Fu sul punto di baciarla.
Lei, poggiata sul muro della camera da letto di casa sua, con il ritmo del suo respiro che combaciava perfettamente con quello di lui. L'una davanti all'altro nella penombra della stanza a mezzanotte, con tutta la notte davanti a loro e alle loro fantasie.Michael era follemente innamorato di lei, ma Brooke non lo sapeva. In quel momento pensò che lei ricambiasse, perchè dopo qualche attimo lui tentò di baciarla e lei non rifiutò. Ebbe il viso che mostrava soddisfazione e felicità, credette di aver trovato l'amore della sua vita e che questa sarebbe stata la sua prima notte "di fuoco".
Nel volto di Brooke invece ci fu soltanto voglia. Voglia di sesso. Ma Michael non se ne accorse.
È quasi inutile dire che passarono al letto dopo che Michael le baciò il collo e iniziarono a spogliarsi. Le loro voci e i loro respiri affannati creavano quasi una melodia, un ritmo che dava vita alla casa di Brooke Shields. Un secondo di pausa sembrava un lungo minuto di silenzio che faceva morire l'atmosfera.Dopo un po' di tempo si addormentarono abbracciati. Sembravano due sposini. Chiunque li avesse visti li avrebbe scambiati per due innamorati, senza sapere che lei fu una grande puttana con tanta voglia di quello.
Michael era sempre stato un uomo per bene, un gentiluomo come si definiva lui, ma la sua benevolenza e, soprattutto, il suo amore vennero traditi dalla falsità di Brooke, che andrò a letto con lui mentre era innamorata di un altro uomo.Quando Michael si risvegliò aveva una grande voglia di baciare le labbra di Brooke dandole il più dolce buongiono che una donna possa desiderare. Ma lei non c'era. La cercò ovunque, in cucina, in salotto, in bagno, e persino sotto il letto nel caso fosse in vena di scherzi. Quella era casa sua, dove poteva essere andata?
Non trovò nessuna lettera, nessuna scusa a cui potersi aggrappare. Si sentiva spaesato e abbandonato, solo, in una casa che non era la sua.
Si sentì ferito dentro, nell'anima. Inizialmente non capì proprio, poi riuscì a ragionare e ad unire i pezzi del puzzle. Andò via con un altro.
Ma con chi?
Chi è colui che gliel'ha portata via? Non ne aveva idea, e gli vennero persone assurde in mente, persino suo fratello Jermaine, benchè non fosse molto interessato a Brooke. Voleva solo risposte. Era così scosso e confuso che gli passò pure la fame e l'unica cosa che aveva voglia di mangiare erano le parole d'amore che le disse quella stessa notte. Se ci ripensava, sentiva l'amaro in bocca. Anzi, l'acido. Qualcosa che gli attraversava tutto l'esofago facendolo sentire bruciare e quasi prudere, fino ad arrivare allo stomaco come sintomo di ansia e nervosismo. Si sentì umiliato, ferito e disprezzato. Si concentrò a pieno nei suoi pensieri tanto che ormai nulla provocava rumore: Michael entrò nelle viscere del suo cervello, un luogo di cui solo lui possedeva la chiave. Si assentò totalmente dal mondo reale, ormai stava ascoltando un'orchestra di pensieri ed emozioni cantare in onore -e anche in disprezzo- dell'amore.Quando smise e tornò nella realtà, lo sguardo perso tornò ad osservare le cose e le orecchie ricominciarono a sentire quei suoni vuoti e silenziosi provocati dalla città. Si abituò così tanto a ciò che pensava, alle sue preoccupazioni che neanche notò i suoi spostamenti per la casa. Girovagava quando pensava, attraversava ogni posto.
Si trovò davanti alla porta.
Uscì, con le lacrime gli occhi e la voglia di tornare a casa sua, da solo e lontano da tutti. Nel suo paradiso solitario che faceva parte del suo cuore.Camminò a piedi per tutto il tragitto sperando di non incontrare occhi indiscreti, o meglio, scatti indiscreti. Si imbacuccò con mille cappotti e mise gli occhiali da sole, nonostante non ci fosse un solo raggio di sole.
Si guardò intorno più volte, forse per abituarsi a quella realtà che per un motivo o per un'altro lo stava uccidendo.Si fermò ad osservare un punto preciso al lato sinistro della strada, mettendo a fuoco solo un minimo particolare: un uomo e una donna che si baciavano. Non riuscì a capire se si sentì triste o felice a quella vista. Poi si concentrò meglio, notò i boccoli biondi e lunghi fuoriuscire da un cappello che copriva gran parte della testa.
Quella donna era Brooke Shields, colei che si era scopata Michael per quasi tutta la notte. Lui iniziò a piangere rumorosamente, sentì i singhiozzi regnare per tutto ciò che lo circondava. Si sentì su un palcoscenico senza alcuno spettatore. Ma poi Brooke si scostò, evidentemente si accorse dei singhiozzi. Michael le vide il volto seppur da lontano, e appena notò che si stavano guardando attraversò la strada e andò da lei sull'altro marciapiede.
-Michael, non... non è come pensi...davver...-
-Sì, grazie Brooke, non- i singhiozzi lo interruppero -non importa.-
-Michael ascoltami, io ti amo!- disse lei, scansando l'uomo che prima la stava baciando. Fu abbastanza convincente, se non per il fatto che Michael notò l'occhiolino che Brooke fece all'uomo, come per dire "ehy, sto mentendo, di lui non mi frega un cazzo".
-Non aggiungere altro!- Urlò Michael con tutto il fiato che aveva dentro. Continuò:- non dire bugie. Ieri notte ero così preso da te, dalla situazione, dall'amore...- le lacrime sgorgarono in fretta e i singhiozzi presero io soppravvento per qualche attimo-...da un amore che solo io ho portato in quel letto. Perchè io ti amo Brooke, ma tu non ricambi affatto.- abbassò per un secondo gli occhi, poi si avvicino leggermente di più a lei e continuò:- Di me ami solo il cazzo.-. Le ultime parole le disse con serietà e un goccio di tristezza. Gli occhi gonfi e scuri come due enormi buchi neri in quell'universo di rosso e di lacrime trasparenti. Restarono qualche secondo ad osservarsi, poi Michael iniziò ad incamminarsi per andare a casa.
Fece un piccola giravolta per tornare a guardare in faccia Brooke, che lo stava osservando andare via.
-Sei soltanto una puttana.-. Disse, con un tonno tremendamente basso. Mai nessuno lo aveva sentito parlare così. Brooke spalancò gli occhi, forse per la voce o forse per la frase. Ma qualcosa la colpì e indubbiamente il colpo era stato lanciato da Michael. Il volto di lui fu serio come non mai. Gli occhi diventarono completamente rossi e l'iride diventò nero. Le guance si bagnarono molto con le sue lacrime e la bocca era serrata come se stesse strizzando i denti. Forse lo stava facendo davvero per non mettersi a piangere di nuovo. O almeno non davanti a lei.
Chi è la persona che avrebbe potuto amarlo davvero?
Qualcuno aveva ferito la sua anima e adesso non era certo se qualcuno avrebbe saputo ripararla.
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Fragments || Michael Jackson
FanficUna raccolta di One Shot su Michael Jackson scritti da Me (Viola) e @iamhisdirtydiana (Diana). Il titolo "Fragments" rappresenta i "frammenti" di piccole storie sparse, divise l'una dall'altra. Ne leggerete di tutti i tipi: allegri, tristi e spinti...