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Fifth - Sad journey in time

Harry aprì gli occhi ancora pesanti dal sonno, sbatté le palpebre e notò di essersi ritrovato in un angolino del letto, con la faccia che quasi sfiorava il comodino. Alzò lo sguardo per controllare l'orario, la sveglia segnava le 6:00 in punto. Quindi decise di alzarsi ma un qualcosa, o meglio un qualcuno, lo teneva bloccato. Voltò leggermente la testa e vide una mano, quasi familiare, che era appoggiata alla sua spalla. Tra quella mano e il comodino, Harry non riusciva a muoversi nemmeno di un centimetro. Improvvisamente però, gli passarono per la mente tutti i ricordi della notte precedente e solo in quel momento si rese conto della situazione in cui si trovava: aveva dormito nella casa di Malfoy. Nella stanza di Malfoy. Nel letto di Malfoy. E quel Malfoy aveva la mano stranamente e saldamente poggiata sulla sua spalla.
Forse era la situazione più imbarazzante che avesse mai vissuto.

Ma quello non era l'aspetto più imbarazzante, purtroppo, perché Harry si rese conto di avere il cavallo dei pantaloni leggermente sollevato, e i suoi boxer erano diventati fin troppo stretti.
Grandioso, pensò lui, ci mancava solo l'erezione.
Senza pensarci un minuto di più, Harry scattò come un fulmine giù dal letto, e Malfoy mugugnò qualcosa, aprì di più le gambe ed attirò a sé il cuscino su cui aveva dormito Harry stringendoselo al petto.
Harry notò che il ragazzo si era appropriato di tutto lo spazio sul letto ed era completamente spaparanzato su di esso.

A distrarlo fu il rumore dell'acqua provenire dal bagno che scorse per qualche attimo ma poi si fermò di colpo. Harry si stranì, magari il rubinetto perdeva acqua. Questo però gli fece ricordare del suo grosso problema da risolvere, così si precipitò in bagno e con noncuranza aprì violentemente il rubinetto della doccia ed entrò in essa, lasciando che il getto d'acqua gelida scivolasse sul suo corpo ed alleviasse il problema.
Harry si sentiva stranamente osservato ma non ci fece caso, si voltò verso la parete della doccia e prese il bagnoschiuma che profumava di cocco e muschio bianco, questo spiegava l'odore inebriante di Malfoy.

«Dracuccio, ti sei svegliato?» quasi urlò la voce di Narcissa.

Harry entrò nel panico, uscì velocemente dalla doccia e si avvolse in un asciugamano. Nervosamente andò in camera e indossò le prime cose che gli capitarono per mano, mentre con un asciugamano si asciugava i capelli con rapidità.
Avvicinò i suoi bagagli e li coprì con il mantello dell'invisibilità, poi si gettò letteralmente su Malfoy e lo strattonò a destra e sinistra per svegliarlo da quel sonno profondo. Lui subito sbarrò gli occhi e si passò la mano sul viso per asciugarlo da alcune goccioline che erano cadute dai capelli di Harry.
Con sua sorpresa, Narcissa non era ancora venuta in camera.

«Muoviti Malfoy, dobbiamo andare a lavoro, non c'è più tempo.» disse Harry spostandosi da sopra il ragazzo e tirandogli dei vestiti. Lui annuì e li indossò, mentre Harry lo aspettava per smaterializzarsi e guardava nervosamente l'orologio.

«Buongiorno anche a te, comunque.» mormorò allacciandosi le scarpe, «Aspetta, devo lavarmi i den--» non finì in tempo la frase che Harry gli afferrò il polso e si smaterializzarono davanti alla cabina telefonica che dava accesso al Ministero, e fortunatamente nessun babbano li vide.

«Tieni, sono mentine.» sussurrò Harry porgendogli il pacchetto dopo averne prese due. Malfoy gli sorrise e le prese anche lui.

Harry mise il pacchetto in tasca ed entrò insieme a Malfoy nella cabina. Compose il numero che avrebbe permesso loro di accedere al Ministero, e la cabina disse «Harry Potter, Draco Malfoy, benvenuti.» e subito dopo si ritrovarono nel salone principale.
Harry stava per uscire dal luogo del teletrasporto quando Malfoy lo bloccò.

Imperius | DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora