Fallen ,il lato oscuro delle cose

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Sto cadendo.

In un buco, che non si ostina a finire.

In un oscurità, che non vuole andarsene.

L aria sotto di me è come una grande mano, solo che invece di auitarmi a rialzarmi mi tira giu.

Tutto quello a cui riesco a pensare è che sono sola. Dannatamente sola.

Cerco di pensare ai bei momenti vissuti, alle mie amiche, ma mi sto rendendo conto solo ora che infine sono sempre stata sola.

Non si sta poi così male qua sotto. Cerco di farmi diventare più buia dell oscurità che mi circonda.

Non ci riesco.

capitolo 1.

Il Buio

È bello stare qua, nonostante il buio e il fatto che io sto cadendo,

aiuta a riflettere.

Mi sono sempre chiesta perché il buio fa paura a tanta gente. Pure a me faceva paura, vedevo delle creature, ma poi mi sono convinta che era solo frutto della mia fantasia.

Noi abbiamo paura, perché non sappiamo cosa nasconde il buio. Come la nebbia. Fa sembrare diverse, cio non vuol dire spaventose, le cose che ci circondano.

Ho sempre creduto ai mostri. Ma ho imparato a gestire la paura. Ho imparato a non mostrare niente di me a gli altri. Mi avrebbero giudicata e isolata.

Sono state loro, bestie aguzze, mi hanno tolto la facoltà di essere me stessa, soltanto perché per loro ero più debole e più facile da sfruttare. Ho spesso pensato che in loro ci fosse del buio, ma sembrava che nessuno lo notasse.

capitolo 2.

La Luce

Sono stufa di cadere, sinceramente stufa. Questo buio mi sta distruggendo. Non so come fermare questa giostra della morte. Non può continuare così. Sembra che questa fossa non abbia fine.

No.

"Sono stufa!"

Urlo, non mi sente nessuno.

Però comincio a vedere qualcosa.

Una luce talmente forte, che non riesco a tenere gli occhi aperti. È la fine.

capitolo 3.

Risveglio

"Sono morta?"

Mi sveglio con questa domanda in testa.

No.

Sono ancora viva, o almeno così credo.

Non so quanto ho dormito, ma qui il tempo sembra non passare.

La luce è diventata un po più fioca, faccio ancora fatica a vederci, ma mi sto abituando.

"Dove sono finita?"

Non lo so.

Mi trovo nella luce totale. Solo il pavimento è nero lucido. Tutto è in silenzio. 

Dopo un po mi faccio forza e decido di incammnarmi. Non so dove, mi lascerò sorprendere.

capitolo 4.

In cammino

La luce fioca è la mia unica compagnia, ma mi basta.

Non so perché, ma non mi sento sola.

Non più.

Sarà da un ora che mi sono incamminata, però non mi sento affatto affaticata. È come se le mie gambe camminassero da sole, spinte da qualcosa. Come un magnete. Solo che non so dov'è.

Questo mi spaventa. Non so cosa sia e cosa mi succederà. Ma sono fiduciosa. Se sono qui ci sarà un motivo.

capitolo 5.

Musica

Silenzio.

L'unica cosa che sento sono i miei pensieri.

La cosa che faccio sempre per scacciare l'oscurità che c'è dentro di me,

canto.

Magari scaccia anche quella intorno a me.

Look after you.

Mi rattristo, nessuno si prenderà mai cura di me. Nessuno mi chiuderà nelle sue braccia per protaggermi.

Smetto.

Rischiavo di sentirmi sola di nuovo.

Cambio canzone e canto una piu allegra.

È come una magia.

È come se i muri cantassero con me.

In canone.

Con una musica dolce di sottofondo.

Un orchestra, che suona solo per me e con me. Un armonia si infonde nel mio cuore. Una pace. Per la prima volta mi sento amata. Al sicuro.

È una magia.

Non smetto.

Non voglio.

Mi sento volare, come se il paradiso fosse questo. Quest angolo buio del mondo.

Sento che non cadró mai più.

Mai.

capitolo 6.

Ombre

Tutto questo è assurdo.

Non posso credere a quello che è appena successo.

Ma ci voglio credere.

Le mie gambe continuano a camminare. Come se volessero arrivare al più presto da qualche parte.

Ma dove.

Non credo ci sia qualcosa qua sotto. Però magari...

No.

Vado avanti.

Sto cominciando ad avere le visioni. Ci sono i miei amici, no, falsi amici, che stanno aspettando il bus.

Corro verso di loro. Anche se ho sofferto così tanto per colpa loro è più forte di me. Magari posso aiutarli, magari possiamo tenerci compagnia, magari...

Li saluto ma non rispondono. Sembrano ipnotizzati. Gli sguardi fissi da qualche parte dentro di loro.

Non sembrano loro.

Non sono loro.

Queste sono ombre. Le loro ombre. Che aspettano eternamente un bus che non ha intenzione di arrivare.

Aspetteranno per sempre.

Come nella realtà.

Loro aspettavano qualcosa.

Io speravo.

Gli passo intorno. 

Per la prima volta oggi i miei piedi si sono fermati e ho di nuovo il controllo di loro.

Accarezzo i capelli dell'unica persona di cui mi fidavo.

Anche lei aspettava.

I suoi capelli si dissolvono nella mia mano, come nebbia. So che non è lei, ma sento che devo tirarla fuori di qui.

Mi manca incredibilmente.

Non voglio lasciarla aspettare. Voglio dirle che ci sono io. Che sono arrivata. E anche se ho spesso pianto per lei, non voglio che finisca come gli altri.

Lei è diversa.

Lei è mia.

Fallen, il lato oscuro delle coseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora