Riorganizzazioni quasi impossibili

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Tre giornalisti, Stacy e un fotografo appena uscito dalla pubertà. Ecco tutto l'organico del Femme Fatale.

Hannah McMahone è un'ex ragazza copertina di una qualche rivista di terz'ordine, che porta i suoi quarantacinque anni meglio di quanto io porti i miei trenta. Abiti eleganti e chiaramente su misura sono il tratto che la contraddistingue, tanto da spingermi a chiedermi se non si sia ritrovata qui in mezzo al gruppo per un tragico scherzo del destino. Lo scoop di Hannah viene tenuto in vita grazie alla sua onnipresenza alle feste delle "Persone che contano", come ha insistito per precisare lei nei pochi minuti che ha dedicato a presentarsi.

Ho chiesto a tutti di farlo. Sapere cosa pensano di loro stessi e delle rubriche di cui si occupano è il modo migliore per organizzare una strategia d'attacco. Voglio risollevare questa baracca e per riuscirci devo conoscere le mie cinque munizioni.

Quattro munizioni. Più una palla di cannone.

Fred Pennetta dovrebbe essere il nostro esperto di cinema, ma sulle prime ho immaginato gestisse la rubrica di cucina. Il suo girovita ricorda la circonferenza di una ruota panoramica, con un volto pasciuto e pieno nei punti giusti. Immagino abbia fatto del triplo mento uno stile di vita, abbandonando la passione per il grande schermo in favore di una più... rimpinguante.

Tilda, un diminutivo per la minuta Mathilda Swanson, deve avere sui ventitré anni ed è l'ultima recluta assunta al Femme Fatale prima del cambio di direzione. Si occupa di cucina ma non fa che ricopiare le ricette di sua madre e sua nonna, tralasciando tutti i passi avanti che il mondo culinario ha fatto dalla fine degli anni '90. Lei all'epoca non aveva che qualche anno; è già un traguardo che non scriva di cibo congelato e fast-food.

Paul Simmons sembra essere il più normale. Ha l'aspetto di un ragazzino hipster e quando ha detto di avere trentadue anni non gli ho creduto, ma sa fare il proprio lavoro e gli scatti che ha mostrato non sono niente male. Almeno uno si salva in questa baracca.

Stacy, invece... Be', Stacy è stata molto esaustiva nel far scoppiare un paio di volte la gomma da masticare e nel dire che non trovava utile presentarsi e descrivere il suo lavoro. Segue I consigli di Madame E. perché Elodie Sherman se l'è svignata un paio d'anni fa, hanno tirato a sorte per chi dovesse sostituirla e la sfortuna ha scelto lei.

Conosco Elodie. La prima volta ci siamo incontrate a una riunione, negli anni subito dopo l'università, e siamo entrate in sintonia come se ci conoscessimo da una vita. Adesso gestisce un blog di recensioni, pagata a peso d'oro per il gran numero di visualizzazioni che è riuscita a ottenere nel giro di qualche mese.

Diciamo che la prima riunione è stata puramente esplorativa. Proprio come il rileggere per la decima volta le email che ognuno di loro mi ha mandato nel tardo pomeriggio.

Una settimana fa portarmi il lavoro a casa era un'abitudine che non mi pesava.

Sento lo stomaco rivoltarsi nello scorrere la proposta di Stacy per un servizio sulla lingerie commestibile. Devo essere morta e aver inaugurato un girone dell'inferno fatto apposta per darmi sui nervi.

Le altre idee sono vagamente inconsistenti. Per lavorare su un mensile di circa cinquanta pagine, tolte quelle per la pubblicità e lo spazio per le foto di Paul, non sanno ancora cosa proporre per il prossimo numero. Ed io che speravo di programmare gli articoli per i prossimi tre o quattro mesi, almeno per le rubriche di Fred e Mathilda.

Qui serve l'intervento di un carro armato e una purificazione completa dello stile, dell'impostazione e persino del modo di approcciarsi alle lettrici e agli scarsi esempi di pubblico maschile che riusciamo ad attrarre con gli articoli sul cinema.

Altro che "Donne in carriera under 40"; farò diventare Femme Fatale un punto di riferimento per chiunque cerchi consigli sugli aspetti più in della città. Come ancora non lo so, ma ci riuscirò, quanto è vero che mi chiamo Victoria Sharpe e che non ho mai gettato la spugna di fronte a un incarico.

Imposto la mail collettiva, ringraziando tutti per le proposte e spronandoli a organizzarsi più sul lungo periodo che nell'immediato. Un giornale prevede le notizie, non si limita a riportarle, e anche qui dobbiamo pensare nello stesso modo. Niente giornalismo d'inchiesta o d'assalto, ma possiamo benissimo essere degli squali. Vestiti di lustrini e color rosa shocking, ma pur sempre dei predatori famelici.

E in fondo mi accorgo che l'idea di un riassetto interno non sarebbe poi così cattiva. Prese singolarmente le quattro rubriche non sono poi messe male, è l'organizzazione collettiva che fa crollare le speranze.

Ho l'appartamento invaso dai vecchi numeri del Femme Fatale e da tutti ricavo la sensazione che il suo grosso problema sia la disposizione dei contenuti; la loro vacuità è un altro discorso, ma sono stata mandata per accontentare la fascia di pubblico che ne apprezza la leggerezza, perciò...

Il bloc-notes per gli appunti si riempie a vista d'occhio. Annotazioni, suggerimenti, revisioni e possibili argomenti da approfondire mi tengono occupata fino a farmi barcollare verso il letto.

Ho un piano per questo giornale e funzionerà se assesto bene i pezzi del puzzle. Vanno solo giocati con i tempi giusti, non prima di aver capito come lavorano i miei giornalisti e di averli messi adeguatamente sotto pressione.

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