È una calda sera d'estate, ormai la cena è passata da qualche ora, tutti stanno riposando -qualcuno si rinfresca con degli incantesimi refrigeratori- ma in una camera da letto del numero 12 di Grimmuald Place due fratelli sono seduti sul pavimento uno di fronte all'altro, sono Regulus e Sirius Black.
Sirius è un ragazzo alto e magro, i suoi capelli neri sempre pettinati alla perfezione gli arrivano alle spalle ed i suoi occhi grigi in questo momento trasmettono solo tristezza.
Si può capire dal cognome dei due che fanno parte della grande casata Black, stirpe di purosangue conosciuta per il loro modo di pensare: nati babbani e mezzosangue sono solo feccia.
Nessuno si è mai opposto a questo modo di pensare in quella casa, nessuno avrebbe mai osato farlo, a parte Sirius, lui la pensava diversamente e non aveva paura a dirlo e si era anche stancato di quelle stupidaggini, invece suo fratello non aveva il coraggio di opporsi, aveva paura.-Ti prego, non lo fare fratellone, non mi lasciare-
-Credimi Regulus, non vorrei, ma devo, devo combattere per quello che penso, per quello che sono- Sirius non ha mai pianto fino ad ora, ma è sul punto di scoppiare in lacrime, ha gli occhi lucidi.
-Mi mancheranno tutti i nostri scherzi a mamma e papà, le gare a chi arriva prima in cucina quando Kreacher ci chiama, ma non smetteremo di vederci, abbiamo ancora Hogwarts-
Regulus annuisce asciugandosi gli occhi -Ok, ma promettimi che mi scriverai appena arrivato a casa di James-
Sirius infatti andrà a vivere da James Potter, il suo migliore amico da ormai 5 anni, James non sa con precisione quando Sirius se ne andrà da casa sua, ma aveva detto all'amico che in qualsiasi momento lui l'avrebbe accolto.
Il maggiore si mette una mano sul cuore -Te lo prometto-
-Grazie-
-È ora di andare- Sirius si alza in piedi e Regulus lo imita, poi stringe il suo fratellino in un abbraccio e gli sussurra: -Ci vediamo a Hogwarts- Detto questo Sirius lascia il fratello e prende il suo baule, apre la porta della camera e con un sorriso esce e si lascia alle spalle Regulus, che rimane lì in piedi, come pietrificato.
Sirius è arrivato davanti all'entrata del salotto di casa sua, i pugni serrati, quello destro intorno alla maniglia del suo baule di Hogwarts. È pronto per andarsene da quella casa.
-Madre, io me ne vado-
-Ok- La madre di Sirius, Walburga Black, sta leggendo la gazzetta del profeta e sembra completamente disinteressata a quello che le ha appena detto il figlio.
-Tutto qui? So che non siamo mai stati in buoni rapporti, ma sono pur sempre tuo figlio!- Il ragazzo non si era certo aspettato che la madre lo supplicasse di restare, ma almeno qualche tentativo per fargli cambiare idea un'ultima volta credeva che lo provasse, è spiazzato.
-Ti sbagli, io e Orion abbiamo fatto un piccolo cambiamento all'albero genealogico, vieni a vedere-
Walburga appoggia il giornale sul divano e si alza. I due attraversano un corridoio e la madre di Sirius apre una porta in legno che da in una piccola stanza con i muri spogli, fatta eccezione di un grande arazzo sulla destra.
Sirius odia quella stanza, gli ricorda di che famiglia fa parte e non ne va affatto fiero.
Madre e figlio si posizionano davanti all'enorme arazzo.Il giovane mago scruta per bene tutti i nomi fino a fermarsi sul suo, c'è stato un cambiamento, sopra il suo nome non c'è più il suo volto cucito con molta cura, ma un buco nero, tutto bruciato. -Ah, allora è questo il piccolo cambiamento, mi avete levato dall'arazzo di famiglia, beh, tanto meglio, l'ho sempre odiato- A primo impatto nel suo tono di voce si sente indifferenza, ma se si ascolta meglio si può percepire una nota di dispiacere, stupore.
Non gli è mai piaciuta la sua famiglia, ma non pensava che potesse esser arrivata a tanto, cancellarlo per sempre.-Sei ancora in tempo se vuoi, tutto si può aggiustare, ma questa è la tua ultima possibilità-
-No grazie, ormai la mia decisione l'ho presa-
-Bene, se è questo che vuoi, la porta è da quella parte, ma ricordati che una volta varcata la soglia di questa casa non potrai più tornare- Walburga apre la porta della stanzetta e indica a Sirius il grande portone a fine corridoio.
-Tranquilla, non tornerò-
Sirius si avvicina alla porta con il suo baule e la bacchetta nella tasca dei pantaloni, apre il grande portone ed esce, sbatte la porta e se ne va.
Attraversata la strada si gira un attimo a guardare per l'ultima volta il numero 12 di Grimmuald Place, scrutandola dall'alto in basso scorge una figura affacciata alla finestra, è Regulus, affacciatosi per dare l'ultimo saluto a suo fratello. Sirius gli sorride con dolcezza e con la bocca gli mima le parole che non gli aveva mai detto "ti voglio bene", Regulus gli fa un piccolo sorriso e saluta Sirius con la mano.
Sirius si volta e scompare nell'oscurità della notte.Angolo Autrice
Salve a tutti!
Questa è la prima storia che scrivo quindi non so se piacerà, però spero di sì, se ho sbagliato qualche cosa non esitate a dirmelo, correggerò subito oppure vi dirò il motivo per cui l'ho scritto in quel modo.
Sinceramente ho cercato su Wattpad altre storie così su Sirius e non ne ho trovate, quindi per favore evitate di copiarmi l'idea, perché mi ci sono impegnata e ci tengo. Se mi fossi sbagliata ditemelo.xsararosax
STAI LEGGENDO
Not This Time
FanfikceDal testo: -Sei ancora in tempo se vuoi, tutto si può aggiustare, ma questa è la tua ultima possibilità- -No grazie, ormai la mia decisione l'ho presa- -Bene, se è questo che vuoi, la porta è da quella parte, ma ricordati che una volta varcata la s...