Prova Finale

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Questa acconciatura mi uccide, possibile che non possa tirare un po' meno quando mi rassetta? Mi ha fatto venire perfino mal di testa!
Per non parlare della sveglia all'alba, lo smangiucchiare qualcosa al posto della mia abbondante colazione.
Carica tutta l'attrezzatura, non dimenticare nulla per l'amore del cielo. Il viaggio su questo pulmino poi, maleodorante e buio.
Posso capire che non siamo alle olimpiadi ma un po' di rispetto anche per chi qui, diciamolo chiaramente, fa tutto il lavoro.
Sono stravolto e non sono neanche le nove del mattino.
"Bruuuu"
"Che hai da sospirare? Siamo arrivati, corro ad iscriverci e ci prepariamo" mi sorride con quegli occhi splendenti che, nonostante la levataccia, oggi brillano più del solito.
Lo faccio solo per quegli occhioni blu e quel sorriso, adoro quel sorriso che mi fa quando è felice. È la mia vita.

Alla mia età dovrei essere in pensione, non qui a tribolare.

Biascico qualcosa annoiato mentre aspetto che torni, mi muovo lento e ciondolante guardandomi attorno.
C'è pure Barney laggiù.
Quel vecchio brontolone mangerà la mia polvere anche oggi. Sogghigno.
Poi con un movimento del capo gli faccio un cenno di saluto.
E poco dopo i miei occhi incontrano quelli della bella Rose, che bomba! Saluto anche lei, trattenendo il respiro per farmi vedere più in forma di quello che in realtà non sia.

Finalmente è tornata Occhini, cominciamo lo show.

Ci tiriamo a lucido, con quella giacca elegante e i pantaloni bianchi sembra più grande dei suoi dodici anni.
Lei è una ragazzina mentre io mi sento un vecchietto nonostante abbia solo tre anni più di lei.
Lo so che frigge dal nervosismo e cerco di ricuorarla appoggiandomi a lei.
Io qui sono un veterano mentre lei è alle prime armi, è normale che sia agitata.
"Lo so che con te al mio fianco non devo avere paura, ma è più forte di me." Mi dice mentre ci avviamo verso il campo per il riscaldamento.

Finalmente dall'autoparlante gracchiano i nostri nomi.

La sento trattenere il respiro mentre passeggiamo per arrivare al corridoio che ci porterà al campo gara.
Non so cosa fare per tranquillizzarla e allora mi limito a stare attento a quello che ci accade intorno.

L'erba del campo sotto di noi è umida e tenera, il suono dei miei passi ovattato da questo letto verde morbido e invitante.
I colori accesi degli ostacoli brillano sotto il sole di questa splendida giornata primaverile.
Il sole mi scalda le ossa, peccato che la mia partner non riesca a godere di questo momento di pace prima dello sforzo finale, le sarebbe utile per rilassare i muscoli e liberare il cervello.
Il suono della campanella ci avvisa che il nostro momento è arrivato.

Comincio a correre, piano, una corsa controllata e ritmata, aspettando indicazioni su dove dobbiamo dirigerci.
Il primo salto non è niente di complicato, nonostante lei sia ancora un pezzo di marmo mi impongo di darle tutto il mio appoggio.
È titubante, non capisco se vuole ritirarsi o se le è preso un momento di panico.
Sono abbastanza esperto per decidere da solo cosa sia meglio e supero con scioltezza il primo elemento del percorso.
Finalmente sento che riprende a respirare e riesce a farsi capire senza troppe esitazioni.
Si muove con me ora, assecondando il mio movimento verso il secondo elemento. Un ostacolo dritto e bianco, viene usato spesso per facilitare l'errore, io lo so, lei lo sa.
Siamo una cosa sola in questo momento, ci avviciniamo con un buon ritmo, devo stare attento a dove metto i piedi se non voglio fare errore.
E io non voglio.
Toc.
Trattengo il respiro. Sento il legno sulle unghie.
Merda, l'ho toccato. Vorrei girarmi per capire se è caduto a terra o se l'ho solo sfiorato ma non posso. Bisogna sempre guardare avanti, lo spettacolo deve continuare e non posso distrarmi.
Anche la mia partner finalmente si è concentrata.
I nostri respiri affannosi collimano.
Il silenzio della platea è disarmante, solo qualche uccellino cinquetta felice qua e là.
Il terzo elemento è formato da una gabbia, come si dice brutto ma buono, il nome non è il massimo anche se in realtà non sono altro che due salti posizionati a distanza obbligata l'uno dall'altro, molto facile nonostante l'altezza.

Il quarto invece è abbastanza scenico, le tavole piatte sono colorate di blu e ondulate, tanto che richiamano delle onde del mare.

Io sono stato solo una volta sulla spiaggia, mi ci ha portato Occhioni ed è stata una giornata incredibile. Non avevo mai visto il mare, la salsedine mi solleticava le narici.

Comincio ad avere l'affanno, non sembra ma oramai siamo a metà percorso, devo solo tenere duro.
Lei invece finalmente si è sciolta, quando io comincio a faticare lei è bella rodata, pronta a continuare in eterno.

Anche il sesto elemento, un piccolo oxer viene superato senza difficoltà, è un salto molto rilassante, uno di quelli che preferisco, davanti più basso, dietro più alto, tra le due barriere neanche mezzo metro di distanza, bazzecole.

Pensare al mare mi ha fatto venire voglia di tornarci, potrei proporlo ad Occhioni.

Il settimo elemento è comunemente detto riviera, perciò mi lancio di gran carriera per superare lo specchio d'acqua che lo costituisce. È un salto molto difficile, sembra sempre che ci sia qualcuno sotto di te oltre a essere molto grande e quindi serve un grosso sforzo.

-Fiuuu-

Anche questo è superato, dai bella che ormai ci siamo, ultimo elemento servito su un piatto d'argento è a righe rosse e bianche.
Sperando di sentire la campanella, per ora sento solo il mio cuore che pompa con tutta la forza, il sudore che mi scivola dalle spalle e qualche doloretto sparso.

-Se lo dico che sono troppo vecchio.-

E finalmente la campanella suona. Passeggiamo fino all'uscita del campo, ho un tale fiatone che neanche mi accorgo di quello che dice lo speaker dal microfono.
Appena fuori mi trovo Occhioni appesa al collo che gioisce, ride e mi da sonore pacche.

È al settimo cielo e la sua gioia mi fa dimenticare la fatica, il sudore e anche i miei doloretti.

Nulla potrebbe rendermi più felice della sua felicità.
Lei è il mio mondo.

Quando scende mi toglie la bardatura e affondo il naso in un secchio pieno di carote.

"Grazie Astro! Ce l'abbiamo fatta anche stavolta! Siamo una squadra fortissima!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2017 ⏰

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