Nightmare

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*Hope's POV*

Voltai leggermente gli occhi, vedendo Seb accanto a me, nelle mie stesse condizioni.

Ma dove eravamo finiti? Chi ci aveva portato li, e perché?

Cercai di svegliarlo, chiamandolo sottovoce.

"Oh merda..." disse una volta svegliatosi e resosi conto della situazione "stai bene, Hope?"

"Circa..." tossii.

Poi vidimo quell'essere spostarsi e andare in un'altra stanza. Era la nostra occasione.

"Hai un coltello?"

"Credi sia il tipo di persona che parte impreparata?" rispose sorridendo in modo beffardo.

Non ho mai capito e non capirò mai come facesse a restare calmo in qualsiasi situazione, anche la peggiore.

"Rassegnazione, oppure sono semplicemente sicuro dei miei fatti."
mi rispondeva ai tempi del liceo.

Forse, anche io avrei dovuto essere più sicura dei miei fatti.

"Lanciamelo."

"Cosa?"

"Quello che ti ho detto." sussurrai.

Obbedì.

Fortunatamente riuscii ad afferrarlo, nonostante fossi a testa sotto.

Questa volta, la fortuna era stata dalla mia parte, perché se non l'avessi preso saremmo stati letteralmente nella merda.

"Cosa vorresti farci?"

"Liberarmi." risposi accennando il suo stesso sorriso beffardo.

Così, mi diedi una spinta con la schiena, afferrando la corda con le mani, per poi tirarmi su, fino ad assumere una posizione tale da riuscire a tagliarla con il coltello.

Non ero preparata alla caduta, perciò appena accadde non nego di aver avuto un piccolo infarto.

In quel momento, mi sembrò che il mio sogno più frequente si fosse realizzato, cioè cadere nel vuoto.

E ci tengo a ricordare di aver paura dell'altezza.

Nemmeno sentì il dolore per la caduta. Almeno, al momento.

Seb mi guardava sorpreso, con un piccolo sorriso accennato sul volto.

"Beh? Credi che sia il tipo di persona che parte impreparata?" sorrisi dandogli il coltello per liberarsi.

Così fece, e appena fummo entrambi in piedi, facemmo il punto della situazione.

Eravamo stati appesi come due salami in una macelleria, chissà dove e perché, con un essere che probabilmente non vedeva l'ora di farci a fettine.

Tra l'altro, sentivo la gamba destra farmi male. Forse era stato a causa della caduta, o avevo preso uno strappo.

Comunque, ciò che importava era che davanti a noi vi fosse una porta, ma ovviamente chiusa. Doveva esserci una chiave li da qualche parte...

Ma per il momento non potemmo procedere nella sua ricerca, dato che quella sorta di macellaio tornò dalla stanza rimettendosi a lavoro nel tavolino.

Ci nascondemmo dietro delle casse, aspettando che se ne andasse.

Non avrei mai pensato di rivivere quelle stesse emozioni dopo tanti anni

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Non avrei mai pensato di rivivere quelle stesse emozioni dopo tanti anni...pensavo che non sarei mai più stata cercata da nessuno.

"C'è una chiave appesa nel muro, vicino il tavolo." sussurrò Seb.

E appena vidimo l'essere tornare nella stanza di prima, si avvicinò ad essa senza far il minimo rumore e la prese.

Così, potemmo aprire la porta per uscire;, ma evidentemente facemmo un po troppo rumore e il macellaio, sentendoci, iniziò ad inseguirci

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Così, potemmo aprire la porta per uscire;, ma evidentemente facemmo un po troppo rumore e il macellaio, sentendoci, iniziò ad inseguirci.

Perfetto. Come avrei fatto con quella gamba che m faceva male?

Cercai di sforzarmi e tenere il passo di Seb più che potevo.

Poi finalmente scorgemmo un ascensore verso la fine del corridoio, e grazie alle mie ultime forze rimaste, lo raggiunsi, buttandomi subito a terra.

Intanto Seb premette in fretta il bottone per salire al primo piano, e le ante si chiusero prima che il macellaio ci raggiungesse.

"Stai bene?" chiese venendo subito vicino a me.

"Più o meno..." risposi cercando di mettermi comoda, mentre improvvisamente sentimmo un suono venire proprio da dentro l'ascensore.

Era piacevole e rilassante. Come non riconoscerla...

Si trattava di "Aria sulla quarta corda", di Johann Sebastian Bach.

Ma non mi sembrava che al Beacon ci fosse mai stata una cosa del genere.

Musiche rilassanti in ascensore per alleviare l'attesa di raggiungere un piano?

Sicuramente per me sarebbe stato tutto tranne che rilassante.

Niente poteva distrarmi dall'idea di essere in un luogo così stretto e soffocante.

"Quando arriviamo?" chiesi tra me e me.

"Non riesci ancora a stare negli ascensori?" parlò Seb.

"Ancora lo ricordi?"

Accennò un sorriso, quasi come per dire "Io ricordo ancora tutto di te".

Poi finalmente arrivammo.

Eccoli li, i corridoi del Beacon.

Mi chiedo che razza di mostro tenessero rinchiuso, e perché nessuno ne avesse mai parlato.

Seb mi aiutò ad alzarmi, e insieme ci dirigemmo verso l'uscita.

Ma ciò che vidimo fu qualcosa di terrificante.

Una sorta di scenario apocalittico.

La terra quasi tremava, e in lontananza notammo degli edifici crollare lentamente

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La terra quasi tremava, e in lontananza notammo degli edifici crollare lentamente.

Our Revenge will be beautiful (sequel) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora