Capitolo 2

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"Perché sei qui?", chiede il ragazzo vestito con la divisa seduto difronte a me.

"Non lo so..."

"E i tuoi genitori?"

"Non lo so...", dico portandomi le ginocchia al petto tra cui nascondo il viso.

"Ehi, guardami", mormora lui alzandomi il mento con le dita.

I suoi non sono occhi. Sembrano due zaffiri inserite nelle orbite.

"Sono belli", dico indicandoglieli.

"Anche i tuoi sono belli... mi ricordano tanto il cielo d'estate"

"Cos'è l'estate?"

"L'estate è la stagione in cui fa caldo, si va al mare", risponde lui.

"Io...non sono mai stata al mare", sussurro nascondendo il viso di nuovo tra le gambe.

Con l'indice mi alza il mento in modo da poterlo guardare negli occhi e dice

"Allora ti prometto che un giorno ci andremo insieme", mormora lui portando il mignolo in avanti.

"Dammi il mignolo"

Faccio no con la testa ma lui insiste avvicinandomelo ancora di più  e infine cedo col renderglielo.

"Ecco, ora dobbiamo intrecciare i mignoli, così"

"Perché?", chiedo curiosa.

"Perché è così che si mantengono le promesse. Ora ripeti insieme a me.
Prometto"

"Prometto"

"Che un giorno"

"Che un giorno"

"Vedremo il mare insieme"

"Vedremo il mare insieme", dico felice.

Veniamo interrotti da una voce che grida provenire dalla finestra della cucina

"Dove sei piccola mocciosa insolente", è suor Teresa che mi sta cercando!

Sgrano gli occhi intimorita e vado a nascondermi dietro a un mobile un po' più alto di me.

"Perché ti nascondi? Vieni qui", mormora lui avvicinandosi.

"Corri, prima che trovi anch...", non finisco la frase perché sento dei passi avvicinarsi. Mi faccio ancora più piccola cercando di non farmi scoprire.

"Ah, comandante. Che ci fa qui?", chiede suor Teresa battendo quella che credo sia una bacchetta sulla mano.

Non appena sento la sua voce cerco di trattenere il respiro per non farmi sentire.

"Mio padre mi ha ordinato di controllare un po' in giro", risponde lui tranquillo.

"Bene... e ha trovato qualcosa di insolito? Anzi, una brutta bambina insolente, per caso?"

"Mi perdoni, non credo che chiamare così una bambina sia educativo. Inoltre, non penso neanche che mio padre sarebbe felice se gli comunicassi ciò, giusto?"

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