Undercover

Eleven

Justin's pov.
La vidi andarsene e sospirai pesantemente, mi passai la mano tra i capelli e sospirai, mi alzai in piedi, dissi ai ragazzi cosa fare e poi uscii fuori, salii in macchina e decisi di andare a casa dei miei visto che erano tornati per stare qualche giorno. Parcheggiai la macchina e scesi, presi la chiave da sotto il tappetino, entrai dentro e vidi che non c'era nessuno, meglio così, avrei organizzato una sorpresa, andai in cucina e cominciai a cucinare, per fortuna c'erano tutti gli ingredienti che mi servivano, preparai una cheesecake ai frutti di bosco, del risotto allo zafferano e poi condii l'insalata di orzo,quando fu tutto pronto spensi il forno e lasciai tutto lì in modo da rimanere caldi.
Spensi la luce quando sentii il rumore della macchina e mi nascosi, li sentii entrare e lo vidi anche, loro però non vedevano me, li vidi corrugare la fronte quando videro il tavolo apparecchiato, si guardarono intormo e uscii allo scoperto.
"Justin!" Dissero il mio nome è abbracciai tutti loro.
"Ben tornati" sorrisi dolcemente.
Ci sedemmo a tavola e cominciammo mangiare.
"Cosa hai combinato? Cucini quando vuoi farti perdonare" mamma mi guardò negli occhi e risi scuotendo la testa.
"Niente" risposi alzando le mani e sorrisi.
"Lo abbiamo visto al telegiornale, Justin" sbuffai roteando gli occhi.
"Mi avevano colto di sorpresa" mi giustificai.
"Hai rotto il naso a un federale"papà mi guardò male.
"Due volte"aggiunsi fiero di me e mamma sgranò gli occhi.
"Quello lì stava con una mia amica, l'ha lasciata spezzandole il cuore" spiegai e papà annuì.
"Allora potevi rompergli anche qualcosa altro" risi vedendo mamma guardarlo incredulo.
"Jeremy!" Lo richiamò e ridemmo entrambi.
"È una cosa seria, non ridete!" Ci rimproveró
"Mamma ho fatto ciò che faccio sempre" roteai gli occhi.
"Hai minacciato quella ragazza!" Mi ricordó.
"È una dei miei, i più non le farei mai del male"
"Ti piace?" Chiese papà e sospirai annuendo.
"Tanto" risposi e lo vidi sorridere.
"Raccontaci di lei" mi incitó mamma.
"Non c'è molto da raccontare, è bellissima, divertente, dolce, acida avvolte, è intelligente, la sua risata da ridere, e si lamenta tutto il giorno" dissi mentre sorridevo.
"Accidenti Justin, la tua non è una semplice cotta" papà sospirò e scossi la testa.
"Non ha importanza, abbiamo litigato" roteai gli occhi.
"Muoviti e vai a farci pace" mi incitó mamma e sorrisi.
"Pensi che sia la cosa migliore?" Chiesi
"Sai da quanto tempo non ti ho visto sorridere in quel modo?"chiese retoricamente e mi leccai le labbra.
"Ora, alzati e vai"
Uscii di casa dopo aver saltato la mia famiglia, salii in macchina e cominciai a guidare verso la casa di  Stella, mentre guidavo speravo che avrebbe accettato le mie scuse.
Arrivai davanti a casa sua, vidi solo la macchina di Bryan, non era a casa, sospirai pesantemente e feci retro marcia, vidi dallo specchietto retrovisore la porta di casa aprirsi e vidi Bryan che mi faceva segno di andare da lui, mi leccai le labbra e misi a posto la macchina, scesi da essa e camminai verso di lui.
"Stella dovrebbe venire a momenti" mi informó e sospirai.
"Non ha importanza, ci parlerò domani" feci per andarmene ma mi fermai.
"Eccola" indicò la macchina che si fermò davanti a noi
"Cosa ci fai qui?" Chiese guardandomi negli occhi.
"Dobbiamo parlare" risposi e vidi Bryan entrare dentro.
"No. Non dobbiamo" disse acidamente e entrò dentro anche lei, roteai gli occhi e la seguii.
"Sei seria?" Chiesi incredulo.
"Sì, ora vattene" indicò la porta e scossi la testa.
"Perché sei così testardo?" Chiese .
"Perché ci tengo a te" risposi sospirando.
"Fottiti Justin" roteó gli occhi
"Lascia che mi scusi almeno!" Dissi esasperato e scosse la testa.
"Non sono l'unico ad essere testardo"
"Beh, ovvio ho passato troppo tempo con te e ho preso i tuoi difetti" era acida, parecchio acida.
Scossi la testa e mi avvicinai a lei, la vidi roteare gli occhi e afferrare il suo volto per poi baciarla, non mi respinse, anzi.
"Così non vale però" sospirò e risi.
"Non ridere, sono ancora arrabbiata con te" mi guardò male e si spostó, la afferrai per il polso e sbuffó.
"Non puoi essermi una dei miei e odiarmi" le ricordai.
"In realtà sì" ghignó.
"Ti prego. Un'altra chance" la supplicai e rise.
"Che ti ridi? Non è divertente" scossi la testa.
"In realtà sì" mi guardò negli occhi.
"Non ero veramente arrabbiata, stavo solo finendo" sgranai gli occhi incredulo, lei invece rise.
"Certo che ci tieni davvero molto a me" si leccó le labbra e sorrisi
"Non immagini quanto" mi avvicinai a lei per poi baciarla di nuovo.
"Emm.... Volevo avvisarvi che la cena è pronta" sentimmo la voce della madre di Stella, mi leccai le labbra e abbassai la testa e lo sguardo, Stella fece lo stesso.
"No... Io in realtà devo andare, la mia famiglia è in città e vorrei passare del tempo con loro" mi girai verso di lei.
"Invitali qui così li conosciamo e facciamo una bella cena" propose e scossi la testa.
"Mi piacerebbe ma i miei fratelli sono piccoli e poi quando hanno sonno si mettono a piangere" mentii mentre speravo che lasciasse perdere
"Justin's i tuoi fratelli hanno solo qualche anno meno di te" sentii la voce di Bryan.
"Ora lo uccido" bisbigliai e sentii stella ridere.
"Anche tu sei d'accordo. Vero tesoro?" Chiese la madre a stella e la guardai speranzoso mentre scuotevo la testa.
"Certo, penso che sia una ottima idea" rispose e sgranai gli occhi.
"Come certo?" Chiesi e sentii la risata di Bryan.
"Non è che per caso ti sentirai in imbarazzo?" Chiese divertito e scosse la testa.
"Ma chi? Io? Ovvio" risposi e sbuffai.
"Ora li chiamo per dirgli l'indirizzo" presi il telefono e loro andarono in cucina.
"Questa me la paghi" mi girai verso stella che rideva divertita.
"Dai, sarà divertente"
"Sì, come andare ad un funerale" roteai gli occhi sbuffando.
"Ti aspetto di sotto" mi avvisò Selena e annuii soltanto per poi fingere di chiamare mio padre.
"Hey, papà sono Justin" dissi a voce alta così mi avrebbe sentito, quando non sentii più i passi sbuffai per poi passare la mano tra i capelli.
C'era qualcosa che non andava, avevo una strana sensazione.