Il Cambiamento di Christian Grey

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Il Cambiamento di Christian Grey

Con gli occhi di Anastasia

«Siamo qui perché hai detto di sì. E perché sei scappata da me. Ti colpirò sei volte, e tu conterai insieme a me.»

Perché diavolo non mi punisce e basta? Fa sempre tante cerimonie. Alzo gli occhi al cielo, sapendo che non può vedermi. Solleva l’orlo del mio accappatoio e, per qualche ragione, mi sento più scoperta che se fossi nuda. Mi accarezza piano il sedere, passando la sua mano calda su entrambe le natiche e lungo le cosce.

«Farò quello che sto per fare così ti ricorderai che non devi mai scappare da me. Per quanto sia eccitante, non voglio che tenti di scappare mai più» mormora.

L’ironia della situazione non mi sfugge. Stavo scappando proprio per evitare quello che sta per farmi. Se avesse aperto le braccia, sarei corsa da lui invece di scappare.

«E poi hai alzato gli occhi al cielo. Sai cosa penso di quel gesto.»

All’improvviso il tono di nervosismo e paura è sparito. Sembra tornato dal posto misterioso in cui si era ritirato. Lo sento dalla voce, dal modo in cui mi appoggia le dita sulla schiena, tenendomi ferma, e l’atmosfera nella stanza cambia.

Chiudo gli occhi, preparandomi al colpo. Arriva forte, schioccandomi sul sedere, e il morso della cinghia era quello che mi faceva più paura. Grido involontariamente e faccio un respiro profondo.

«Conta, Anastasia!» mi ordina.

«Uno!» grido, e suona come un’imprecazione.

Mi colpisce di nuovo, e il dolore pulsa e riecheggia lungo la cinghia. “Santo Dio… brucia.”

«Due!» urlo. È un tale sollievo urlare. Lui ha il respiro roco e spezzato, mentre il mio è quasi impercettibile, mentre frugo disperata nella mia psiche alla ricerca di un briciolo di forza interiore. La cintura mi solca la carne.

«Tre!» Le lacrime mi escono dagli occhi, mio malgrado. Dio, è più dura di quanto pensassi, molto più delle sculacciate. Non sta avendo nessuna pietà.

«Quattro!» grido, mentre la cintura mi colpisce di nuovo, e ormai ho il volto inondato di lacrime. Non voglio piangere. Queste lacrime mi fanno infuriare. Mi colpisce di nuovo.

«Cinque.» La mia voce è più che altro un singhiozzo strozzato, e in questo momento penso di odiarlo. Un altro, posso sopportarne un altro. Mi sembra di avere il sedere in fiamme.

Con gli occhi di Christian

«Sei» sussurra Ana, la sua voce forzata e sibilante. Faccio cadere la cintura, assaporando il dolce, euforico rilascio. Mi sento stordito, senza fiato e finalmente placato. “Oh, questa bellissima ragazza, la mia bellissima ragazza. Voglio baciare ogni centimetro del suo corpo.” Mi allungo verso di lei, e la circondo con le mie braccia.

«Lasciami andare… no…» e combatte contro la mia presa, scattando via da me, premendo e spingendo e finalmente rivoltandosi contro di me come una fremente gatta selvatica.

«Non mi toccare!» sibila

La sua faccia è chiazzata e rigata dalle lacrime, il suo naso sta colando e i suoi capelli sono una scioccante nuvola castana intorno a lei, ma non è mai sembrata tanto magnifica… e allo stesso tempo così arrabbiata.

“È furiosa. Davvero furiosa. Okay, non avevo immaginato la rabbia… dagli un momento.” Toglie via furiosamente le lacrime con il dorso delle mani, lanciandomi un’occhiata truce.

«È questo che ti piace davvero? Vedermi così?» si asciuga il naso con la manica dell’accappatoio.

Sbatto gli occhi verso di lei, sconcertato, completamente incapace e paralizzato dalla sua reazione. “Il pianto lo conosco, lo capisco, ma questa irritazione, questa collera – anche se mi tocca profondamente a certi livelli a cui non voglio pensare adesso – solo non capisco. Perché non mi ha chiesto di fermarmi? Non ha usato la safeword. Lei meritava di essere punita. È

Cinquanta sfumature di ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora