Glow in the Dark - Capitolo quattro

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Le mie piccole mani premono velocemente i tasti del computer, digitando lettere che insieme formavano parole. Ero seduta alla cassa, e sentii la porta aprirsi e richiudersi lentamente. L'arrivo della persona che avevo atteso per un bel po' di tempo mi fece alzare gli occhi dallo schermo. Osservai la ragazza sorridente davanti a me, che si avvicinò e mi salutò con gioia sincera.

"Ciao." mormorai timidamente, ricambiando il sorriso. Lei doveva aver notato la mia pelle pallida e i miei occhi stanchi.

"Stai bene?" mi chiese Taylor, e nella sua voce riuscii a cogliere una leggera nota di preoccupazione. Mi osservava attentamente con le sopracciglia lievemente corrugate, sembrava cercasse un minimo dubbio mentre ascoltava la mia voce risponderle.

"Sono solo un po' stanca, non preoccuparti." dissi, incurvando le labbra e creando un piccolo sorriso che accendeva i miei occhi.

Lei annuì in risposta, e si passò le dita laccate di rosa tra i capelli biondi, grattando il cuoio capelluto. Poggiò la borsa nella stessa mensola in cui si trovava la mia, e si precipitò tra i vestiti appesi e controllò i capi esposti in vetrina, per cercare qualche imperfezione o qualcosa fuori posto. A quanto pare non ne trovò nessuno, ritornò da me e mi informò delle novità e delle azioni da fare in quella giornata.

"Allora, ieri la direttrice mi ha avvisato che per oggi non sarà presente poichè deve lavorare e controllare un'altra sede. Quindi mi ha incaricato di dirigere il negozio per oggi. Tu puoi continuare a lavorare normalmente, come fai tutti i giorni. Io sto alla cassa mentre ti occupi del resto. Tutto chiaro?" mentre mi spiegava si era seduta comodamente sulla sedia e aveva continuato il lavoro al computer che avevo precedentemente iniziato.

Sospirai e mi avvicinai alla porta, girando il cartellino che segnalava l'apertura del negozio.

                         ***

Era stata una giornata particolarmente tranquilla, i clienti non erano arrivati in massa e non mi avevano strillato addosso oppure non mi avevano massacrato il sistema nervoso con le loro esigenti richieste. Però il leggero filo che mi collegava alla stabilità si era sfilacciato lentamente, le gambe e le mie piccole mani avevano iniziato a tremare in modo incontrollabile, gli occhi ormai appannati da un velo opaco mi oscurava la visuale. La testa mi girava,non riusciva più a comandare le azioni del mio corpo e non riuscivo a connettere e a percepire la distanza e la direzione.

Attraversai barcollando la grande stanza, ormai priva di persone impegnate a scegliere i nuovi outfit o i vari capi d'abbigliamento. Mi faceva male la testa, in un punto imprecisato. Non riuscivo a mettere a fuoco il bancone della cassa su cui volevo appoggiarmi, le immagini iniziarono a sfocarsi lentamente e a sdoppiarsi. Crollai a terra, gli occhi mi si chiusero giusto in tempo per vedere l' immagine di un paio di scarpe col tacco nere correre verso di me.

Non riuscivo a reagire, a muovermi. Da quel momento non riuscii a sentire più niente.

                       ***

Aprii lentamente gli occhi. Le palpebre mi pesavano, come la testa e tutto il mio corpo. Sentivo le braccia come se fossero due pezzi di ferro, non avevo il coraggio di muoverle.

La prima cosa che vidi fu Taylor che mi osservava con estrema preoccupazione, si affannava attorno a me e sventolava un foglietto di carta che creava una leggera corrente di aria fresca che si imbatteva sul mio viso. Provai a muovere leggermente la testa e la sentii incredibilmente pesante. La piegai lentamente di lato e avvertii dei dolori alla base del collo. Sentivo ogni singolo muscolo del mio corpo bruciare, come se scorresse fuoco nelle mie vene.

"Co-cosa è successo?" sussurrai flebile. Le parole uscivano confuse e impastate dalla mia bocca, il suono della mia voce era quasi impercettibile e mi stupii quando sentii Taylor rispondermi.

"Sei svenuta, sei caduta come un sacco di patate davanti a me. Meno male che non hai battuto la testa, stai meglio ora?" parlava velocemente, sembrava volesse dire tutto in un momento per non scordarsi nulla. Era seduta su un piccolo sgabellino pieghevole, che usavamo per riuscire a raggiungere i vestiti posti negli scaffali più alti.

"Più o meno..." mormorai. Tentai di alzarmi con l'aiuto della ragazza bionda accanto a me. Iniziai a muovere lentamente le gambe informicolate e udii le ossa scricchiolare con un suono lieve. Camminai lentamente con Taylor accanto, che sembrava una mamma premurosa che aiuta la figlia a fare i primi piccoli passi.

"Ascolta, ultimamente ti vedo molto stanca e insicura. Oggi sei svenuta, mi sembri proprio allo stremo delle forze. Meglio che fai una vacanza no?" disse, cercando di rincuorarmi. "Delle ferie? Ma il lavoro..." balbettai, sorpresa da quell'offerta improvvisa.

"Al lavoro ci penso io, avviseró la direttrice. Stai a casa due settimane, prova a riprenderti e goditi queste belle giornate di sole. E dopo ritornerai qui bella e fresca come una rosa." disse sorridendo. Aspettò pazientemente la mia risposta affermativa, che arrivò in ritardo a causa della sorpresa e del mio cervello che non riusciva a connettere bene le parole che poi formavano una frase di senso compiuto. Dopo aver sistemato il negozio e aver recuperato le nostre borse, Taylor chiuse a chiave la resistente porta di acciaio e mi riaccompagnò a casa, voleva assicurarsi che non mi sentissi di nuovo male mentre ritornavo alla mia dimora.

La finestra aperta lasciava entrare i raggi bianchi della luna, la stanza era illuminata da un lieve bagliore candido. Ero distesa sul letto, di schiena, e nonostante fosse piena notte, non ero riuscita ad addormentarmi. Guardai le mie mani tremanti con uno sguardo preoccupato, le mie lunghe dita scosse da leggeri tic, incontrollabili. "Che cosa mi sta succedendo?" mi domandai con un sussurro, chiudendo lentamente gli occhi.

Spazio scrittrice:

Salve a tutte :) mi scuso per il ritardo del capitolo, ho passato dei giorni in cui non riuscivo a scrivere capitoli decenti e quindi non volevo mettere un capitolo bruttino, avrebbe rovinato la storia. Mi scuso tantissimo.

La storia procede lentamente, ripeto che vorrei prima descrivere bene gli ambienti e i personaggi per poi concentrarmi di più sugli eventi. Nei prossimi capitoli la storia si farà più interessante ;) lasciate un voto e se volete un piccolo commento, vi ringrazio moltissimo. ringrazio anche le ragazze che mi scrivono alcuni commenti che fanno venire il diabete :3 siete dolcissime ♥

Un bacione ~E~

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