Start over

uno.

Ero stanca, ma mi aspettavano ancora altre settimane pesanti.
Stavamo  lavorando per il mio nuovo album, ma i tempi erano stretti e mancava solamente registrare; di conseguenza, facevamo tutto freneticamente arrivando la sera ad essere ghiri.
Appena arrivai in studio, sentì un po' di fracasso, spalancai la porta e  i ragazzi erano in cerchio a parlare fra di loro.

-Ma che succede?- domandai

Si girarono tutti e mi guardarono.
Scrutai ognuno di loro, ma appena arrivai a lui, mi immobilizzai. Che ci faceva li? Perché? Cosa voleva?
Ci osservammo per un attimo, poi abbassai lo sguardo con il timore  che potesse leggermi dentro: perché si, l'aveva sempre fatto e ci riusciva troppo bene.

-Allora? Non dici niente?- disse entusiasto Pino
-Che ci fa qui?-
-Sono il tuo chitarrista, Deborah. Di nuovo- affermò orgoglioso

Annuì infastidita e iniziai immediatamente a lavorare senza fiatare.
Placido.
Placido fu il mio migliore amico, il mio fedelissimo migliore amico, fin quando il nostro rapporto andò oltre l'amicizia; ma un giorno qualunque, diventato il peggiore della mia vita, dichiarò di esser fidanzato con una nostra vecchia amica e andarono a vivere insieme in Germania.
Da lì il mio mondo crollò perché lui fu veramente la mia ancora di salvezza, il mio braccio destro...e lo persi.

Quando uscimmo dallo studio, Placido mi seguì e, quando entrai in macchina, egli aprì lo sportello sedendosi alla mia destra.

-Esci- ordinai dura
-No-
-Placido ti prego esci-
-Dobbiamo parlare-
-Non voglio parlare con te! Esci o chiamo qualcuno!-

Rimase a fissarmi per vari secondi, di conseguenza io uscì dalla macchina e mi incamminai verso una meta inesistente.
Non sapevo esattamente dove ero andata a finire: era buio pesto e non c'era un'anima.
Intimorita e infreddolita mi accovacciai sulle scale e accesi una sigaretta.
Dopo variati minuti una mano toccò la mia spalla e sobbalzai.

-Deby, vieni, ti porto a casa- mi  sussurró

Nonostante non volessi vederlo, accettai e Placido mi accompagnò sotto casa. Forse perché ero ancora troppo innamorata ed ingenua, ma accettai.