5.

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È buffo.
Alla fine è tutto così buffo.
Pensare che c'è chi non ha nulla, che trova conforto nelle piccole cose, piccole cose che chiunque snobberebbe, ma non tu, tu che non hai niente e nessuno, nient'altro che i sogni e i desideri, che poi lo sai, non si realizzeranno mai.
E ti mangeresti le mani, vedendo come agli altri le cose vengono servite su un piatto d'argento ma per loro restano invisibili, superflue...
E anche un sorriso, ti basterebbe un sorriso dalla persona che ami, che sia un ragazzo, una ragazza, tua madre...
Il suo sorriso colmerebbe quel vuoto, quello schifo che ti senti dentro ogni singolo secondo della tua fottuta esistenza.
Ma lo sai tanto che non accadrà, che resterà tutto uguale, questa merda ormai è diventata una costante, non sai neanche più com'è vivere, vivere veramente, senza quella costante senzazione di morte...
Che forse la morte sarebbe meglio, cos'è la morte se non la semplice fine?
È meraviglioso, finalmente la fine di questa merda.
Ma non puoi, perché "vivere" è d'obbligo.
Lo fai vivi per quelle persone che non hanno altro che te, che per quanto tu possa far schifo, per quanto tu possa essere inutile, senza di te starebbero solo peggio.
Non che abbiano bisogno di te, solo, hanno bisogno che tu non vada via, che tu viva, per così dire.
Che loro lo sanno che sei morta dentro, anche loro lo sono.
Un circolo vizioso di morti viventi.
Ci speri che un giorno finisca, che possa cambiare, speri, perché solo questo puoi fare, sperare.
Poi lo sai che non cambierà niente, è così che funziona, ma continui a sperarci.
Forse ci piace star male, proviamo un perverso piacere nell'auto infliggerci dolore, che sia fisico o un dolore che senti dentro, poco importa, sempre una merda stai.
Solo... perché?

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