t r e - f i n e

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La notizia si era diffusa in rete con la stessa velocità in cui le lacrime di Louis stavano scendendo dal suo viso, bagnandogli gli indumenti. Ma se ne fregò totalmente. Non riusciva a crederci, davvero. Stava accadendo tutto realmente?

E quindi si rese conto di ciò che era appena accaduto, anzi, di ciò che era accaduto nei precedenti quattro anni. Si rese conto anche di quanto fosse stupido e nel momento stesso in cui stava soffrendo capì il tipo di sofferenza che lacerava Harry, che non lo faceva respirare: la paura di perdere la persona che ami di più al mondo.

Ma Harry aveva già preso le sue decisioni, e da quello che continuava a scrivermi non credevo fosse molto intenzionato a cambiare idea. E stavolta non voleva che Louis arrivasse, stravolgesse i suoi piani dicendo che andava tutto bene e poi ritornasse tutto com'era prima. Perché, pensandoci bene, Louis aveva fatto questo fin dal principio, fin dal primo sguardo, fin dal primo momento in cui i suoi occhi blu incontrarono i suoi verdi. Gli aveva stravolto il cuore, la mente, la vita. Aveva messo ordine nei suoi pensieri e sentimenti e disordine nel suo stomaco, pieno di farfalle che continuavano a svolazzare non appena si trovavano vicini. Non credeva che sarebbe arrivato a questo punto: totalmente innamorato. Non l'aveva neanche mai usata questa parola, quasi non ne conosceva il significato. Ma dopo Louis si, dopo di lui ne apprese totalmente il significato, forse mettendoci anche qualche definizione in più. Si credeva così patetico a provare questo, eppure è davvero così? Essere innamorati pazzi può essere definito patetico? No che non può. Essere innamorati pazzi è la cosa più bella, sbagliata e giusta allo stesso tempo, che una persona possa provare.

Quindi Harry stavolta, per la prima volta, avrebbe preso la sua vita in mano, prendendo finalmente il controllo di essa. E se ci sarebbe riuscito si sarebbe ripreso anche la metà del suo cuore che in quel momento apparteneva ancora a Louis. Ma per questo ci sarebbe voluto del tempo, e sicuramente non poteva farlo avendolo sempre intorno, anche per del semplice lavoro.

Era questa la motivazione principale. Era davvero stanco che il suo mondo continuasse a girare intorno a Louis.

Louis, Louis, Louis, Louis e ancora Louis. Era davvero arrivato il momento di dire basta e di ricominciare tutto.

La radio accesa riproduceva qualche vecchia canzone, che prontamente riconosceva e canticchiava. Ma successivamente passò una canzone che non aveva mai sentito, ma che faceva proprio al caso suo.

"E forse partirò

per dimenticare,

per dimenticarti.

E forse partirò

per dimenticare,

per dimenticarmi

di te "

Due giorni dopo si trovava a bordo di un aereo diretto per chissà quale parte del mondo, e si era già lasciato tutto alle spalle: fans, One Direction e... Louis.

E da qui in poi, in realtà, non so molto. Harry non mi aveva più scritto, non so se si fosse dimenticato di me oppure se avesse deciso di proposito di non portarmi con se. La cosa mi dispiacque molto in realtà, dopo tutto ero legato ad Harry, e tutt'ora lo sono.

E così adesso era Louis che leggeva e mi scriveva. Inizialmente era tutto così strano e diverso, ma poi ci feci l'abitudine. Piangeva, piangeva in continuazione anche lui, forse più di Harry, perché era consapevole di averlo ormai perso.

Mi scrisse che aveva provato a contattarlo, ovunque, in qualsiasi ora e in qualsiasi modo. Non entrava sui socials da tanto tempo, e sembrava aver addirittura cambiato numero di telefono.

Per dimenticarmi di te » Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora