Capitolo 10

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"Ero quasi riuscito a prendere la mappa di questo posto, ma mio padre mi ha beccato nel suo studio frugare con le mani nel cassetto e mi ha sbattuto fuori", mormora Will rabbuiato.

"Cos'hai qui?", dico notando sul viso una macchia violacea.

"Non è nulla", glissa.

"Non è vero. Sono piccola ma non stupida. Ho imparato a riconoscere i lividi"

"Fanno più male quelli al cuore", afferma con una risata amara.

"A volte credo che tutto quello che faccia sia inutile. Sono cresciuto in questo posto e sin da piccolo mi hanno costretto ad indossare questa stupida divisa per sorvegliare le piccole saputelle rinchiuse in questo collegio. Eppure ho fallito. Sto fallendo con te"

"Non dire così. Mi hai dato tu tutta la forza di cui avevo bisogno e mi è servita così tanto che m'ha salvato quando stavo sprofondando.

Mi hai dato così tanti sorrisi diversi che a contarli mi gira la testa.

Mi hai dato il cielo in qualche sguardo
e solo qualche volta m'è sembrato di volare ma qualche volta mi è bastata e come, perché i tuoi occhi qualche volta sembrano davvero un tappeto steso nel cielo.

Mi hai dato qualche speranza e risate forti da tenere quando tutto andava male.

Mi hai dato la certezza
di valere un po' di più di quello che pensavo e ancora adesso me la tengo stretta.

E mi hai dato innumerevoli respiri di sollievo che m'hanno sollevato quando pensavo di stare per scoppiare.

Tu mi hai dato una ragione quando di ragioni non ne avevo, motivi giusti per sentirmi un po' migliore.

Ma sai qual è la cosa bella?
È che tu mi hai dato tutto questo e non te ne sei accorto.

Perciò non pensare mai più che tutto quello che faccia sia inutile. Con me non lo sei mai stato. Avrai modo di scappare... e lo faremo insieme, perché io ho fiducia in te"

"Ti fidi di me?", chiede guardandomi negli occhi.

"E come potrei non farlo? Sei l'unico finora che si è preso cura di me, che non mi ha maltrattato solo perché sono stata abbandonata dai miei genitori. Mi hai dato quel filo di speranza che ancora mi fa credere nei sogni e nella libertà quando ormai la mia si stava spegnendo"

Il ragazzino con gli occhi blu oceano si avvicina e prendendomi il viso a coppa mi lascia un lungo e tenero bacio sulle labbra.

Lentamente si stacca facendo rimbombare nella cella vuota e fredda lo schiocco del bacio.

"M...ma che hai fatto?", chiedo stordita per quel momento.

"Ti ho dato un bacio"

"Siamo ancora piccoli per queste cose...", dico scuotendo la testa.

"Da quando c'è un età per l'amore?"

"L'amore? E cos'è?"

"È volersi bene, prendersi l'uno cura dell'altra. È stare vicini nei momenti difficili, ridere e giocare insieme, ma anche litigare per poi fare pace solo con uno sguardo"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 01, 2017 ⏰

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