prologo

96 11 0
                                    

Fu lì che iniziò tutto. E il mio cuore cominciò a pulsare forte, di nuovo, come 2 anni prima.

2 0ttobre, Milano.

Indossai il giubbino e uscì di casa, dove mi aspettava la mia comitiva di Milano.
Ci dirigemmo verso una grande villa, illuminata dai lampioni e dalle stanze colme di gente.
Ognuno mise la propria maschera sul volto ed entrammo, salutando i nostri conoscenti.
Era una festa in maschera, o meglio: l'inaugurazione della nuova residenza Sony a 90 anni della sua fondazione.
Più o meno conoscevo già tutti, anche se, a causa delle maschere, i volti erano difficilmente riconoscibili.
Il dj fece scatenare il salotto inserendo musiche dagli anni 80 a quelle attuali.
Ad un tratto passai dal ballare con Giovanni ad un'altra persona.
Dalla barbetta e i capelli colmi di gel potevo benissimamente capire che fosse un uomo.
In tutta quella confusione, le sue mani mi cinsero la vita e la sua bocca sfiorò il mio orecchio.
Nonostante fossi molto agitata per quel gesto, non mossi un dito.
Quel profumo io l'avevo già sentito da qualche parte, ma non seppi dire dove.
Egli mi diede un bigliettino e se ne andò, lasciandomi pietrificata.

-Tutto bene? Ti vedo un po' scossa- affermò Simona vedendomi
-Si, tutto bene-

Mi accennó un sorriso e mi riaggiunsi a loro per ballare.

Tornata a casa, la prima cosa che feci fu leggere il bigliettino.

"3926390173"

Pensai che fosse un numero di telefono, anzi, ne ero sicura.
E perché mi aveva dato quel numero?

A Simona
《Simo per caso conosci 3926390173?》
Da Simona
《No Deby. Perché?》
A Simona
《Nulla. Grazie lo stesso》

Ero indecisa se chiamarlo, inviargli un messaggio o non fare proprio nulla.
Volevo sapere chi fosse e cosa volesse da me.




Start overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora