parte 2

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E stavo lí, con le ginocchia al petto e la  testa bassa, non so se i miei occhi erano annebbiati dalla paura o dalle lacrime ma cercavo di non far rumore  ed usavo l'unico senso utile. Passi svelti, passi lenti, passi pesanti, passi leggeri, speravo di non sentire nessuno di questi, nessun rumore, o almeno è quello che ricordo. Proprio li seduta in quel vicoletto cominciai a focalizzarmi su qualunque rumore io sentissi: prima il rumore del mio respiro, poi il ronzio dei lampioni, lo scrosciare delle foglie, passaggio del vento e mi persi nell'immensità della notte. Cominciai a percepire la freschezza del venticello d'estate, il calore dell'asfalto e il temperamento dell'aria quella sera. In pochi minuti mi ero ritrovata distesa, si ero proprio distesa su una strada. Ammiravo quelle mille lucciole che tempestavano il cielo e che facevano sentire l'universo così claustrofobicamente piccolo e privo di senso, sarei rimasta li a riflettere per altri mille anni senza alcun bisogno di nulla. Dopo quegli istanti che pensavo fossero infiniti tutto riprese, il battito del cuore lo sentivo più forte e il mondo che in testa mi ero creata si sgretolò, un passo, solo un passo.

Le Ragazze Fanno Grandi SogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora