quattro

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-Ragazzi stop. 5 minuti di pausa!- Esclamai durante le prove.

Mi recai davanti la porta d'ingresso del mio camerino e lessi un messaggio da Ivan: 《Tesoro come stai? Scusa sono molto impegnato in questo periodo, ma appena ho 5 minuti liberi, ti contatto. A dopo😘 ps: sei bellissima oggi!》
Ad Ivan: 《infatti mi domandavo che fine avessi fatto! Come fai a dirmi che sono bellissima, se non mi vedi?》
Da Ivan:
《Forse perché escono foto tue sui social?》
《Ah è vero😂😂 che scema. Ci sentiamo al più presto💟》

Poggiai il cellulare e, nello stesso momento, fece lo stesso anche Placido, sorridendomi come un ebete.

-Che hai? Stai chattando con la fidanzata?- Mi azzardai a dire per poi sfilargli il cellulare dalle mani per scoprire con chi stesse parlando, ma lui lo riprese con  forza dalle mie mani

-Ma sei cretino? Mi hai fatto male!- urlai
-La prossima volta fatti gli affari tuoi-
-Certo che sei strano eh?! Stavo giocando!-

Sbuffò e tornammo a provare.
Dopo cena, uscì fuori al terrazzo della mia camera d'hotel, mentre tutti erano dentro.

Accesi la sigaretta,la portai alle labbra e dopo un po' mi raggiunse Placido che parlava con qualcuno.
Non riuscì a capire con chi stesse parlando, così non mi intromisi.

-Sei ancora arrabbiato?-
-Per cosa?-
-Per prima che ti ho rubato il telefono-
-No però devi farti gli affari tuoi-
-Non dicesti che con me non avevi segreti?-
-E se, invece, li avessi? Non sei mica la mia fidanzata per sapere tutti miei segreti!-
-Ma tu stai dando i numeri! Vaffanculo, mi stai irritando!- urlai raggiungendo i miei amici dentro

Mi chiedevo cosa fosse successo, dato che non mi veniva nulla a mente. Forse avevo anche esagerato rispondergli in un modo così aggressivo, ma la rabbia prese il sopravvento.

Dopo 4 giorni tornammo in tour e tutto sembrava andasse bene  con Placido, tranne quando gli prendevo il cellulare anche solo per spostarlo, ed ero sicura che ci fosse qualcosa di strano.
Eravamo in un locale e approfittai che gli altri ragazzi si allontanassero per avvicinarmi a lui.

-Pla tutto ok?-
-Si- sorrise
-Posso prendere un po' il tuo cellulare? Mi servono i giga-
-lascia stare questo cellulare e vieni qui- affermò e afferrò i miei fianchi per farmi sedere sulle sue gambe. Poggiò le sue grandi e lisce mani sulla mia coscia e la mia mente tornò indietro di due anni: a quella notte, a quei baci soffocati da una voglia matta di completarci l'uno con l'altro, quella notte dove mi fece sentire ancora più bella ed amata di come faceva solitamente, in quella notte di strafottenza per ciò che sarebbe stato in seguito.

-Quando esci con me, copriti meglio- bisbigliò al mio orecchio

Mi irrigidì al suo gesto, come se qualcosa mi avesse infastidito.

-Che c'è?-
-Niente-

-Ragazzi venite a ballare, forzaa!- urlò Simona raggiungendoci.

La serata non finì male, peggio!
Su 7 di noi, solo io e Matteo eravamo sobri, o meglio, poco brilli.
Così, ci dividemmo i compiti, ma Placido aveva dimenticato le chiavi di casa e fu costretto a dormire da me.
Mi stesi accanto a lui e, poco prima di dormire, sentì un sussurro.

-Debby-
-Dimmi-
-Mi dai un bacio?-
-Placido dormi, è tardi-

Chiusi gli occhi e dopo poco un peso si posizionò su di me.
Mi iniziò a baciare con foga, mentre la sua mano palpava il mio seno sinistro.
Dovevo staccarmi, ma non ci riuscivo.
Era ubriaco, probabilmente il giorno dopo non avrebbe ricordato nulla e quindi era come se lo stessi usando.
Proprio quando le sue dita scesero sul mio intimo, lo fermai. Non potevo continuare. Anche se avrei voluto.
Imitó un'espressione di dispiacere, tuttavia non potevo fare nulla.

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