Capitolo 4

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Tornai in Paradiso. Sentivo le guance andare in fiamme. La sotto faceva decisamente troppo caldo. Mentre mi incamminano verso la strada per andare a palazzo,ripensai a quello che era successo la sotto..Chi mirerebbe alla vita e all'esistenza stessa degli Inferi? Chi potrebbe mai ridurre così Lucifero?

Mi voltai indietro,tentata di tornare da Lucifero e assicurarmi che si stesse riprendendo. Stava quasi per avanzare di un passo quando sentii una presenza dietro di me.

Mi girai lentamente e dietro di me,vidi Michele. Se era venuto solo per farmi la corta preferivo cadere e non tornare mai più.  L'arcangelo,mi prese per mano e mi fece sedere sopra ad una roccia.

K: Ma che cosa?

M: Oh insomma sai bene quello che sto per domandarti!

K: Tsk...ma guarda che maleducato!

M:Cos-?

K: Non mi chiedi come sto dopo che sono tornata dall'inferno? Non mi chiedi come sta Lucifero?

M: Starà benone..dopo le tue cure.

Mi alzai in piedi ero arrabbiata...se non fosse che ero un angelo e seguivo determinate regole,lo avrei preso a pugni senza esitare.

K: Io torno all'inferno.

M: Perché?

K: Perché voglio assicurarmi che Lucifero guarisca o puoi tranquillamente salutare con un fazzolettino in mano, il tuo caro equilibrio!

Non mi aspettavo una sua risposta...aprii le ali e voltai giù in picchiata fino alle porte infernali.
Le due guardie mi guardavano strano. Non ci feci molto caso ma appena entrai, richiusi le ali e cominciai a camminare per il lungo corridoio. Sentivo ancora i lamenti di Lucifero ma stavolta...erano urla inquietanti.

B: Mio signore si calmi!!! La prego!

L: VOGLIO ANCORA QUEL SANGUE!!!! DATEMELO!!!

Si sentivano mobili o oggetti che venivano ridotti in polvere. Tutto questo era sicuramente colpa mia. Bussai piano e i rumori cessarono all'improvviso.

Mi aprii Astaroth con una ferita in fronte.

K: Oh Signore Astaroth...stai bene?

A: Si stai tranquilla è tutto apposto...ma ti prego cerca di calmarlo è peggio di un toro infuriato.

Entrai nella stanza e appena Lucifero incontrò il mio sguardo,si calmò.

L: Dammi il tuo sangue.

K: No.

I consiglieri presenti nella stanza, sussultarono.

L: Che cosa hai detto?

K:Ho detto che non avrai il mio sangue! E ora mettiti a letto!

L: Avresti il coraggio di darmi degli ordini femmina?

K: METTITI NEL LETTO SUBITO!!!

Lucifero sussultò. Cosa avevo di strano? Avevano tutti paura di me oggi?

L: Tsk!! E va bene!!!

Feci cenno ai consiglieri di uscire. Presi un panno bagnato e lo misi in fronte a Lucifero. Dopo un po' che continuava a guardarmi mi chiese:

L: Come ti chiami?

Il male ha gli occhi azzurriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora