Capitolo 3

6.2K 302 42
                                    

Prendemmo il treno in direzione del porto, per raggiungere l'isola dove avremmo dovuto affrontare la missione.
Natsu si sentiva malissimo, era disteso a terra e si sentiva di morire, mi lasciai scappare una risatina quando si strusciò fino ad arrivare alle mie gambe, inginocchiandosi e intrecciando le proprie mani sulle mie ginocchia nude.
—ti....prego....uccidimi— si lamentò, provando a riprendere fiato.
Una piccola lampadina si accese nella mia testa e frugai tra le mie chiavi.
Presi una di quelle argentate e la puntai davanti a me, pronunciando la formula —apriti portale della lira, Lyra!— esclamai. In un piccolo lampo di luce apparve una giovane ragazza con capelli biondi lunghi fino al fondoschiena e arricciolati. Aveva le guance rosse e indossava un vestito blu con una gonna. Sulla schiena portava delle finte ali e aveva una cuffietta da neonato in testa.
—Lucy-chan! Da quanto tempo che non mi chiami— disse subito la ragazza.
Feci un dolce sorriso. —sai che posso chiamarti solo tre volte a mese...potresti far addormentare Natsu con una ninna nanna? Non si sente bene per la cinetosi e mi sento in colpa a non poterlo aiutare— sussurrai, tirando il ragazzo sul sedile. Happy mi aiutò a sistemarlo, facendolo stendere su di esso, sedendosi poi sulle mie gambe.
—certo, Lucy-chan— rispose Lyra con il suo solito sorriso, prima di far apparire l'arpa e incominciare a cantare.
Umareru kotoba. Kieru ku kotoba. Anata no naka ni. Iki tsuzukeru kotoba. Tachi domari suu na toki. Yuukietu kawaru. Saa. Aruki dasou. Nakotoki yori. Anata wa tsuyoku wa. Teiru taara. No mayowa naite. Ano ko ima kotoba na. Shinjite— alla fine della canzone, Natsu dormiva come un ghiro, sull'altro sedile. Feci un sorriso, addolcita dalla situazione e salutai Lyra, facendola tornare nel mondo degli spiriti.
Happy guardava Natsu, con un sorriso diabolico. Frugò nello zainetto e prese un pennarello, avvicinandosi all'amico.
Provai a trattenere una risata e afferrai Happy per la coda, fermandolo.
—lascialo dormire in pace, già è traumatizzante per lui, qui sopra— dissi fra le risatine. —vai a vedere se sul carrellino del cibo ci sta del pesce— proposi al gatto blu. Si girò verso di me e con gli occhi sbarrati, disse con voce inquietante: —Natsu ti piiiiiiace—
A quell'affermazione mi diedi una manata in fronte.
—vado a cercare il pesceeee, aye— terminò, prima di scappare fuori dalla cabina.
Appena rimasi da sola, decisi di spostarmi vicino al rosato, sedendomi e facendogli poggiare la testa sulle mie gambe, per farlo stare più comodo. Non riuscii a trattenere un sorriso all'espressione angelica dipinta sul suo viso, ormai addormentato.
I suoi capelli, perennemente disordinati, mi solleticavano le gambe, coperte solo da dei semplici shorts neri. L'impulso di affondarci la mano era troppo grande.
Infilai le dita tra i suoi capelli, accarezzandogli la cute lentamente, gesto che fece apparire un sorriso sulle labbra del ragazzo.
Osservai bene il suo viso. Se non conoscessi il suo carattere da perfetto idiota, rimarrei affascinata dalla sua bellezza. I lineamenti del suo viso, gli occhi, le labbra...erano un misto di ciò che lo rendeva attraente, fisicamente.
Continuai ad accarezzare i suoi capelli per qualche minuto, spostando successivamente la mano sul suo viso, accarezzandogli le gote ed infine passando un dito sulle sue labbra.
Potevo descriverle con un solo aggettivo: morbide.
Lasciai un piccolo sospiro e notai il ragazzo muoversi, forse si era svegliato, ma si girò semplicemente dall'altro lato.
Mi alzai, per non svegliarlo, ma il ragazzo mi prese per il polso, ancora dormiente, e mi tirò su di sé. Mi ritrovai stesa sul corpo del ragazzo, mentre incominciavo ad arrossire per l'imbarazzo.
Sentii le braccia di Natsu stringermi a lui, con forza e delicatezza allo stesso tempo, come se non volesse spezzarmi, ma senza permettermi di scappare. In quel momento non potei fare altro che posare la testa sul suo petto, e cullata dal suo respiro regolare, mi addormentai.

Happy's pov
Stavo guardando da più di mezz'ora la scena attraverso il vetro. Mi sentii quasi il terzo incomodo, anche se avrei rotto le scatole ad entrambi, a suon di botte in testa, pur di far capire loro che si piacevano reciprocamente.
Con il pesce, che avevo rubato alla bancarella, in mano, pensai a Charle, la mia gatta. Ogni volta che la vedevo uscivo pazzo, per quanto la amavo. Mangiai il mio pesce, prima di entrare di nuovo nella cabina, volando fino al sedile di fronte a quello dei ragazzi.
Frugai nello zainetto e presi una macchina fotografica, facendo qualche foto ai miei due compagni di squadra.
L'avevo portata per fare un book fotografico dei paesaggi per regalarlo a Charle, avevo scattato già un centinaio di foto, e alla fine della missione le stamperò tutte e le regalerò il libro, sperando che incominciasse a ricambiare in miei sentimenti, attraverso quel regalo.
Avevo tentato di tutto, le avevo regalato anche dei fiori e il mio pesce preferito, ma ancora non mi calcola, aye.
Posai la fotocamera nello zainetto, accoccolandomi sul sedile e addormentandomi poco dopo.

My Dragon ||NaLuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora