DRINNN
La mia sveglia suonò alle 3 esatte del mattino,mi dovetti per forza svegliare,senò avrei perso l’aereo. Appena alzata andai in bagno e mi feci una doccia veloce, mi vestii,e mi dovetti per forza truccare un po’ perché avevo delle occhiaie che i panda erano niente in confronto a me.
Appena scesi in cucina c’era tutta la famiglia che mi guardava,sorridendo- “ Che c’è?” chiesi guardandoli con un che di strano
- “ mangia la tua colazione,tesoro che fra un po’,si parte” disse mia madre porgendomi i cereali con il latte e tre bei pancake che sapeva fare solo lei.
- “ grazie mamma,comunque in aereoporto mi aspettano donato e Samantha” dissi io a tutti
- “che bello,vogliamo salutarli” dissero i gemelli che avevano sempre adorato i miei migliori amici
- “vuoi un applauso?” disse arrogantemente Noah
- “sempre molto simpatico tu,eh?” gli risposi io con il suo stesso tono
- “Noah smettila di essere arrogante con tua sorella,sono felice tesoro che i tuoi amici facciano questo per te”disse mia mamma con un sorriso.
- “già” risposi io giocherellando con la mia forchetta.Appena finita la colazione,prendemmo le valigie e ci dirigemmo verso l’aereoporto, Hazel e Chris sembravano due forze della natura,erano pimpanti anche alle 3 del mattino, mi ero sempre chiesta come facessero.
**
L’aereoporto era veramente grande ,avevo preso l’aereo circa sei volte ma ogni volta, tornare all’aereoporto, per me, era come andare al parco giochi.
Notai da lontano due figure, che riconobbi subito,lasciai la valigie e inizia a correre buttandomi addosso ai miei migliori amici, che ricambiarono l’abbraccio.
Sa-D: ci mancherai tanto
Si: anche voi mi mancherete,tantissimo,non vi preoccupate ci sentiremo tutti i giorni,e appena potrò, vi verrò a trovare
Sa: certoFinirono di abbracciare anche il resto della mia famiglia , un ultimo abbraccio, e per noi era ora di andare, quindi prendemmo tutto e finalmente salimmo sull’aereo.
LE 8.50 h PIU LUNGHE DELLA MIA VITA.
Da una parte ero contenta,conoscere una nuova città,con una nuova cultura, ma dall’altra parte ero spaventata, perche New York,era una città molto ma molto più grande di Milano.
Appena scendemmo dall’aereo,ci dirigemmo in aereoporto, dove incontrammo un uomo con un cartello in mano con il nostro cognome scritto sopra, sicuramente il nostro nuovo autista, mia mamma,Clarisssa Wood è una modella e stilista molto famosa, trentaduenne,mentre mio padre,Steven Smith è un consigliere d’amministrazione,trentacinquenne quindi ho sempre vissuto nel lusso anche non volendo spero quindi che questo non influisca nella gente che incontrerò.
Seguimmo l’uomo,sulla trentina, che ci portò in una limusine che ci accompagnò davanti alla nostra nuova casa, nel distretto di Manhattan.
Arrivammo davanti ad una grande villa, con giardino incorporato, di colore giallino e arancione. Molto carina, sembrava fosse a tre piani,sarebbe costata una fortuna,ma questo per mio padre non era un problema.
Scesi dall’auto e mi diressi subito dentro la casa, non so nemmeno spiegare la grandezza di essa,il triplo di quella di Milano, era arredata in modo moderno, corsi subito nella mia camera, che si trovava al terzo piano,affianco a quella di mio fratello Noah.
La mia camera era veramente stupenda,grandissima, color lilla e celeste, con un letto maestoso e con bagno incorporato, inoltre c’era anche un'altra mini stanza dove avrei messo tutti i miei vestiti, e vi giuro,non erano pochi.
Disfai subito le mie 4 valigie grandi, e riporsi tutti i vestiti in quella specie di cabina armadio, e iniziai ad appendere tutte le foto e i quadri che mi ero portata da Milano.
Per non parlare della vista dalla finestra.
Tutta la maestosità di Manhattan davanti ai miei occhi, iniziavo ad amare New York,infondo.
Erano le 15.00
Scesi giù in salotto dove trovai mia madre che stava per uscire di casa.
-“ dove vai mamma?” chiesi.
-“ vado ad assicurarmi della tua iscrizione a scuola e chiedo il foglio delle tue lezioni settimanali e dopo devo cercare un college per tuo fratello” mi rispose lei
-“ se volete, tu e Noah potete iniziare a visitare i dintorni e farli vedere ai vostri fratelli” continuò lei.
-“ va bene mamma glie lo chiedo subito” dissi mentre salivo le scale per arrivare nella stanza di mio fratello.Bussai. Mi aprì subito.
-“ ha detto la mamma di uscire a visitare i dintorni per far vedere un po’ di cose ai nostri fratellini,sempre se ti va” gli chiesi
-“ va bene, dammi 10 minuti per vestirmi e scendo” disse chiudendomi la porta in faccia.Andai a farmi una doccia perche ormai sapevo che i 10 minuti di mio fratello erano 1 ora.
Dopo la doccia decisi di indossare dei semplici pantaloncini di jeans a vita alta con un top corto nero aderente e indossai i miei stivaletti con il tacco, poiché ero veramente molto bassa.
Pettinai i miei lunghi capelli castani shatushati biondi, e li lasciai sciolti. Mi truccai mettendomi solo un po’ di correttore, mascara, e lucidalabbra rosa pesco.
Scesi giù e c’erano tutti e tre i miei fratelli ad aspettarmi. Subito uscimmo di casa.
-“dove andremo?” chiesi a Noah
-“qui intorno,ho visto sul mio telefono che qui vicino c’è un parco dove possiamo far giocare i bambini” mi rispose lui
-“va bene, ma adesso non abbiamo più un auto?” continuai a chiedergli
-“papà è appena uscito per comprarne una nuova” mi rispose
-“ capisco”
Continuammo a camminare per un po’ fino a quando non arrivammo a Central Park, avevo sentito parlare di questo parco molte volte,e visto dal vivo era veramente qualcosa di fantastico.
Hazel e Chris incominciarono subito a giocare mentre io e Noah andammo a prendere un gelato.Appena furono le 20.00 ritornammo a casa.
Appena entrammo trovammo mia madre al lavoro tra i fornelli e mio padre che leggeva un giornale sul divano.
-“finalmente siete tornati” disse mia madre togliendosi il grembiule
-“ già mamma, Central Park è veramente grande e ci vuole un bel po’ per visitarlo” gli risposi
-“MAMMA noi amiamo quel parco” dissero i miei fratellini
-“sono contenta amori” gli rispose mia madre accarezzando le loro testoline
-“ ci sono novità?” chiese Noah
-“sono andata a scuola per Siria, e mi hanno detto che inizierai le lezioni domani mattina,ti ho lasciato gli orari delle lezioni sulla tua scrivania,mentre per te Noah, abbiamo mandato una richiesta di iscrizione per la “Columbia University”,un prestigioso college nei paragi” ci rispose sorridendo mia madre
-“va bene mamma quando riceverò i risultati dalla richiesta d’iscrizione?” gli chiese Noah
-“circa domani avremo risposta,se sarai preso sarà una grande soddisfazione per noi, perche questo college è uno dei più prestigiosi del mondo” rispose mia mamma mettendo la cena a tavola
-“speriamo bene” rispose Noah mettendosi un broccolo in bocca
-“ragazzi ho avuto i soldi che mi spettano a lavoro e li ho utilizzati per farvi dei regalini di benvenuto in questa meravigliosa città. Per il mio piccolo uomo Noah..ho in regalo l’auto che hai sempre voluto,una Lamborghini Aventador Roadster, grigia…” disse mio padre sorridendo e dando le chiavi dell’auto a mio fratello
-“ oh mio dio papà grazie davvero” disse mio fratello urlando
-“per la mia bambina quasi sedicenne, ho in regalo … un audi a8 grigia,che potrai iniziare a guidare qui,domani” disse mio padre porgendomi le chiavi
-“papà sei meraviglioso,grazie,sono al settimo cielo” dissi prendendo le chiavi e portandole velocemente nella mia stanza
-“le auto potete trovarle in garage” ci disse nostro padre
-“ e per me papà cos’hai?” chiese la piccola Hazel
-“per la mia piccola principessina ho la casa delle bambole che volevi,quella di malibù” sorrise mio padre prendendo il grande scatolone e porgendolo a mia sorella
-“oh papà sei il mio eroe, è proprio quelle che volevo” sorrise urlando Hazel
-“e infine per il mio piccolo ometto ho … tutti i modellini in miniatura delle auto che tanto volevi” disse finendo il suo discorso mio padre dando i modellini a Chris
-“grazie mille papino,li adoro” sorriseFinimmo la cena e tornai in camera, dove mi misi il pigiama e sincronizzai la sveglia per le 7.00 del giorno dopo,perche sarei dovuta andare a scuola.
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THE ONLY WHO CAN SAVE HIM
FanfictionSiria Smith,una ragazza ricca e viziata ma allo stesso tempo molto semplice,si trasferisce nella grande città di New York per via del lavoro del padre,lasciando cosi la sua bella Milano. Subito si sentirà fuori luogo e spaesata. Un giorno,incontrer...