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Mi sorride e poi si alza per prendere da mangiare.
Lo guardo mentre si allontana in cucina e non riesco a pensare che il ragazzo che ho davanti sia davvero quello che mi da ripetizioni.

Sbuffo e mi sdraio sul divano sorridendo tra me e me.

《Perché ridi?》

《Ho sorriso》lo correggo con aria beffarda.

《Scusa principessina, sushi ti va?》domanda.

《Hai del sushi qui?!》 Praticamente urlo questa frase. Io AMO il sushi.

《No...possiamo uscire》

Wowowo.
Calma.
Secondo te io, Alice, esco con un ragazzo?
Potresti.
Ma anche no. Esce poi lui. E mi porta il sushi.

《No》borbotto.

《Lo ordino?》propone.

《Mi hai stancato con tutte queste domande. Fai quel che ti pare, io ho fame basta che mi dai da mangiare》sbotto.

《Tecnicamente potrei non farlo》risponde un po' dispiaciuto dal mio comportamento.

Tecnicamente io non volevo stare qui ma tu mi hai obbligata quindi o mi dai da mangiare oppure cambio insegnante e i soldi te li sogni bello mio》ribatto e, fiera di me, prendo il telefono e apro Instagram.

C'è silenzio.
Mi volto lentamente e mi guardo intorno ma di Andrea nessuna traccia.
Sbuffo e torno a guardare il telefono. Che faccia quel che vuole, cosa mi interessa?

《Ho chiamato.》annuncia facendo il suo ingresso nel salotto.

《Bene, vuoi un Premio?》chiedo acida.

《Mi hai rotto》scatta e mi prende il telefono dalle mani per poi appoggiarlo su una mensola decisamente troppo alta per me.

Inizio a respirare profondamente e lentamente.
Il mio vecchio psicologo mi ha detto che devo contare fino a dieci o rischio di fare male a qualcuno. Seriamente.

《Ridammi il telefono. Ora.》dico con troppa calma.

《Lo farò quando la smetterai di trattarmi così. Sono più grande di te》sorride beffardo.

《E anche più stupido, a quanto pare. Ma, è la vita; dammi il telefono o-》inizio a minacciarlo ma il campanello mi interrompe.

《Che velocità》commenta.

《Secondo te può essere il sushi? Lo abbiamo ordinato solo due minuti fa, alcune volte mi chiedo come fai ad essere uno che da ripetizioni...》borbotto in modo che riesca a sentirmi.

Alza gli occhi al cielo ma noto che è in imbarazzo per ciò che ha appena detto dalle sue guance leggermente rosse.
Sorrido.
Fa scattare la serratura ed apre la porta.

《Andre!》sento una voce femminile che mi trapana il timpano.

《Cassandra, ciao》dice lui sorridente.

Mi avvicino a loro e mi schiarisco la voce.

《Oh lei è Alice, la mia...allieva》sorride ma sussurra l' ultima parola.

《Si, piacere》acconsento e stringo la mano alla ragazza bionda davanti a me. Non è molto alta ed indossa una tuta che le ricade larga sui fianchi, ha un sorriso smagliante ed è completamente struccata.

《Io...volevo chiederti se hai un po' di farina, io e Ludovica stiamo preparando una torta per il nostro primo anniversario》mormora imbarazzata.

A quelle parole sorrido istintivamente e guardo Andrea addolcita.

《Ci penso》risponde lui serio.

《Eddai Andre...so che vuoi aiutarmi e so che adori Ludovica》gli fa l' occhiolino lei e lui scoppia subito a ridere per poi andare in cucina.

《Allora...auguri!》esclamo sorridente.

《Grazie mille, scusa non volevo fare questa rivelazione davanti a te ma...》si spiega visibilmente imbarazzata.

《Ma di che!? Tranquilla. Comunque io vengo qui da solo due giorni, sai per ripetizioni, ma non ti ho mai vista》cerco di continuare la conversazione.

《Eh sto molto in casa, se ti fa piacere possiamo uscire qualche volta io, te e Ludovica per fare un giro》propone.

《Se non ti dispiace uscire con una di 17 anni...》sorrido.

《17?! Wow! Tranquilla io ne ho solo 20...siamo a posto!》inizia a ridere e in quel momento Andrea arriva e ci interrompe.

《Ecco, tieni e buonanotte》si sorridono un ultima volta ma vedo lui un po restio.

Ci salutiamo e torno sul divano.
Cassandra è stata molto gentile ed educata, inoltre è una ragazza molto socievole e non vedo l' ora di uscire con lei qualche volta.
Vorrei invece sapere il rapporto tra lei e Andrea.

《C'è il sushi》esclama riportandomi alla realtà e prendendo le ordinazioni dal fattorino.

Si siede accanto a me e fa partire un film.

《Andrea》lo interrompo dopo poco.

《Mhmh?》

《Posso farti una domanda?》 Chiedo impaziente.

Lui annuisce e mi fa cenno di continuare.
Improvvisamente mi sento strana, agitata e in imbarazzo.
E se faccio la domanda sbagliata?
Magari sono solo amici o solo vicini di casa.
Ma io non sono mai stata così, non mi preoccupo mai, perché iniziare a farlo ora?!
Prendo un bel respiro e mi butto.
Come sempre.

《Cosa c'è tra te e Cassandra?!》appena pronuncio queste parole lui si irrigidisce.

《Mangia》dice secco.

《No, io voglio sapere...》

《MANGIA!》urla visibilmente arrabbiato.

《Andrea io-》

《Alice tu sei solo una ragazza a vuoi do ripetizioni, ci conosciamo a malapena da due giorni, perché dovrei parlare com te?》scatta.

《Per fare conversazione》rispondo ovvia.

《Beh, si da il caso che io non ne abbia voglia》sbuffa e torna a mangiare.

《Ascoltami》mi fermo un attimo e respiro《dimentica tutto. D' ora in poi verrrò qua solo per imparare qualcosa》sussurro e lui rimane impassibile.

《Non voglio essere una di quelle cose che tua madre ti obbliga a fare e che odi. Ok? Solo che non è il momento adatto per parlare della mia vita, soprattutto di Cassandra. Fine. Se vuoi parlare bene, ma non di me. Non di questo.》

《Figurati, era solo una domanda ma mister Simpatia ha deciso di non rispondere a quanto pare...non posso frenare la mia curiosità. Sei così noioso》commento.

《Prova te ad essere lasciata dal tuo ragazzo perché è omosessuale, staresti bene? No. Cassandra mi ha lasciato per Ludovica, certo, non potevo farci niente, aveva fatto una scelta. L' ho rispettata e sono stato in silenzio. Ora siamo amici ma non ritorneremo mai come prima》conclude e sospira rumorosamente.

《Io...scusa》

《Scusa niente, hai voluto sapere della mia vita? Bene. Eccotela, semplice vero?! Tu sei solo una ragazzina triste perchè papà non le compra il nuovo telefono o perchè mamma non le ha preparato il suo piatto preferito. Ma, Alice, la vita è molto più di questo e non puoi davvero sapere cosa significa essere abbandonati dalla persona che si ama. E' una crepa al cuore, che si accumula alle altre e alla fine tutto si riduce in mille pezzi. E non mi dire che sai quello che passo perchè non è vero. Evita di parlare, grazie》mi risponde e si alza dirigendosi in camera e lasciandomi lì a riflettere

 In 17 anni è stata la prima persona ad avermi aperto gli occhi, la prima ad avermi capito, nonostante tutto, nonostante tutti. Mi ha spiattellato in faccia la verità: sono una bambina viziata, che vede la vita come un gioco e che è egoista ed egocentrica.
Dico sempre che ho perso mio fratello e che era una parte di me ma poi mi contraddico da sola quando penso che lui mi ha usata e basta.
Non capisco niente, è questa la verità.

Sfinita ed assorta tra i miei pensieri mi sdraio completamente sul divano con ancora la televisione accesa e mi lascio cullare dalle braccia di Morfeo

Il Ragazzo Delle RipetizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora