Capitolo 4

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  La serata tutto sommato è passata molto velocemente ed è stata piacevole, come immaginavo il comandante, Suigetsu e Naruto sono amici di vecchia data; Naruto mi ha anche raccontato delle tante lotte che ha affrontato insieme a loro e di come tutti e tre si guardino le spalle a vicenda. Mi ha dato anche dei consigli riguardo al comportamento da tenere in battaglia, devo ammettere che è molto più serio di quello che dimostra, sembra essere particolarmente legato al comandante e anche molto dedito al combattimento: il classico soldato greco, io ho ascoltato tutto il tempo cercando di catturare ogni minimo consiglio e mostrandomi interessata, sembra davvero avermi preso sotto la sua ala; Suigetsu dal suo canto cerca di attirare la mia attenzione stuzzicando sempre Naruto: inutile dire che ogni volta finiscono per azzuffarsi e scherzare.
-Si è fatto tardi io preferisco andare a dormire e riposarmi, non mi sono del tutto ripreso dall'allenamento di oggi e vorrei essere in forma visto che il comandante vuole il massimo rigore-
-Hai ragione Sushi, Sasuke a volte calca la mano ma tranquillo ci sono io a proteggerti-
Non so come faccia Naruto a scherzare così riguardo il comandate, va bene essere amici ma a me sembra così serio!
-Sopravviverò, buonanotte!-
-Buonanotte Sushi!-
-Buonanotte ragazzino!-
Mi chiameranno mai con il mio "vero" nome?

Sono solo le cinque del mattino ma nonostante tutto riesco a svegliarmi subito e a prepararmi, dopo tutto devo per forza prepararmi prima, ho sistemato infatti le fasce che mi avvolgono il seno, ho controllato i capelli e li ho raccolti dentro il cappello e ho indossato la divisa cercando di nascondere le mie forme, così dovrei essere apposto; fatto ciò mi dirigo verso la mensa per mettere qualcosa sotto i denti
-Buongiorno ragazzino!-
Come hanno fatto a svegliarsi prima di me e a sistemarsi in così poco tempo? Non mi sono neanche accorta di loro, speriamo non abbiano visto niente.
***
Amo questo periodo dell'anno, è a metà tra l'inverno e la primavera, tra la morte e la rinascita, ho un legame particolare con questa stagione forse per via del mio nome, l'ho sempre amato anche se, molto spesso, quando i bambini da piccola mi chiedevano come mi chiamavo e io rispondevo "Sakura", mi dicevano che era un nome da maschio; eh già: il mio nome infatti significa "fiori di ciliegio" e nonostante indichi qualcosa di delicato viene attribuito molto spesso ai maschi per indicare la loro bellezza ma anche la loro forza. I fiori di ciliegio infatti sono gli unici a non essiccare durante l'autunno, riescono a mantenere il loro colore e allo stesso tempo si può percepire, toccandoli, il loro velluto; mi piace pensare che i miei genitori mi abbiano attribuito questo nome per le caratteristiche del fiore ma penso che sia più che altro legato al colore dei miei capelli, rosa pallido, questo infatti è perfettamente uguale a quello dei fiori, a tal punto che da piccola, quando mettevo uno di quei fiori tra i capelli si mimetizzava.
Ma amo questo periodo dell'anno anche per la speranza che trasmette, c'è bisogno proprio di questo sentimento in un periodo del genere
-Buongiorno.-
La sua voce ha sempre il potere di strapparmi via dai sogni e riportarmi alla realtà
-Buongiorno comandante!-
-Da oggi cominciamo ad allenarci seriamente ma voglio utilizzare un'altra tattica questa volta: vi allenerete a gruppi di due, in questo modo potrete cominciare a scoprire le debolezze l'uno dell'altro al fine di potervi difendere a vicenda durante una battaglia-
-Ma.. siamo quindici-
Perché non sto mai zitta? Mi sono beccata ovviamente non solo gli sguardi sbigottiti di tutti gli altri ragazzi –da quando circa trenta persone sono state cacciate via per via di "conteggi sbagliati" tutti hanno il terrore di precisare il numero dei soldati al comandante- ma anche una strana occhiata da parte del comandante, non sono riuscita però a decifrarla; mi sembra di aver intravisto sorpresa nei suoi occhi, come se non avesse pensato a questo particolare, ma non ne sono sicura perché subito il suo sguardo è tornato freddo e distaccato, perché i suoi occhi sono così ipnotici? Non riesco a non fissarli
-Ne sono a conoscenza, ma anche io faccio parte di questa fazione no?-
Inutile dire che ho percepito un sussulto interiore generale quando si sono resi conto che qualche poveretto avrebbe dovuto vedersela con lui, tutti ad eccezione di Naruto e Suigetsu naturalmente, che invece come al solito sembravano divertiti
-Compreso me saremo sedici quindi adesso formerete otto gruppi di due persone-
Tutti hanno cominciato a muoversi per cercare il proprio compagno, quasi tutti stavano cercando qualcuno che conoscessero
-Cosa pensate di fare? Sono io a decidere i vostri rispettivi compagni-
A quel punto il sussulto generale potevo sentirlo forte e chiaro, era evidente come tutti, compresa me, fossero intimoriti dall'idea di dover confrontarsi con lui, ma ancor più erano intimoriti dal dover mostrare le proprie debolezze a degli sconosciuti; non è facile mettersi a nudo di fronte uno sconosciuto e, a parte Suigetsu e Naruto, tutti sembravano detestarmi e detestarsi, percepivo un lavoro di squadra davvero pessimo: come saremmo riusciti a collaborare?
-Disponetevi in riga e io sceglierò chi deve stare con chi-
Mi sentivo tremare internamente, ogni muscolo era intorpidito, penso di essere quasi riuscita a bloccare il mio battito cardiaco per paura che potesse infastidire il comandante. Con mia grande sorpresa Naruto e Suigetsu erano stati abbinati insieme, loro si conoscevano già, che bisogno c'era di farli allenare insieme? Le varie squadre si stavano formando e man mano che il comandante passava tra di noi sceglieva il rispettivo compagno
-Visto che ti piace tanto celare le tue emozioni dietro quello sguardo apparentemente impassibile tu ti eserciterai con me-
È stato un sussurro il suo, ha parlato pianissimo come se volesse che solo io ascoltassi quello che aveva detto ma forse era solo una mia sensazione perché avevo sentito girare ogni cosa intorno a me, le orecchie mi fischiavano e i muscoli adesso erano tutti molli, come se una scarica di adrenalina pura avesse percorso il mio corpo.
Fanculo la primavera! Meno male che doveva portare speranza!
È rimasto a fissarmi per una manciata di secondi e penso che la mia espressione da ebete lo abbia divertito perché ha socchiuso leggermente gli occhi e sul suo viso è comparso un sorrisetto mal celato.
-Bene, tutte le coppie sono state formate, adesso dirigetevi in uno dei campi di addestramento e cominciate-
Tutti quindi avevano cominciato a dirigersi a passo spedito verso i vari campi
-Non pensate di essere furbi e allenatevi, non mi importa se siete solo quindici, ho il potere di rispedirvi a casa in men che non si dica e voi sapete bene qual è la punizione per coloro i quali mancano al loro dovere di soldato. Adesso andate, ci rivediamo stasera al calar del sole qui.-
Chissà di quale punizione parla, so che abbandonare il proprio esercito è considerato vergogna e disonore e che "o con lo scudo in mano o sopra lo scudo" ma non so altro, non sapevo dell'esistenza di una punizione.
Mi perdo un attimo nei miei pensieri ma subito dopo mi accorgo che siamo rimasti al centro del campo solo io e il comandante, si è accorto della mia confusione e ora mi guarda un misto tra il divertito e il preoccupato
-Dai andiamo, sta tranquillo, non ti mangio-
-Si comandante-
-Smettila di chiamarmi così.-
-Scusi-
-Tsk. Ora mi dai anche del lei? Guarda che ho più o meno la tua stessa età-
-Ma le- cioè tu, sei il mio comandante e non vorrei mancarti di rispetto-
Il discorso cade lì con la mia frase, nel frattempo continuiamo a dirigerci verso uno dei tanti campi d'addestramento, la distanza che ci separa dalla meta mi sembra infinita, mi sento a disagio, non ero mai stata in compagnia di un uomo da sola, certo magari avrei voluto che le circostanze fossero diverse ma mi accontento
-Perché hai scelto proprio me per allenarti?-
Le parole mi escono da sole, non pensavo di poter trovare così tanto coraggio da rivolgergli la parola e per giunta dargli del 'tu'
-Te l'ho detto, il tuo sguardo sembra impassibile ma ti si legge che c'è qualcosa che ti inquieta-
È molto, forse troppo, perspicace, ovviamente mi turba essere all'interno di un esercito e, dopo aver sentito di questa famosa punizione se si viene rispediti a casa, sono ancora più in ansia
-Ho come la sensazione che ci sia qualcosa che ti spaventa profondamente, come se fossi in costante allerta, come se ti nascondessi-
No no no, non può essersi accorto di tutto ciò, non posso permettermi di avere emozioni a quanto pare, si accorge di tutto, ma come fa? Da quando sono qui questa è la si e no la terza volta che lo vedo, che strano mi sembrava così distaccato..
-Sono solo spaventato perché è la mia prima esperienza come soldato-
-Me ne ero accorto, sei goffo in gruppo ma hai del potenziale quando ti alleni da solo, da che ginnasio provieni?-
Pensa Sakura pensa! Dov'è che andava mio fratello?
-Da quello di Tideo-
-Mh, immaginavo, anche io provengo da lì, ma non ti ho mai visto in sette anni, com'è possibile?-
Che giornata fortunata, e adesso che gli dico?!
-Mio padre si è ammalato gravemente e quindi mi hanno concesso di sospendere la mia formazione per alcuni anni, dopo che le condizioni di salute di mio padre si sono stabilite ho ripreso-
-Quanti anni hai?-
-19-
-Siamo arrivati-
-Dove?-
Mi guarda perplesso e solo dopo capisco che ci troviamo al campo d'addestramento, mi ricompongo subito
-Non mi ero accorto che fossimo già giunti a destinazione-
-Bene, iniziamo.-

Ai suoi ordini comandante!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora