Facendo acquisti da Clayton

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Facendo acquisti da Clayton

Sto leggendo il curriculum per la centesima volta da quando l’ho ricevuto due giorni fa, cercando di scoprire qualcosa di più dell’enigmatica Anastasia Rose Steele.

Dannazione, non riesco a togliermela dalla testa, e sto seriamente iniziando a incazzarmi. Durante la settimana appena trascorsa, nel corso di qualche riunione particolarmente noiosa, mi sono sorpreso a rivivere l’intervista nella mente. Le sue dita che armeggiano con il registratore, il modo in cui si sistemava i capelli dietro l’orecchio, l’abitudine di mordersi il labbro.

“Sì.” Quella dannata abitudine mi dà ai nervi ogni volta.

E ora, eccomi qui, in macchina fuori da Clayton, il modesto negozio di ferramenta alla periferia di Portland in cui lei lavora.

“Sei un cretino, Grey. Perché sei venuto qui?”

Sapevo che sarei arrivato a questo. Durante tutta la settimana… sapevo che avrei dovuto rivederla. Lo sapevo da quando ha pronunciato il mio nome sull’ascensore ed è scomparsa nelle profondità dell’edificio in cui ha sede la mia società. Ho provato a resistere. Ho provato ad aspettare cinque giorni, cinque fottuti giorni, per vedere se l’avrei dimenticata. “Non sono abituato ad aspettare. Odio aspettare… in qualunque cosa.”

Non ho mai inseguito una donna prima d’ora. Le donne che ho avuto sapevano perfettamente che cosa volevo da loro. Adesso temo che Miss Steele sia semplicemente troppo giovane e che non sarà interessata a ciò che posso offrirle… no? Diventerà mai una buona Sottomessa? Scuoto la testa. C’è un solo modo per scoprirlo… quindi eccomi qui, come un coglione, in un parcheggio di periferia nella zona più desolata di Portland.

Dalle indagini che ho fatto fare su di lei non è emerso nulla di significativo, tranne l’ultima informazione, che è balzata in cima ai miei pensieri. È per questo che sono qui.

“Perché non sei fidanzata, Miss Steele?” Orientamento sessuale sconosciuto. Forse è lesbica. Sbuffo, pensando che sia improbabile. Mi ricordo la domanda sull’omosessualità che mi ha rivolto durante l’intervista, il suo profondo imbarazzo, e il modo in cui è arrossita, con la pelle che le diventava di un color rosa pallido… Sono ossessionato da questi pensieri ridicoli da quando l’ho incontrata.

“Ecco perché sei qui.”

Non vedo l’ora di rivederla: i suoi occhi azzurri mi perseguitano, persino nei sogni.

Non ho parlato di lei a Flynn e sono contento di non averlo fatto perché ora mi sto comportando come uno stalker. “Forse dovrei parlargliene.” Alzo gli occhi al cielo: non voglio che lui mi perseguiti con l’ennesima cazzata “orientata alla soluzione”. Voglio solo distrarmi… e, ora come ora, l’unica distrazione che vorrei è lavorare come commesso in un negozio di ferramenta.

“Sei arrivato fin qui. Vediamo se Miss Steele è affascinante come te la ricordi. Inizia lo spettacolo, Grey.”

Scendo dalla macchina e attraverso il parcheggio, diretto all’ingresso. Un campanello emette una nota elettronica monocorde quando entro. Il negozio è molto più grande di quanto sembra da fuori e anche se è quasi l’ora di pranzo è tranquillo, per essere sabato. Ci sono corsie su corsie della solita roba che ci si aspetta di trovare in un posto del genere.

Ho dimenticato le possibilità che un negozio di ferramenta può offrire a uno come me. Compro quasi sempre online, ma, già che sono qui, forse posso fare scorta di alcune cose. Velcro, anelli portachiavi… sì! Troverò quella deliziosa Miss Steele e mi divertirò un po’.

Ci vogliono tre secondi per individuarla. È seduta dietro la cassa, osserva lo schermo del computer e sta mangiando qualcosa: un bagel. Soprappensiero, si toglie con le dita una briciola dall’angolo delle labbra, se la mette in bocca e si succhia il dito. Il mio uccello ha un fremito.

Cinquanta sfumature di ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora