Derek Hale (parte II)

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Nei giorni seguenti al tuo allenamento con Derek non sei riuscita a pensare ad altro, le sue labbra continuano a tornarti in mente e la sensazione del suo corpo spinto contro il tuo non ti lascia nemmeno per un secondo.
Sei nella tua camera a guardare il soffitto persa nei tuoi pensieri, come succedo molto spesso dopo quello che è accaduto con Derek, quando tuo fratello Stiles spalanca di colpo la porta dicendoti " T/N ti sei dimenticata che oggi hai il tuo secondo allenamento con il grande lupo cattivo?"
"No tranquillo, stavo solo cercando la forza interiore per non sotterrarmi dall'imbarazzo" eh si, avevi raccontato tutto a tuo fratello sulla tua piccola esperienza.
"Vedrai che tutto andrà bene e se così non fosse, ricordati che ci sono sempre io con la mia fidata mazza da baseball" mentre te lo dice fa una di quelle sue facce che farebbero morire dal ridere chiunque.
"Si... mi fido ciecamente" dico io ridendo.
Saluto mio fratello e inizio a dirigermi a piedi verso il loft di Derek, ho bisogno di pensare cosa potergli rispondere se mi dicesse qualcosa sul nostro ultimo incontro, devo essere pronta psicologicamente.
Dopo una lunga camminata mi ritrovo davanti al suo loft, prendo l'ascensore e inizio a salire verso quella che penso sarà una morte in imbarazzo, le porte si aprono e davanti a me trovo come l'ultima volta un Derek che mi sta aspettando con le braccia incrociate al petto.
"Eccomi, scusa se sono in ritardato" gli dico subito io.
"Iniziamo" risponde lui.
Per un'attimo rimango basita, sembra che per lui non sia mai successo niente, non capisco se devo esserne sollevata o starci male, perché dal canto mio io ho una cotta colossale per lui e un po' ci speravo.
Come la scorsa volta facciamo due ore consecutive di allenamento.
"Bene direi che possiamo finire qui" dice lui a un tratto.
"Ah okay, niente esercizio finale?" chiedo io raggruppando tutto il coraggio che ho.
"Perché tu desidereresti farlo?" risponde lui avvicinandosi con un sorrisetto malizioso.
"Bhe io insomma" comincio a balbettare camminando all'indietro fino ad andare a sbattere contro una colonna.
Per tutto il tempo che io facevo un passo indietro lui ne faceva uno verso di me, fino ad arrivare ad essere occhi negli occhi, labbra nelle labbra e le sue mani sul mio collo, mani che lentamente scivolavano verso il basso come volere esplorare ogni centimetro del mio corpo, della mia pelle.
La mia mente era annebbiata non riuscivo a percepire nient'altro che lui, le sue labbra che mi stavano spingendo verso l'abisso in un bacio passionale; il mio corpo che si spingeva sempre di più contro di lui, voglioso delle sue carezze e delle sue attenzioni.
"Ehm ehm" sentimmo qualcuno che si rischiarava la voce dietro di noi.
"Non vorrei disturbarvi ma sapete avremo qualche piccolo problema" disse Isaac.
E alla fine, anche questa volta, il mio allenamento non era andato al sodo ... ma la prossima volta chissà..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2017 ⏰

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