Quella notte Harry non dormì per niente. Nonostante fosse stanco (si capiva dal modo in cui mi scriveva) continuava a confidarmi tutto. Ed io, leggermente infreddolito dalla finestra della camera d'albergo aperta, lo lasciavo fare.
Mi aveva raccontato di come avesse dedicato ogni singola canzone a Louis, e di come avesse cambiato qualche piccola parola del testo.
Louis se n'era accorto, e aveva sorriso, guardando Harry in un modo in cui non guardava nessuno. Guardandolo come erano soliti fare quando non potevano dimostrarsi affetto in pubblico, perché tutto l'amore loro lo tenevano negli occhi.
Eppure quell'amore aveva bisogno di essere vissuto, o almeno, loro volevano viverlo. E come non capirli.
Per questo motivo Harry aveva pregato Louis di venirlo a trovare in camera sua quella notte. E Louis aveva ceduto, e glielo aveva promesso, aveva promesso che avrebbe fatto il possibile per passare quella notte insieme a lui.
Dovevano essere passate un paio di ore, prima che Louis bussasse leggermente alla porta della camera di Harry.
Impaziente si alzò dal letto sul quale era sdraiato e si precipitò alla porta, aprendola con cura stando attento a non fare troppo rumore.
Louis si gettò sulle braccia di Harry, con gli occhi pieni di lacrime. Harry lo strinse forte a se, come per dargli le sicurezze e le certezze che gli mancavano e di cui aveva bisogno. E senza accorgersene piansero insieme, asciugando uno le lacrime dell'altro, consolandosi a vicenda. Ne avevano bisogno. Avevano bisogno di dimostrarsi quanto male ci stessero per tutto quello che accadeva. I baci non tardarono ad arrivare, le carezze avevano voluto il loro tempo e finalmente si stavano amando tra quelle lenzuola, lasciandosi dolci baci delicati su tutto il corpo.
Ed era okay, loro si sentivano bene in questo modo, la loro passione stava bruciando, di notte, quando nessuno vedeva. E infondo, in quel momento, era tutto ciò di cui avevano bisogno. Erano solo Harry, Louis e il loro amore.
Si completavano, erano uno la metà dell'altro, perché il mondo non voleva capirlo? Perché il mondo continuava ad andare contro di loro?
Erano domande che Harry si poneva quotidianamente, ma a cui non voleva dare o sentire nessuna risposta.
Qualsiasi riposta fosse stata, Harry sapeva in cuor suo che avrebbe fatto male riceverla, perché avrebbe avuto lo stesso tono arrogante degli ordini a loro dati. Non si azzardava nemmeno a chiederle ad alta voce, ma le confidava a me, e come un vecchio amico lo ascoltavo, senza mai permettermi di giudicarlo. Ero, e dovevo essere, semplicemente un testimone delle loro vite. Uno di quelli che ascoltano e basta.
Quella notte quindi si addormentarono insieme, Louis tra le braccia di Harry, che con il suo corpo lo abbracciava e lo stringeva a se, come per dargli protezione. E Louis si sentiva davvero protetto.
La finestra aperta facilitava alla luce fioca riflessa dalla luna di proiettarsi sui loro corpi coperti solo da quelle lenzuola bianche come il latte.E sempre la finestra ancora aperta, successivamente, facilitò i raggi solari a proiettarsi sul viso di Harry, che infastidito aprì gli occhi aspettandosi di trovare Louis ancora stretto a se.
Ma non fu così, perché di Louis non c'era traccia, se non per un piccolo bigliettino lasciato da lui che recitava le seguenti parole:"Sempre nel mio cuore. Sinceramente tuo, Louis."
Harry lo prese con cura e poi decise di conservarlo da me, come era solito fare. Li conservava sempre quei bigliettini che gli scriveva Louis, anche delle cose più stupide. La sua calligrafia era così spontanea e bella, la amava. Amava ogni singola cosa di Louis, e non avrebbe mai avuto il coraggio di negarlo.
E così oltre ai pensieri e alle preoccupazioni di Harry, custodivo anche le prove dell'amore di Louis. E quindi ero anche un custode.
Il custode del loro amore.La giornata non prometteva affatto bene. Dal loro arrivo a Boston Harry era parecchio pensieroso, anzi, a dire il vero lo era stato per tutto il viaggio.
Appena si trovarono di fronte all'hotel, come previsto, Eleanor Calder era lì a far finta di aspettare Louis Tomlinson.
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Per dimenticarmi di te » Larry Stylinson
FanficVivevano in quel mondo perfetto, che tanto perfetto non era, dove erano costretti a soffocare i loro sentimenti. Quel mondo in cui devi obbedire agli ordini dettati dai tuoi superiori ma "nonostante tutto questo il nostro amore resisterà?" "E forse...