parte 1

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La notte, cosí breve, cosí infinita. La notte, non sai cosa farne, senza impegno, è sempre la notte. Il giorno non nasconde ma la notte cela quelle piccole cose di chi ama la notte. C'è chi teme la notte, c'è chi sogna di notte e chi pensa di notte. Ma una notte divenne l'opposto della mia notte. Forse era banale, forse era stupido ma forse era vero.
Potrei mai morire per l'amore verso la notte? Forse è da pazzi ma si, la amavo. La notte è più corta di un giorno, ma più lunga per chi non dorme. La notte fa paura a chi teme.
Io temevo la notte, forse era il fatto che leggessi troppi giornali e sapessi troppo del mondo. Amavo camera mia ma il pensiero di passare la notte incosciente, da sola, me con me stessa mi dava un senso di inquietudine inspiegabile.
Solo quando uscii di casa di notte mi accorsi della sua immensa utilità.
I miei genitori erano abituati a non sapere dove fossi, spesso ero colpita da un insopportabile mal di testa e a stare distesa la mia testa diventava una bomba pronta ad esplodere, così, senza dire nulla a nessuno, giravo per la città, ma solo di giorno, di notte mi accontentavo del giardino di casa mia.
Ma quella notte, forse presa da quel terribile odore di pesce che fuoriusciva dalle tubature di casa mia in quei giorni, o forse semplicemente assordata dal mal di testa a tal punto da non capirci più nulla, aprii il portino di casa e uscii. Dopo ormai troppo tempo mi accorsi della terribile paura che avevo addosso. Ogni oggetto sembrava potesse diventare una persona pronta ad aggredirmi o un enorme animale che tentava di sbranarmi. Non so perchè l'abbia fatto ma dopo aver realizzato di essere sola di notte per strada ho cominciato ad accovacciarmi e a piangere disperatamente. Non devo aggiungere che non è servito molto per il mio mal di testa.

Le Ragazze Fanno Grandi SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora