comparire delle spade e scudi di legno con tanto di vestitino da cavaliere per i bambini, mentre Morgana aveva fatto apparire dei vestitini da nobildonna alle bambini, e il gruppo si era diviso in due tra chi giocava ai cavalieri e faceva duelli supervisionati da Merlino e le ragazze che giocavano a fare le nobildonne con Morgana.

Inutile dire che i druidi rimasero stupiti da come tutte le persone sifidassero della magia, perché anche chi era dubbioso infine laaccetto di buon grado, e rimasero ancora più stupiti del fatto chele uniche persone a Camelot in grado di usare la magia la usino per far divertire i bambini e ci giochino assieme, non che fosse una cosa innaturale per i druidi, solo che avvertivano un grande potere in entrambi. Parlavano nella mente e l'aggettivo da dare ai due giovaniche era condiviso da tutti era 'buoni di cuore' o 'generosi' e altri aggettivi simili. Il capo dei druidi scese da cavallo e andò più vicino al mago, che gli sembrava aver già visto, gli arrivo di fianco e nessuno sembrò accorsi di lui, o comunque chi si accorse non gli interessava, gli chiese <ti ho già visto ma non ricordo dove> lui gli sorrise e si volto verso di lui e disse <sono Merlino, l'ex servitore di Artù> prima che il druido riuscisse a fare qualcosa, avendolo riconosciuto visto la faccia da pesce lesso che aveva fatto gli disse nella mente "non devi dire che sono Emrys" il druido annui, poi gli strinse la mano in segno di amicizia e col pensiero gli disse "per il fatto di sposare Artù..." Merlino sorrise tristemente e rispose subito "se il Re non sa chi sono l'accordo si farà" "intendevo sevolete sposare Artù Pendragon" "si, lo amo e anche lui ama me, solo che non sa che sono Emrys"il druido sorrise e si incammino ma prima di poter ritornare daglialtri e dirgli che Emrys era a Camelot ed era la persona che tuttireputavano di buon cuore il mago gli disse "apresto Iseldir" il druido sorrise e raggiunse glialtri.

P.V. Iseldir

Non mi aspettavo che il grande Emrys si mettesse a giocare con i bambini, dalle voci che ho sentito era si buono ma non molto simpatico e non aveva un carattere accomodante e gentile. L'ultima volta che l'ho avevo visto erano stati anni fa, era ancora un ragazzo all'epoca, invece ora è diventato un uomo. Tuttavia devo avvertire i druidi e dirgli che non bisogna cercare Emrys, perché e già qui, infatti andai dai miei compagni e dissi, mentalmente "non c'è più bisogno di trovare Emrys, sa dove siamo ed è qui. Mi ha detto che accetta di sposarsi con Artù Pendragon" "chi è?" chiese uno dei miei più fidati compagni, Ruadan, tuttavia risposi "non vuole far saltare la copertura, per qui non posso dirlo neanche a voi. Non dite che Emrys è a palazzo, qualunque sia il motivo, non si fida delle parole di Uther per questo non ha detto niente e si è nascosto" "se questo e il volere del Sommo, noi lo rispettiamo" a quel punto presi i miei più fidati compagni, erano solo un paio, tuttavia loro erano con me quando l'ho incontrai la prima volta, di conseguenza, se lo vedono in faccia l'ho scoprono "Emrys era l'ex servitore di Artù, quello che giocava con i bambini" in un primo memento sembrarono sorpresi, poi dissero che andava bene e che non l'ho avrebbero detto a nessuno, anche a costo della vita.