Mi andai a sedere, sentendo il suo sguardo addosso: aveva il labbro inferiore spaccato, vicino al sopracciglio destro un graffio, vicino al naso un altro graffio, in fronte un grosso taglio, e un altro taglio sulla guancia sinistra.
Aveva lo sguardo triste, di chi ha appena affrontato l'inferno: celesti, quasi chiari e tendenti a volte al grigio; questo erano i suoi occhi, velati da lacrime pronte ad uscire fuori.
La campanella suonò e lo vidi correre letteralmente fuori dalla classe. dovevo sapere, dovevo fermarlo.
Mi fermai in corridoio appena feci caso a dei cartelloni inerenti al suicidio e con delle notizie della morte di un certo Alex; poi spostai lo sguardo e lo vidi al suo armadietto, a guardare in basso, a pensare a chissà cosa. Mi precipitai verso di lui, mettendogli una mano sulla spalla: sussultò e si girò di scatto, impaurito.-Ciao, sono Jessica...Jessica Baker- dissi sorridendogli. Sussultò ancora appena sentì il mio cognome.
-Clay...Clay Jensen- disse sbattendo l'armadietto, chiudendolo.
-Ei Clay, come va?- chiese un ragazzo, arrivando verso di noi.
-Ciao Tony, va...tutto bene- disse Clay guardando il suo amico Tony.
-Non mi presenti la tua nuova amica?- chiese a Clay, sorridendomi.
-Jessica Baker lui è Tony- disse Clay, guardando prima Tony e poi me. Tony sgranò per un attimo gli occhi per poi ritornare sereno.
-Piacere- dissi sorridendoli.
-Piacere mio. Volete un passaggio?- ci chiese Tony.
-Vado in bici...- disse Clay guardando Tony.
-Non farti pregare- disse Tony, con sguardo duro.
-E va bene, vieni con noi Jessica?- mi chiese Clay, guardandomi.
-Certo- dissi. Ero curiosa di vedere che macchina aveva Tony. Ci dirigemmo insieme fuori, verso il parcheggio quando ci fermammo davanti ad una Mustang rossa.
-Una Ford mustang del 68?! È tua?!- urlai in preda all'euforia. Tony sorrise divertito, annuendo.
-Devi farmela guidare un giorno di questi- dissi con occhi sognanti.
-Certo, ora salite in macchina dai- disse, mentre mi misi nei sedili dietro. Vidi delle cassette numerate all'interno della macchina di Tony, vicino al posto del conducente.
-Cosa sono?- chiesi ingenuamente, indicandole.
-Niente, solo delle compilation che ho fatto: mi piace fare il dj nel tempo libero- mi disse, sorridendomi dallo specchietto retrovisore.
Sorrisi anche io, vedendo Clay guardare fuori dal finestrino, su un altro pianeta.
Arrivammo a casa di Clay e scesi anche io.-Sicura che non vuoi che ti accompagni a casa? È di strada non è n problema- mi disse Tony guardandomi dalla macchina.
-Sicurissima, ho bisogno di camminare- dissi salutandolo con la mano, vedendolo partire e andare via. Mi voltai e vidi Clay entrare in casa sua.
-Ciao anche a te- dissi mettendomi le cuffie e andando dritta a casa.
-Amore come mai sei uscita prima?- mi chiese mamma, correndo verso di me appena entrai a casa.
-Mi ha accompagnato Tony, non sono uscita prima- dissi con una risatina, vedendola rilassarsi.
-Oh, ho capito. Hai fame? Papà arriverà a momenti- disse sorridendomi, accarezzandomi una guancia.
-Da morire, sbranerei qualsiasi cosa- dissi sorridente.
Papà arrivò e mangiammo tutti insieme, come una vera famiglia.
Il pomeriggio uscii, con le cuffie alle orecchie, mentre camminavo per strada.
Sentii solo uno stridio e mi voltai, vedendo Clay in bici.
Staccai velocemente le cuffie, facendomi anche male, per poi guardare Clay osservarmi arrabbiato.-Sta più attenta, Jessica!- mi disse scuotendo la testa. Sembrava scosso e così mi avvicinai a lui, posando una mano sul manubrio.
-Tutto bene?- gli chiesi, guardandolo negli occhi, questa volta più chiari e azzurri.
Guardò altrove, serrando la mascella: notai le sue mani stringere più forte il manubrio.
Posai una mia mano sulla sua, accarezzandola.
Spostò di colpo lo sguardo su di me, per poi correre via, in sella alla sua bici.-Clay!- urlai, ma ormai era troppo lontano. Il giorno seguente a scuola, mi avvicinai al mio armadietto, poggiando alcuni libri.
-Ciao! Io sono Jessica, loro sono Justin, Bryce, Zach, Marcus e Courtney- disse una ragazza mulatta, sorridente. Guardai anche gli altri ragazzi: chi catturò la mia attenzione fu Zach, asiatico alto e ben piazzato.
-Ciao- dissi a disagio, sotto gli sguardi di quel gruppetto.
-Se vuoi a pranzo potresti raggiungerci e mangiare al nostro tavolo- mi informò Jessica.
-Certo- dissi sorridendo. Mi salutarono e andarono via.
Vidi difronte a me Clay, guardarmi con sguardo contrariato.
Chiuse il suo armadietto e si avvicinò a me. Sorrisi, senza accorgermene.-Sta lontana da loro, non sono tuoi amici- mi disse con tono basso e arrabbiato.
-Perché dici questo?- chiesi preoccupata dal suo tono.
-E' così e basta, se non vuoi credermi, fatti tuoi- disse per poi andare via. Appena vidi Tony lo chiamai.
-Tony, aspetta! Poso parlarti?- chiesi raggiungendolo. Mi sorrise e annuì, tranquillamente.
-Mi hanno appena fermato un gruppo di ragazzi: Jessica, Bryce e altri...Clay non era molto contento di questa cosa: per caso sai il perché?- chiesi preoccupata, vedendo Tony agitarsi.
-Sinceramente sono dalla parte di Clay, Jessica: non sono delle brave persone e se sapresti la verità su ognuno di loro, li guarderesti con occhi diversi. Non posso dirti nulla, dovrai scoprire tutto da sola- disse per poi andare dritto in classe.
Ma che segreti custodisce questa scuola?
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The 14 reasons why - 13 reasons why
Fanfiction1- Scuola 2- Famiglia 3- Amici 4- Amore 5- Tradimenti 6- Tragedie 7- Cassette 8- Potere 9- Paura 10- Bullismo 11- Egoismo 12- Falsità 13- Bugie 14- Clay Jensen ---------- Premessa: io ho guardato la serie, mi mancano le ultime due puntate, ma ho com...