trentotto

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«Jisoo! Jisoo! svegliati»

Jin era da piú di 5 minuti accasciato sulla strada in attesa dell'ambulanza.
essa arrivò e caricò la ragazza a bordo,e Jin entrò con loro.

non lasciò mai la sua mano.
quella piccola,dolce mano che avrebbe voluto scringere camminando
in spiaggia, magari al chiaro di luna,
o per le strade all'ombra di un pesco.
non in un'ambulanza.

erano arrivati in ospedale,
Jin si sedette in sala attesa mentre i medici portarono Jisoo in una sal per fare dei controlli.

«la famosa cantante del gruppo Blackpink sembra essere in ospedale a causa di un incidente avvenuto poche ore fa. la situzione sembra essere stabile.
possibile che riuscirà a soprav-»

con un gesto secco lanciò il telecomando contro la tv dell'ospedale,
procurando la rottura dello schermo.
l'avrebbe ripagata,
avrebbe pagato tutto i medici del mondo per far sopravvivere la sua amata.

passarono minuti,ore,giorni.
il ragazzo non si mosse da quella sedia.
i suoi amici andarono lí,cercarono di convincerlo,che doveva tornare a lavoro.
ma in quel momento a Jin non importava nulla.
voleva solo rivedere il sorriso di Jisoo.
voleva rivedere lei.

«Jin ti prego. vieni con noi,ti fai una doccia,proviamo un po. e poi torni qui. che ne dici?» disse Jungkook.

«No. non me ne vado senza lei» questa era la risposta ad ogni opzione che le venne detta.

non c'era una via di mezzo.
lui la doveva rivedere.
lui la doveva salvare.

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