Chapter 4

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'Ci puoi lasciare da sole?' chiedo gentilmente alla mia migliore amica.
Si gira verso di me e mi guarda come se avessi una seconda testa.
'Ti ha appena picchiato e vuoi rimanere sola con lei?' quasi urla.
'Giusto qualche minuto' rispondo con calma.
Sospira e annuisce piano.
Mi da un bacio sulla fronte.
'Stai attenta' sussurra piano.
La guardo squadrare Diana e poi se ne va, sbattendo la porta.
'Perché vuoi rimanere sola con me? La tua amica ha ragione, ti ho appena picchiata e minacciata di volerti picchiare di nuovo'
'Perché lo fai, Diana?'
'Come fai a sapere il mio nome?'
'Non ha importanza ora, rispondi'
'Per favore' aggiungo abbassando la testa.
'Perché le persone devono portare rispetto e farsi i fatti propri' risponde freddamente.
'Ma perché passi subito alle maniere forti, non puoi parlarci semplicemente?'
'No, devono essere punite per quello che hanno fatto, lo faccio per rendere più chiaro il concetto'
'Ma non ha un fottuto senso' esclamo.
Mi alzo dal lettino, ho paura che mi picchi di nuovo.
Mi spinge contro il muro per la seconda volta oggi, alzo lo sguardo per guardare la sua espressione, per capire le sue intenzioni.
Un aggettivo per descrivere la sua espressione?
Eccitante, o quasi.
Aveva gli occhi più scuri e mi teneva le mani ferme sopra la testa.
Mi stava guardando intensamente.
Io mi morsi il labbro e lei notò questa mia mossa.
'Cosa non capisci?' sussurra piano vicino al mio orecchio.
Non riuscivo a parlare, il cuore mi batteva all'impazzata, era decisamente troppo vicina a me.
'Perché l-lo fai?' balbetto.
Mette una sua mano sopra un mio fianco e con l'altra mano continua a tenermi le mani ferme.
'Te l'ho già spiegato, le persone che mi danno fastidio devono essere punite, così capiscono meglio che non devono farlo più' respira sul mio collo.
Respiro lentamente, quasi mi piace averla così vicino.
Ma è sbagliato, è pazza, picchia la gente senza motivo, non la capisco.
Cerco di liberare le mie mani ma la sua presa è decisa e forte.
'Dove credi di andare?'
'Devo tornare i-in classe'
'Sanno che sei in infermeria, ora fammi divertire un po''
Ha la voce rauca e questo mi fa letteralmente impazzire.
Si abbassa verso di me, visto che è 10 centimetri più alta di me, e mi bacia il collo.
Io respiro affannosamente, perché sono così vulnerabile?
Spinge il suo bacino contro il mio e mi stringe il fianco con una mano.
Lascia libere le mie mani che poggio sulle sue spalle e fa scorrere l'altra sua mano sul mio corpo.
'D-diana, può entrare qualcuno' la avviso.
Mi prende per il polso e mi trascina verso i bagni.
Chiude la porta e mi ci sbatte contro, sovrastando il mio corpo con il suo.
Mi morde il collo leggermente e lo succhia mentre mette le sue mani sui miei fianchi.
È tutto sbagliato, mi ha picchiato, non posso fare nulla con lei, la conosco appena.
'Ferma' le dico.
'Perché?'
'Non posso' dico con lo sguardo abbassato.
'Lo so che lo vuoi, so che mi vuoi' risponde lei sul mio collo.
Devo ammettere che la sensazione delle sue labbra sul mio collo mi manda fuori di testa e che vorrei vedere cos'altro sa fare con quelle labbra, ma non posso.
Cosa direbbe Manuela poi?
Cerco di liberarmi dalla sua presa.
'Beatrice, ferma, fammi divertire, poi potrai andare'
Mi lascia un succhiotto ben visibile sul collo.
Mi libero da lei e me ne scappo.
Vedo Manuela venirmi incontro e sento i passi veloci di Diana che mi raggiungono.
Merda, e ora?

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