Magari { Changki ; ITA }

¨②¨

Changkyun non era sicuro di quello che sarebbe dovuto accadere quando arrivarono
all'appartamento di Kihyun.
Rannicchiati sotto la sporgenza del complesso, i due uomini aspettavano, permettendo al vento frizzante di fischiare fieramente davanti a loro.
Abbastanza vicino da contare le ciglia dell'altro, Changkyun strofinò nervosamente le dita lungo il palmo di Kihyun, che era ancora saldamente afferrato nel proprio.

Kihyun soffocò uno sbadiglio e si appoggiò sempre di più vicino a Changkyun, la
gamba che scivolava impercettibilmente fra quelle dell'altro. Diede a Changkyun un curioso sorriso, mentre i suoi occhi, lentamente e volutamente, tracciavano il
contorno del suo viso.

"Vuoi qualcosa da bere? Qualcosa di caldo?" Chiese Kihyun, sbattendo le ciglia
contro l'aria fredda, "Ho del caffè e del tè... Se sei interessato."

In qualsiasi altra situazione Changkyun avrebbe ridacchiato per quella frase cliché e avrebbe distrutto il divertimento alle corrette allusioni. Dopo tutto lui non era un fesso di cattivo gusto che era caduto in delle sciocche linee a sponde basse, ora lo era? Tuttavia quando quelle parole uscirono dalle labbra di Kihyun, Changkyun capì che avrebbe dovuto iniziare a rivalutare ogni singolo aspetto di se stesso. Se Kihyun volveva servirgli del caffè a quell'ora discutibile della notte, chi era lui per contestarlo?

"Mi piacerebbe un drink, in verità. Mi sto congelando il culo." Sottolineò il punto
strofinando vigorosamente le mani, guadagnandosi una risatina dal suo compagno.
Kihyun sorrise, i denti erano illuminati dalle luci scintillanti della città e i suoi capelli iniziarono a scendere sul suo viso perdendo l'acconciatura originaria.
Estasiato Changkyun allungò una mano e tracciò sul piccolo neo che abbelliva la bocca di Kihyun prima di spostarsi a spazzolare i capelli neri dalla fronte dell'altro, ammirando il modo in cui la sua pelle sembrasse brillare sotto la luce soffusa.
Kihyun inspirò profondamente prima di afferrare la mano di Changkyun abbassandola,
senza mollare la presa. Si voltò strattonandolo gentilmente, incoraggiando
Changkyun a seguirlo mentre digitò il codice per la porta dell'edificio. La porta si aprì ed entrarono e, salendo le scale, una sensazione piacevolmente calda si emanò fra loro, nonostante l'aria gelida.

"Sto al sesto piano," Ammise Kihyun mentre le scarpe eccheggiavano nella tromba di scale, "mi dispiace che ci sia un'ampia scalinata, però mi piace pensare che ci sia una bella vista."

Changkyun si strinse nelle spalle, "Io vivo al quinto piano e credimi, sono abituato a macinare. Non ho nemmeno una buona vista. La mia finestra si affaccia su un vicolo. Grande per osservare il gatto, immagino."

Kihyun rise e il suono scosse l'aria intorno a loro.
Changkyun diede un'occhiata al numero sulla parete di fronte a loro: 4. Quasi arrivati.
La piccola mano stretta nella sua era calda e morbida, le dita erano intrecciate in una pressione delicata e l'energia era spessa in modo allarmante intorno a loro.

Alla fine i due uomini raggiunsero una porta che citava 6A. Kihyun lasciò la mano di Changkyun per rimuovere le chiavi dalla tasca, il portachiavi tintinnò
quando aprì la porta, accendendo poi la luce.
Changkyun si guardò intorno nel piccolo appartamento trovando gli arredi interni ordinati ed organizzati. C'era un tema solido per l'arredamento, sembrava che qualcuno avesse speso una buona quantità di tempo per pianificare l'estetica di quel luogo - questo gli era chiaro.
Il divano vintage in vista non era di cattivo gusto, non c'erano dei maccheroni vecchi di due giorni lasciati nel lavandino, nessun coinquilino seminudo seduto in modo scomposto sul divano con un sacchetto di vermi gommosi mezzi mangiati sparsi per terra. Sentiva come di dover versare una lacrima alla pura umanità di quel luogo, dove una persona come Minhyuk non avrebbe mai messo piede nelle vicinanze di quell'appartamento, chiaramente. Changkyun emise un debole e malinconico sospiro: che bel posto.